#PRIMADITUTTOLAPOESIA – GIOVANNI IBELLO –

Giovanni Ibello nel lago (o palude)  dei poeti, poetucoli, accentratori di ego etc  etc..abita nei millimetri che  separano dal buio chi fa poesia, da chi dice di farla. “Dialoghi con Amin” è una micro raccolta, un poemetto, con cui Ibello ha vinto il Premio Fiumicino 2018. Il nostro Turbatore Siderale si conferma uno dei pochi veri poeti contemporanei, con una potenza unica e subito identificabile. Il precipizio delle immagini è la voce del sopravissuto della parola, della distinzione tra io narrante e voce interiore che non ha bisogno di essere social o di apparire: vive la poesia come un lunghissimo addio.

 

 

 

 

 

Cercava la risacca nelle pinete
fiutava l’ombra di un ago sul fondale,
la panacea di un abbandono.
Conta fino a zero, le dissi
salta nell’arco cinerino.
È tutto calmo
qui è davvero tutto calmo,
il sole è una biglia di benzodiazepina.
C’è ancora un intreccio
di gelsomini carbonizzati sulla pietra.
L’estate,
una valanga di aceto sopra i fiori.
Ma in questo valzer di occhi crociati
non dire una parola,
non parlare.
Troveremo un altro modo per fare alta la vita.

 

 

 

 

Amin, è quasi giorno,
è la resa dei fuochi invernali
l’ectoplasma del divenire.
Dio, gheriglio di stella
insegnaci a svanire
poco a poco
insegnaci il dialogo amoroso
tra i picchi delle braci
e l’arpionata notte.
Adesso è tutta luna nuova
mentre ancora
tiri a sorte la vena
dio anatema,
ti sfiori trasognato le palpebre…
Quanti millimetri ci separano dal buio?

 

 

 

 

La risacca ci insegna il solo rito possibile: lo smisurato addio.

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