Riprende oggi dopo un periodo di interruzione questa piccola rubrica e lo fa con una doppia uscita : una nuova voce e un poeta consumato.
Era da un po’ che volevo parlare di questa giovane autrice, in uscita con il libro d’esordio : “ L’aiuto a non morire”. Arianna Vartolo, stimata tra l’altro dal buon Antonio Veneziani, ci offre un lavoro compatto e maturo, una scrittura squarciante alla ricerca del salvifico. È un percorso di testimonianza, che affonda e taglia la parola coerentemente; percorso di un male mortale che segue un cammino che si stringe sempre di più, sfiorando il corpo, iniziando a soffocare la razionalità, impedendo il ritmo del respiro. Respiro, vento e la forza della scrittura danno vita ad una (ri)nascita, rinascita che avviene passando da quella crepa rimasta, da quella fessura dove la poesia diviene, usando le parole della Panico, “notevole e splendente”.
E,
se anche si volesse
capire, ci sarebbe
– sempre –
troppo vento.
***
Geometrie solide
di sogni e di tocchi
in penombra; il vuoto, respiro
di costruzioni.
***
“È questo”, sento
ripetere dalla tua voce:
quell’antico male non ha più
vita – qui – e potenza rende
te oceano
e linfa.
Questo
è. Adesso
è.
***
L’aiuto a non morire
– su queste strade
ampie: assorbire le orme.
Il grande Sergio Carlacchiani interpreta Arianna Vartolo