GISELLE al Bellini di Catania con il Balletto dell’Opera Nazionale di Bucarest

di Marta Cutugno 

Catania. Amore, follia e morte. La potenza di un sentimento che sopravvive alla dipartita anima la storia di Giselle, balletto in due atti del 1841 in scena al Teatro Massimo Bellini dal 6 al 14 maggio 2023. Sette rappresentazioni che hanno fatto registrare una dominante affluenza di pubblico e confermano i numeri di una stagione fortunata dai ripetuti sold out. Il balletto romantico per antonomasia nacque dall’idea del grande scrittore e critico d’arte dell’epoca, Gautier che per la stesura del libretto s’ispirò al romanzo di Heinrich Heine “De l’Allemagne”. A colpirlo era stata la leggenda delle Villi, spiriti vagabondi di donne abbandonate e morte alla vigilia delle nozze che per punire i traditori li costringono ad una danza parossistica destinata alla morte. Finito il testo, la partitura fu composta in brevissimo tempo da Adolphe-Charles Adam, autore di opere liriche e balletto. Il disegno coreografico fu affidato, invece, a Jean Coralli ma le parti della prima ballerina nacquero dal genio di un altro leggendario coreografo, Jules Perrot, maestro e compagno di vita della primadonna. Il 28 giugno 1841, un clamoroso successo di pubblico segnò il debutto di Giselle all’Opéra di Parigi, con la Grisi nel ruolo del titolo e Lucien Petipa, fratello di Marius, in quello del principe Albrecht.
Nell’allestimento etneo diretto da Mihai Bobuska, il pubblico ha incontrato il corpo di ballo e i solisti dell’Opera Nazionale di Bucarest accompagnati dall’Orchestra del Teatro Bellini diretta eccellentemente dal M° Krastin Nastey. Il Balletto dell’Opera Nazionale di Bucarest, principale compagnia nazionale di opera e balletto della Romania e punto di riferimento nel panorama internazionale – fondato nel 1885 e istituzionalizzato negli anni Venti – vanta un ensemble di circa cento artisti ed è attualmente guidato dal direttore artistico Gheorghiu con la recente direzione del balletto assegnata a Laura Blica Toader. Le scenografie, essenziali quanto lineari ed eleganti, sono firmate da Adriana Urmuzescu e presentano due diversi panorami: la valle del Reno in tempo di vendemmia ed un cimitero illuminato dalla luce di una grande luna che domina e incombe sul fondo della scena.
In una sintesi tra drammaturgia, danza e musica, la storia narra della fanciulla Giselle e del suo amore per il principe Albrecht il quale si spaccia per un semplice contadino di nome Loys al sol fine di corteggiarla senza rivelare la sua identità. La giovane ne resta invaghita durante le danze di festeggiamento per la vendemmia. Ma il principe già legato a Bathilde – donna di ben più alto ceto – al sopraggiungere della fidanzata si allontana da Giselle causandole un dolore tanto grande da generare in lei la pazzia. Impazzire per amore così come i romantici hanno saputo raccontare. E poi perdonare, andare oltre la morte, aspirare alla salvezza. Giselle, infatti, non resisterà a così tanta sofferenza e si trafiggerà con la spada dell’amato. Ma la sua fine non detta l’epilogo della vicenda e, come aveva annunciato la madre, la giovane ingannata e defunta si tramuta in una delle Villi, ombre di fanciulle decedute per amore che vagano nelle foresta durante le notti di luna piena, ammaliando e invitando i mortali a danzare insieme a loro fino a perire. Il noto balletto romantico vuole che l’amore di Giselle sopravviva alla morte e quando Albrecht incontra lo sfinimento delle danze su invito delle Villi guidate da Myrtha, la fanciulla contrasta il triste destino a cui va incontro. Salva l’uomo amato e salva se stessa, riconducendo Albrecht alla vita e la sua anima alla pace eterna. L’opera si dipana in due atti che rappresentano due distinte dimensioni in cui si muove l’intero balletto, quella terrena in cui l’amore brucia, abbandona, impazzisce e porta alla morte e quella divina, eterea, ultraterrena in cui il più alto dei sentimenti combatte ed esercita la sua forza salvifica.
Questa delicata ed appassionata partitura ha incontrato l’Orchestra del Teatro Massimo Bellini diretta dal bulgaro M°Krastin Nastey che, con passione e perizia, ha guidato l’eccellente formazione lungo tutte le meravigliose pagine del capolavoro romantico. Sognante, dolorosa, imponente quando richiesto, l’esecuzione della musica di Adolphe-Charles Adam è impeccabile ed è sostenuta da sonorità accurate e precise da parte di tutte le sezioni orchestrali.  All’ottima performance musicale si accompagnano visioni coreografiche di grande qualità e gusto. La struttura coreografica firmata da Laura Blica Toader mantiene un equilibrio perfetto tra danze solistiche e danze d’insieme. La storia giunge allo sguardo dello spettatore in modo leggibile e naturale, complice la solida bravura dei solisti e dell’intero corpo di ballo. Nel ruolo di Giselle, una splendida Cristina Dijmaru che ha saputo restituire con grande leggiadria e competenza tecnica la figura di una giovane apparentemente debole di spirito e di salute ma forte e determinata quanto l’amore che nutre. Robert Enache è un ottimo Albrecht. Con le sue movenze da ingenuo seduttore, Enache interpreta con rigore il giovane principe che, sotto le mentite spoglie di un contadino, riesce ad affascinare Giselle. Il ballerino sarà altrettanto bravo nel rappresentare la maturità del personaggio al secondo atto, quando all’incoscienza della seduzione subentrerà l’amara consapevolezza del male procurato. Nella complicità del movimento e degli sguardi, i due solisti portano avanti la narrazione accompagnati da altrettanti validissimi professionisti: Sergiu Dan (Hans), Rin Okuno ( Myrtha, regina delle Villi) con la sua regale imponenza, Erina Yoshie e Ionut Dinita impegnati del Pas De Deux dei contadini.  E ancora Lacramioara Proca nel ruolo di Bertha, madre di Giselle, Greta Nita, Marina Gaspar, Kana Arai e Amyra Badro (Villi), Virgil CiocoiuWilfrid (scudiero di Albrecht), Florin Mihalache (Duca di Curlandia), Laura Blica Bathilda (promessa sposa di Albrecht), Narcis Niculaie, Maxime Latapie, Cristian Susu, Jacob Connor, Adrian Ionescu, Stefan Meter, Mircea Ionita , Olena Sabosia, Alina Korzova. E ancora le splendide Villi del II atto: Alessia Montesardo, Ruxandra Necula, Alina Korzova, Brina Yoshie, Andreea Valean, Katrin Kennedy, Olena Sabosia, Ana Toderica, Andrea Caleffi, Teodora Szabadi, Octavia Cristea, Isabela Maciuca, Carmen Pìndaru, Maria Ungureanu, Karen Saito, Maria Savastre, Gabriela Durleci, Amyra Badro. Strepitoso il successo da parte del pubblico presente che ha destinato ai protagonisti un lungo applauso finale e ripetuti applausi a scena aperta.
Foto Giacomo Orlando 

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