Hermann Hesse – “Gioia del pittore” – “A sera” #poetiepoesie

Per #poetiepoesie, una selezione da “Poesie” di Hermann Hesse, ebook,  Nemo editrice.

 

Gioia del pittore 

I campi portano grano e costano denaro, 

sono insidiati i prati dal filo spinato, 

bisogno e avidità hanno allignato, 

tutto appare murato e corrotto. 

Ma qui nei miei occhi alberga 

un ordine diverso di ogni cosa, 

si estingue il violetto, la porpora troneggia, 

di lei io canto la canzone innocua. 

Giallo su giallo, e giallo unito a rosso, 

fresco azzurrino velato di rossore 

luce e colore balza di mondo in mondo, 

s’inarca e risuona in onde d’amore. 

Regna lo spirito che ogni morbo guarisce, 

risuona verde da rinata sorgente, 

nuovo e ricco di senso il mondo 

si spartisce e il cuore si fa lieto e lucente.

***

 

A sera 

A sera vanno le coppie di amanti 

lentamente attraverso il campo, 

donne sciolgono i loro capelli, 

commercianti contano i soldi, 

sul giornale della sera leggono ansiosi 

i borghesi le novità, 

fanciulli agitano piccoli pugni 

dormono sonni profondi e lunghi. 

Ognuno compie le proprie azioni 

adempie al sublime dovere, 

borghesi, poppanti, coppie di amanti –

eccetto me? 

Certo! Neppure delle mie azioni serali 

delle quali sono schiavo 

lo spirito del mondo può privarsi, 

anch’esse hanno un senso. 

E così affondo e risalgo, 

danzo nell’ intimo, 

canticchio sciocchi canti di strada, 

lodo Dio e me stesso, 

bevo vino fantasticando 

di essere un pascià, 

avverto noie ai reni,

sorrido e bevo anche di più, 

dico sì al mio cuore 

(al mattino non è possibile) 

da dolori del passato 

giuocando intesso una poesia, 

vedo la luna e le stelle ruotare, 

ne percepisco il significato 

e via con loro mi sento andare 

non importa dove.

***

Hermann Hesse nasce a Calw nel Wüttemberg nel 1877. Dopo i primi romanzi di tradizione romantica (Peter Camenzind e Sotto la ruota, 1906), un viaggio in India crea le premesse dell’incontro con la spiritualità orientale, testimoniato in Siddhartha (1922). A causa del suo fragile equilibrio nervoso, Hesse entra in contatto con la psicanalisi di Jung, esperienza che lascerà tracce nei successivi romanzi (Demian, Il lupo nella steppa, 1927), mentre più sereni e raffinati saranno gli ultimi libri: Narciso e Boccadoro (1930) e Il gioco delle perle di vetro (1943). Nel 1946 riceve il Premio Nobel per la letteratura. Muore a Montagnola presso Lugano nel 1962. Nel 1977 sono state pubblicate postume le Poesie. La sua opera è stata tradotta in 40 lingue e 12 dialetti indiani e ancora oggi continua ad affascinare intere generazioni di lettori in tutto il mondo. (da Poesie, ebook, Nemo Editrice)

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