di Marta Cutugno
Oggi la rubrica Parterre (15) presenta le ultime novità in casa Diaphonia.
Diaphonia è un’associazione culturale e casa editrice con sede a Barcellona Pozzo di Gotto che dal 2010 si dedica alla promozione e alla diffusione della musica, e dell’arte in genere attraverso l’organizzazione di eventi culturali, progetti di studio e di ricerca, pubblicazioni ed attività di formazione. Grazie al gruppo Diaphonia, in questi anni, diversi gruppi strumentali di professionisti e dilettanti, hanno avuto la possibilità di approfondire le proprie conoscenze e di coltivare la creatività e la capacità improvvisativa con l’ausilio delle nuove tecnologie.
Il catalogo della Diaphonia edizioni è visibile cliccando qui.
Puntiamo un primo riflettore su “Fracargio“, ensemble strumentale formato stabilmente da un trio di base – Francesco Lipari (percussioni, flauto basso, voce recitante), Dario Pino (live electronics) e Giovanni Arena (contrabbasso) – a cui si uniscono, con una certa continuità, anche la flautista Carmen Mazzeo ed il violinista Giovanni Alibrandi.
Quando la costante ricerca e l’attento lavoro di organizzazione del suono si fondono con la viscerale passione nei riguardi dell’Arte tutta e delle sue forme espressive – dalla musica alle arti figurative, dal cinema all’universo letterario – il pubblico, destinatario delle produzioni che ne scaturiscono, non può fare a meno di restarne coinvolto con stupore e desiderio di scoperta.
Presentare Fracargio significa, dunque, andare oltre i confini dettati dall’esperienza in quanto ensemble, e dedicarsi, in una visione più ampia, alla progettualità insita nell’attivo sperimentare dei suoi musicisti: un percorso che, ad inizio 2017, si è concretizzato nel primo EP digitale dal titolo “Agni Parthene” che, molto presto, verrà pubblicato anche su supporto fisico ed in tiratura limitata.
Fondamento delle due composizioni dell’EP è il canto non liturgico dedicato a Maria Vergine e composto da San Nettario Di Egina, vescovo e taumaturgo ortodosso vissuto tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. L’adattamento la trasformazione sonora ad opera dell’ensemble Fracargio genera atmosfere incantate in una sorta di tema con variazioni in cui il canto si identifica e smaterializza in una dimensione circolare dallo smalto esoterico. Dinamismo e alienazione si fondono ad un dolce spaesamento: una parentesi altra dall’energia immateriale in un ambiente sonoro intenso ed impalpabile.
In casa Diaphonia, inoltre, è in lavorazione un altro nuovo disco, opera di Giovanni Alibrandi e Francesco Lipari, che abbiamo già intervistato a proposito del precedente album “Obscure Gleams“. Mantenendosi nel solco dell’ambient che vede questa collaborazione attiva e prolifica già dal 2015, i due compositori regalano al loro pubblico, in anteprima, il singolo “Nella sala del tempo I”, una corsa dentro un tunnel in compagnia di sfumature ricercate e di sonorità sottili e indecifrabili. “La sala del tempo non è altro che la nostra esistenza, i cui giorni sono segnati dallo scorrere implacabile dei giorni a fianco del nostro desiderio di fermarli. Il tentativo di esprimere un messaggio profondo attraverso un linguaggio meno colto, fruibile da un pubblico più ampio” (Francesco Lipari).