Riccardo Canaletti è un giovane poeta neanche ventenne dal bel tratto stilistico. È dotato di una maturità particolare ed importante per la sua età, domina le immagini del mondo reale, facendone una iconografia personale sia a livello sinestetico , sia a livello di simbolo. La scrittura è densa pur non essendo sovraffollata ; aspettiamo l’uscita del suo libro che si chiamerà “La perizia della goccia” (ed. Affinità elettive) per una visione più completa di questo poeta che promette molto bene. Intanto propongo qui alcuni brani, al momento inediti, decisamente interessanti.
riferimenti estivi
un invito
la casetta del Veneziano
il capitano (!), la madre
scendi in spiaggia all’alba
a vedere quel disordine di luce
[devi schiantarti sulla sabbia ancora fredda / nella zona d’ombra vicino alla casetta
c’è persino qualche grillo tra i lettini, come te che attende / e già senti
il cicaleggio delle chiavi nelle fessure dei capanni, l’anziana che pulisce e innaffia
e la donna d’ambra che passa in rassegna le file
ce ne rendono poca di misericordia
prima della folla. qualche nube in fondo
che passa via lenta.
(estate 2016)
meno due gradi
o giù di lì
la notte rimbocca
lo stradello bianco di fiocchi
e selciato. è una cura continua
la perizia della goccia
che scivola sul prato.
la luce è poca e così le voci
pare un grido
il morire della neve.
fuori dal giardino
la morte è poco-niente
vissuti al giorno come si sta
negli occhi lucidi d’inverno
si muovono sfioranti
e masticano saliva
o forse danzano
giusto la misura del sorriso
e la morbidezza giglio
col cuore al confine.
gli anziani sono carezze.