Pillole di poesia – Edgar Lee Masters

di Ilaria Grasso

Se dovessimo analizzare le passioni per comprenderne a fondo la natura probabilmente partiremmo dal binomio Eros e Thanatos. Quando viviamo forti sensazioni erotiche e sensuali con qualcuno dobbiamo essere aperti non solo ad accoglierle ma anche a lasciarci andare mollando gli ormeggi del controllo, delle sovrastrutture e degli schemi razionali per goderne appieno. Spesso però non lo facciamo per paura di annullarci e in definitiva morire, avvertendo un pericolo nell’altra persona. Abbandonare un sentiero già battuto per uno ancora inesplorato porta con se la probabilità di un rischio. Non è un caso che molti analisti associno l’orgasmo al panico. Difatti i tratti comuni sono molti: il battito accelerato, il respiro corto, il nodo in gola, gli occhi che si spalancano (per meraviglia o per terrore?). In questi versi di Edgar Lee Masters vediamo le due facce della medaglia. Rappresentano nella prima parte l’aspetto potenzialmente fatale, nella seconda la reciproca accoglienza delle fantasie, delle sensazioni e gusti sessuali degli amanti. Rimane solo un dubbio: senza passione due persone possono continuare ad amarsi con vigore?

 

Come stando abbracciati

 

C’è qualcosa nella Morte

che è come l’amore!

Se con qualcuno che ti ha fatto conoscere la passione,

e l’ardore dell’amore giovane,

anche tu, dopo anni di vita

insieme, senti che la fiamma si va estinguendo,

e così insieme andate svanendo,

gradualmente, impercettibilmente, con delicatezza,

come stando abbracciati,

attraversando la stanza consueta –

questo è il potere dell’unisono tra anime

che è come l’amore!

 

 

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