Anche per la giornata di oggi, domenica 2 agosto, un ricco programma all’Horcynus Festival 2020. Nella splendida location del Parco Horcynus Orca, in affaccio sullo Stretto di Messina, ancora proiezioni per la manifestazione che volge al termine, in questa sua prima fase, ma è pronta a tornare con una nutrita serie di eventi e di seminari internazionali dal 21 al 23 settembre e dal 5 novembre al 20 dicembre. Stasera alle 21.00 BOLOGNA di Bernardo e Giuseppe Bertolucci (Italia 1989, 10’) per la sezione “Arcipelaghi della visione – Cinema e poesia”. Con la proiezione di oggi si chiuderà la tappa messinese del 13esimo Festival del Cine Español, quest’anno partito proprio da Messina. Si tratta di un Festival che, nelle passate edizioni, ha toccato più di venti città da maggio a novembre e che, in questa veste straordinaria, causa pandemia da Covid-19, da Messina approderà poi a Napoli e si concluderà a Roma. “Abbiamo scelto insieme all’Ambasciata di Spagna – afferma Federico Sartori, uno dei curatori del 13 esimo Festival del Cine Español – di puntare su quei luoghi e su quelle realtà con maggiori potenzialità e con cui c’è più affinità come la Fondazione Horcynus Orca e l’Horcynus Festival”. Alle 21:30, dunque, un gran finale di cinema spagnolo in lingua originale e sottotitoli in italiano con la proiezione di LA HIJA DE UN LADRÓN di Belén Funes (Spagna 2019, 102’) insignito del Premio Goya 2020 come Miglior opera prima. “Dietro la macchina da presa – suggerisce Iris Martin Peralta, curatrice del Festival del Cine Español – abbiamo una regista donna per un film che detta le future linee guida nella cinematografia iberica, uno tra i lavori più significativi dell’ultimo decennio nel cinema spagnolo per quanto riguarda le opere prime”. Eclatante esordio alla regia di Belén Funes, “La hija de un ladrón” ruota attorno al personaggio di Sara, una ragazza-madre appena ventenne costretta a far fronte alla sua precaria situazione contando solo su se stessa: il grande desiderio è ricomporre un nucleo familiare, avere ciò che ha perso, o meglio, ciò che le è stato tolto. Ed ecco il collegamento con il titolo della pellicola: il ladro, colui che le ha negato questa condizione, è il padre, un inetto che ora torna a farsi vivo in cerca di redenzione, ma finisce per costituire l’ennesimo ostacolo nei propositi della figlia. Rivelazione assoluta ai Premi Goya 2020, Miglior opera Prima come già detto e trionfo per Greta Fernández all’ultimo Festival di San Sebastian, per lei la Concha de Plata come miglior attrice. Chiude la serata, il film delle 23:30: AMORI IN CORSO di Giuseppe Bertolucci (Italia 1989, ’82) sempre per “Arcipelaghi della visione – Cinema e poesia”. Domani, giornata conclusiva tutta dedicata ad un grande classico italiano: alle 21:30 IL TÈ NEL DESERTO di Bernardo Bertolucci. Ingresso gratuito, previa prenotazione e protocollo anti Covid.