Variazioni sul tema dell’ombra nella pittura di Caravaggio (10)

di Daniela Pericone

SUONATORE DI LIUTO HERMITAGE

Caravaggio, Suonatore di liuto, 1595-1596 (San Pietroburgo, Hermitage)

 

Al tema musicale sono dedicate le due versioni del Suonatore di liuto (una dipinta per il Cardinale Francesco Maria Del Monte e l’altra per il marchese Vincenzo Giustiniani, oggi rispettivamente al Metropolitan Museum di New York e all’Hermitage a San Pietroburgo), nelle quali è raffigurato un giovane con le labbra dischiuse nel canto e intento a suonare il liuto, secondo l’uso del tempo di affidare anche a una voce sola il canto dei madrigali.

Il volto dai lineamenti femminei del suonatore ha indotto vari biografi, tra cui Bellori, a pensare che si trattasse di una giovane:

Dipinse […] una donna in camicia che suona il liuto con le note avanti.”

La sensuale androginia dei giovani ritratti da Caravaggio, dal Ragazzo con canestro di frutta ai Musici, da Amore vincitore alle molte versioni del San Giovanni Battista, ha suscitato nel corso del tempo discussioni e ipotesi sulle presunte inclinazioni omosessuali dell’artista. In realtà il carattere androgino delle figure ben si presta alla rappresentazione ideale del tema oggetto del dipinto, come in questo caso la Musica.

SUONATORE DI LIUTO New York 1

Caravaggio, Suonatore di liuto, 1596-1597 (New York, Metropolitan Museum)

 

Gli elementi che diversificano le due opere riguardano principalmente gli oggetti che compongono le nature morte. Nel Suonatore di Giustiniani, il volto in piena luce del giovane è contornato dai fiori del vaso sulla sinistra e dai frutti in basso. Il violino poggiato sul piano è di un tipo raffinato simile a quelli fabbricati  da liutai cremonesi, e gli spartiti contengono madrigali del compositore franco-fiammingo del ‘500 Jacob Arcadelt su tematiche amorose, ossia Chi potrà dir quanta dolcezza provo, Se la dura durezza in mia donna dura, Voi sapete che io v’amo, Vostra fui e sarò mentre ch’io viva. Un insieme di dettagli che mirano a evocare un’atmosfera di giovinezza, armonia e leggiadria amorosa.

La versione dipinta per il Cardinale, più direttamente intesa a rendere l’allegoria della Musica, mostra su un tappeto rosso le varie tipologie di strumenti musicali, a fiato, a tasto, ad arco, a pizzico, ossia un flauto dolce, uno spinettino, un archetto e un violino accanto a due spartiti di madrigali, l’uno di Francois de Layolle composto sulla ballata XI del Canzoniere di Petrarca, Lassar il velo, e l’altro di Jachet Berchem Perché non date voi.

Un particolare affiora dal fondo scuro sulla sinistra, là dove si intravede appena una gabbia con un cardellino, a confermare la simbologia poetico-musicale della composizione, e al contempo forse alludere al lato misterioso e insondabile di ogni natura artistica, al carattere in definitiva solitario di ogni atto creativo.

SUONATORE DI LIUTO NY chiara

***

Chi potrà dir quanta dolcezza  (Jacob Arcadelt)

Chi potrà dir quanta dolcezza provo,
Di madonn’amirar la luce altera,
Che fa vergogn’a la celeste sfera?
Io non, che’ in me non trovo
Lo stil, ch’a lei s’aviene,
Che mirand’il bel volto e i bei costumi,
Per non veder men bene,
Vorria perder’a un’ hor la vit’e i lumi.

 

SUONATORE DI LIUTO Hermitage 2

Caravaggio, Suonatore di liuto, particolare, 1595-1596 (San Pietroburgo, Hermitage)

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