di Ilaria Grasso
L’infosfera per la filosofia dell’informazione è l’insieme dello spazio delle informazioni. Questo spazio è abitato da internet, dalle telecomunicazioni digitali, dai mass media e molto altro ancora che ancora non possiamo definire dato che è un ambito ancora in evoluzione. Michele Nigro intitola questa poesia “informosfera” forse per evidenziare sia che ogni informazione ha una sua forma che un implicito interrogarsi sul concetto di “informazione” distaccandosi apertamente da tutte quelle che sono le categorie e le catalogazioni esistenti. Dal testo rileviamo la presa di posizione contro ciò che il “virtuale” offre. L’io poetante fa volentieri a meno dei filtri (della privacy? solo della privacy?) esercitati da chissà chi utilizzando ciò che la natura gli ha donato: i sensi. Attraverso di essi riesce a essere autonomo nel pensiero che è sempre in evoluzione, proprio come l’infosfera, e non si ferma con la morte del pensatore. Insomma c’è nell’informazione e nella conoscenza in senso più ampio sempre una mistica data dall’invisibilità o forse meglio dire dall’intangibilità della conoscenza.
Informosfera
Rinuncio ai fatti filtrati
dal chissà dove
e da chissà chi,
mi affido
a dispacci sensoriali
nel ristretto cerchio
del vissuto.
Se lesiono
marmi barocchi
riscopro la fede
nell’invisibile.
Grazie per l’ospitalità!