Variazioni sul tema dell’ombra nella pittura di Caravaggio (19)

di Daniela Pericone

MARTIRIO DI SAN MATTEO 1

Caravaggio, Martirio di San Matteo, 1599-1600 (Roma, Chiesa di San Luigi dei Francesi)

Nel 1599 Caravaggio ottiene la sua prima commissione pubblica da parte dei rettori della Chiesa di San Luigi dei Francesi per l’esecuzione di due grandi tele laterali prima, e una centrale poi, sulla vita di San Matteo da destinare alla cappella Contarelli. L’opera eseguita per prima, il Martirio di San Matteo, ha una vicenda tormentata, su una prima versione viene ridipinta una seconda molto diversa dall’originale, che prevedeva figure più piccole.

Per la prima volta Caravaggio deve misurarsi con un lavoro che richiede la presenza di un folto numero di personaggi. Il risultato è una composizione complessa, il cui nucleo centrale è costituito dal carnefice seminudo in procinto di sferrare un colpo di spada contro il santo riverso a terra. I due protagonisti della storia sono le sole figure pienamente illuminate, a trattenere lo sguardo in apice di attesa sull’atto violento che sta per consumarsi, laddove gli altri personaggi, compreso un angelo incombente dall’alto, appena sfiorati dalla luce e disposti intorno con un moto a spirale, convergono attraverso l’agitazione dei corpi e le espressioni sconvolte a dare al racconto un andamento in crescendo drammatico.

Ulteriore senso del tragico è impresso dal volto sgomento di un uomo che osserva la scena dallo sfondo, la firma autoritratto dello stesso Caravaggio.

MARTIRIO DI SAN MATTEO 7

Caravaggio, Martirio di San Matteo, particolare, 1599-1600 (Roma, Chiesa di San Luigi dei Francesi)

 

 

 

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