FLASHES E DEDICHE – 106 – TUTTI I NOMI DI UN PADRE DI NICOLA VACCA

E’ appena uscito per una nuova e bella realtà editoriale cilentana (L’ArgoLibro di Agropoli), l’ultimo lavoro di Nicola Vacca, autore di cui mi sono già occupato in passato e già vincitore qualche tempo fa del premio Camaiore. Lo dico subito, ben conoscendo l’intera produzione del poeta di Gioia del Colle e quindi a ragion veduta : questo è a mio avviso il libro più bello di Vacca. Un libro intenso che nasce dalla riflessione e dal dolore, caratteristiche inscindibili e necessarie per una buona scrittura. Un lavoro che purtroppo nasce da una serie di lutti reali, che a sua volta, in questo paradosso dell’esistenza, hanno dato “vita” a tasselli di memoria da appuntare, un viaggio tra ciò che è stato e ciò che sarà. Se la lezione di Cioran è presente ancora più puntualmente in questo testo che in altri, si può però osservare che la parola “rassegnazione” invece, non è intesa nè religiosamente nè laicamente. C’è uno step ulteriore, la rassegnazione si fa memoria “viva”, documenta lo spazio, fisico ed esistenziale, ne divora e fagocita il dolore. Ciò che è stato lasciato sopravvive a tutto, alla perdita, al lutto, al giorno vuoto che ci aspetta, alla cristalleria intricata come un disegno di Escher da cui dobbiamo uscire senza frantumare niente. Tutti i nomi, un padre contiene tutti i nomi, e la parola è Verbo, ma quanti nomi contengono noi insieme ad un padre? Vacca prova a dare una risposta nelle 5 sezioni che compongono l’opera; l’ultima sezione tra l’altro è dedicata al ricordo della madre e qui le due figure genitoriali sono interscambiali nell’universalità del ricordo-amore filiale.

 

IL DOLORE ANCORA

Si apre un altro giorno
qui dove tutto frana.
Occhi che vedono
mani che si stringono
per (r)esistere al dolore.
Non c’è altro da fare
che tentare un abbraccio
il resto non dipende da noi.

 

 

I MORTI

Il telefono squilla a vuoto
la rubrica è affollata di assenze.

In un giorno qualunque
poco a poco si scompare.

Ci sono anche istanti
in cui un colpo secco
recide nel vuoto la vita.

I morti non rispondono
perchè i vivi non sanno parlare.

 

 

VUOTO E SILENZIO

Non è facile colmare
tutto questo niente
che si accumula tra le mani.
Vuoto e silenzio
non sono la stessa cosa.
C’è un vuoto infinito
nei silenzi che non sappiamo dire.
Tra il vuoto e il silenzio
c’è una possibilità : noi.

 

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