Magazzini del Sale: “Lo scoglio del mannaro” di e con Simone Corso apre la nuova stagione teatrale

comunicato stampa

La stagione teatrale ai Magazzini del Sale si apre con l’ultima fatica di un giovane artista siciliano, Simone Corso, che con la collaborazione artistica di Adriana Mangano, presenta “Lo scoglio del mannaro” uno spettacolo che in quest’epoca ubriaca di individualismo, si confronta con il mito, non volendo però essere un mero esercizio di stile, ma il tentativo di recuperare la marca saliente di questa istituzione sacra: rinsaldare la collettività; ovvero un sentire comune nei confronti del mondo, quel senso di appartenenza che ci tiene uniti l’un l’altro.

Simone Corso sarà in scena sabato 20 e domenica 21 ottobre alle ore 21,00 ai Magazzini del Sale.

E’ consigliata la prenotazione (anche con un messaggio whatsapp) al 339 5035152.

E’ ancora in corso la campagna abbonamenti. Per informazioni rivolgersi al 339 5035152.

Edward, giovane scrittore inglese, pago del suo mondo fatto di imperativi, si scontra con una storia mitica, che ha plasmato in maniera indelebile l’identità di un intero paesino della Sicilia nord-orientale.

Di fronte all’incertezza che questo mito, tenuto in vita dai cunti che si tramandano di generazione in generazione, profonde nel suo cuore, Edward reagirà provando a illuminare le menti di quegli uomini e di quelle donne, accompagnandoli sulla via del vero (e del verificabile) per sottrarli a quella che lui reputa una colpevole ignoranza, causa di una truffa che un furbo prete perpetra nei loro confronti. Ma quanto, questa storia, non appartiene anche a lui? Quanto, dentro quell’alterità, c’è già di simile? Il reale è sempre sinonimo di vero e la verità ha sempre un vestito solo?

Lo scoglio del Mannaro è un racconto che affonda le sue radici dentro il terreno del mito. È una fiamma accesa in un tempo passato, ormai troppo lontano perché questo giovane scrittore ricordi la ragione del suo ardere, e così proverà a toccarla con mano, vorrà accertarsi del suo esistere, della ragione del suo bruciare. Passato, presente e futuro si mischiano in un incontro di culture, mito e reale si legano in un abbraccio in cui è impossibile distinguere l’uno o l’altro, come se l’uno completasse l’altro e viceversa, per non lasciare che il vero perda la meraviglia della sua diversità.

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