J.R. Wilcock – poesie

Dopo tanto silenzio, con grande piacere noto che tra gli addetti ai lavori si torna finalmente a parlare e prestare attenzione all’opera vastissima di J.R. Wilcock, di cui trascrivo una selezione di testi tratti dalla raccolta Adelphi del 1980, pagg. 233. _________________ 24. Due case avevano per confine un ruscello, di qua viveva una pazza, di là un bambino, e si parlavano da una riva all’altra. Quello è un racconto, leggilo, di amore puro se qualcosa di puro c’è nell’amore. Parlavano di piante e di furetti. * 31. Adesso sono completamente solo, adesso che mi riempi l’universo, questo allegro universo … Continua a leggere J.R. Wilcock – poesie

Marina I. Cvetaeva – Poesie – I classici Feltrinelli

I versi crescono come le stelle e come le rose, come la bellezza – inutile in famiglia. E, alle corone e alle apoteosi – solo una risposta: “Di dove questo mi viene?” Noi dormiamo, ed ecco, oltre le lastre di pietra, il celeste ospite, in quattro petali. Mondo, cerca di capire! Il poeta – nel sonno – scopre la legge della stella e la formula del fiore. (14 agosto 1918) * La spensieratezza è un caro peccato, caro compagno di strada e nemico mio caro! Tu negli occhi m’hai spruzzato il riso e la mazurca mi hai spruzzato nelle vene. … Continua a leggere Marina I. Cvetaeva – Poesie – I classici Feltrinelli

The Lumineers ed il folk-rock #quickpost

Per i prossimi appuntamenti con il pubblico, una lunga serie di sold out aspetta i “Lumineers, gruppo americano in forte ascesa. Un trio polistrumentale, the Lumineers sono Wesley Schultz (voce, chitarra), Jeremiah Fraites (batteria, percussioni, mandolino, voce), Neyla Pekarek (violoncello, mandolino, pianoforte, voce). Il gruppo si è formato nel 2005 dall’incontro tra i due amici Schultz e Fraites con la violoncellista Neyla Pakarek, la quale fu la prima a presentarsi  ad un annuncio che i due squattrinati compagni di viaggio fecero pubblicare appena trasferiti dal New Jersey a Denver, in Colorado. Il loro stile definito spesso “rustico”, proteso al recupero della tradizione, alla riscoperta delle radici, ha … Continua a leggere The Lumineers ed il folk-rock #quickpost

Esilio di voce, un libro sinfonico che prelude ad una scelta di silenzio: le infinite pieghe (piaghe) della poesia di Francesco Marotta

Francesco Marotta ha deciso di mettere interamente in rete in formato pdf  l’ultimo libro “Esilio di voce”, da lui pubblicato nel 2011 per i tipi di Smasher. Essendo in totale sintonia con la sua scelta di “indipendenza editoriale” e di libertà svincolata … Continua a leggere Esilio di voce, un libro sinfonico che prelude ad una scelta di silenzio: le infinite pieghe (piaghe) della poesia di Francesco Marotta

Il cerchio d’ombra – di Ugo Reale, introduzione di Giorgio Caproni. Ed. Guanda 1979

Ugo Reale pubblicò la sua prima plaquette di versi, Ritorni, nel 1952, quando ancora le esche del neorealismo tentavano più d’un avannotto della poesia. Ma va detto subito che, nonostante il dato anagrafico, egli seppe decisamente distinguersi da quel clima … Continua a leggere Il cerchio d’ombra – di Ugo Reale, introduzione di Giorgio Caproni. Ed. Guanda 1979

Il buio assoluto – frammenti da un taccuino di inediti

    VI. La sciarra degli elementi evapora pulviscolo d’umido e cenere che ammanta ogni cosa. E’ immensa la sala delle stelle nel buio assoluto della Piazza San Vincenzo. Anche il sagrato si inchina al silenzio degli elementi, con il rispetto divino per la magnificenza di tutto ciò che è autenticamente terreno. Il timore di dio, la morte, il mistero e ogni umana paura si annullano nella scalata all’inferno, che tanta parte del vissuto raccoglie nell’energia spesa in religiosa fatica. Il cimitero abbandonato a poco più di trecento metri sopra il livello mare, offre la prima terrazza naturale per il ristoro … Continua a leggere Il buio assoluto – frammenti da un taccuino di inediti

Carteggio XV : all’amico Cristiano Poletti

Caro Cristiano, ho letto con attenzione la tua numinosa disamina sull’alterità e lo slancio che la solitudine in pectore coltiva. Mossa dal piacere di riconoscermi in ogni sfumatura che hai sapientemente dato a pensieri che condivido, ti dedico questo Carteggio, scritto in vero anni or sono, ma attualissimo alla luce delle tue riflessioni. un abbraccio. nc Si direbbe che apprendiamo qualcosa Intorno all’arte quando sperimentiamo Ciò che la parola “solitudine” vorrebbe designare. Maurice Blanchot [….] C’è un’assenza di tempo nella solitudine, un’assenza di spazio, che traduco in parole come una “continuità sospesa”, dacché anche ciò che circonda la solitudine appare … Continua a leggere Carteggio XV : all’amico Cristiano Poletti

Carteggio XIV: “regret”, lettera a un poeta

Caro *******, in questi giorni sto poco bene e faccio molta fatica a stare dietro alle cose. Ho letto le tue riserve e le motivazioni per le quali non gradisci essere annoverato tra i poeti siciliani di cui Carteggi letterari si occupa al fine di tracciarne una mappatura dal secolo da poco conclusosi ai nostri giorni, e se ne avrai voglia e tempo mi piacerebbe provare a ragionarci ancora insieme senza pregiudizi, al fine di costruire un confronto nel dialogo. L’essere siciliano non è né deve essere una limitazione d’etichetta, né tantomeno una collocazione meramente geografica per nascita, bensì è … Continua a leggere Carteggio XIV: “regret”, lettera a un poeta

Carteggio X: ARTHMÒS come elogio dell’incompiuto.

Miei cari, pensandovi, pensando all’incontro e a quella bellissima canzone di De Moraes con Endrigo, che mi insegnò il mio caro Francesco e di cui osavo stonacchiare qualche nota di ritorno da Capo D’Orlando in compagnia di Gianluca e Maria Grazia, riflettevo sul fatto che la vita come la poesia altro non sono che “l’arte dell’incontro”. Arte perché non semplice consegna del destino al caso, bensì ARTHMÒS quale necessario impegno e dispendio di energie e volontà perché il caso si faccia destino o, quantomeno, comune percorso fattivo, creativo, condiviso. Ed in questo arthmòs creativo e costruttivo l’incontro non fa che generarsi e rigenerarsi nell’altro, perpetuandosi, rinnovandosi all’infinito. … Continua a leggere Carteggio X: ARTHMÒS come elogio dell’incompiuto.