Ho diversi libri in lettura ed anche interessanti, questa settimana però mi soffermo a parlare brevemente di un premio di poesia, uno dei più famosi : il Camaiore. Dispiace molto che pochi giorni fa se ne è andato il deus ex machina del premio, Francesco Belluomini, uomo serio e di cultura. Il premio però continua così come continuano al pari di altri concorsi le cose che non piacciono. Partiamo da un presupposto: i premi li vincono i “nomi”. I poeti laureati, ovvero le cariatidi, le munnezze capi di cricche di leccaculo. Non è possibile (e basta leggere i risultati) che i premi più importanti (fama e soldi) vadano sempre agli stessi che non scrivono neanche capolavori ma che pubblicano per il gotha (risibile e immaginario) editoriale. Quindi nome+casa editrice importante=consacrazione=soldi=impossibilità di vedere le cose fatte in maniera giusta. Libercoli che se fossero pubblicati da un piccolo editore e scritti da un Rossi qualunque passerebbero ancor più che inosservati ma ahimè tutti tacciono, tutti acclamano. Non è possibile criticare o contestare…”se dico qualcosa poi nessuno mi caga”, “se critico poi parlerà male di me” etc etc…che noia, che senzapalle, i tiepidi facevano schifo pure ad un certo Gesù Cristo. Torniamo al nostro premio Camaiore. L’anno scorso mi imbattei, come ho già scritto, in una infelice uscita di un giurato a 3 giorni dalla nomina dei finalisti..” di là ho 170 libri da leggere ma cosa vuoi, ci sono i migliori “nomi”, scegliere è facile”…bella serietà in barba anche al buon Belluomini. La giuria popolare poi sovvertì ogni pronostico (o pastetta) e vinse Vacca. Quest’anno sono appena usciti i nomi dei 5 finalisti e pur non condividendo alcune scelte si rispetta sempre il volere di una “giuria”. Il problema nasce però in una sezione del premio, quello che dovrebbe valorizzare i giovani, ovvero il Camaiore-proposta. Dunque, il vincitore gìà c’è ed è tale Mathias PDS. Non ce l’ho con lui sia chiaro, però il regolamento parla chiaro: “L’intento del Camaiore-Proposta è di valorizzare una giovane voce poetica, quindi verrà segnalata un’opera prima di un autore che non abbia superato il 35° anno di età.
L’opera sarà prescelta fra quelle che perverranno al Presidente e ai membri della Giuria Tecnica nei termini e nelle modalità previste dal regolamento del Premio Letterario Camaiore.
Il partecipante dovrà specificare che trattasi di opera prima e indicare la propria data di nascita.”
Peccato che il buon Mathias abbia già pubblicato un libro nel 2016 come facilmente è rintracciabile in internet. Tra l’altro, sempre in rete, è presente una sua intervista https://laltrovepoet.wordpress.com/2017/03/27/fra-il-silenzio-e-il-rumore-intervista-a-mathias-pds/comment-page-1/ in cui dichiara : “Si tratta di poesie più complesse rispetto al primo libro che ho scritto e rispetto anche agli aforismi che scrivo come poeta di strada sui muri. È qualcosa di più complesso e credo che anche la vendita sarà difficile, magari non tutti riusciranno a capire quello che intendevo dire io.” A parte che insomma capire poesie come :
Non ho mai capito
se piangesse
con gli occhi
o con il cuore
Ma nonostante tutto
risalii la valle
dei suoi tormenti
e le portai un fiore.
oppure
Sono come il giorno
indosso un sorriso
mi vesto di luce
interpello il sole
e poi esco di casa
Eppure, a volte,
mi sento un po’ notte
ritorno a casa
mi lavo la faccia
nascondo l’ombra
e poi torno
a dormire.
ecco insomma via…ce la possiamo fare….
Comunque se gli organizzatori ci faranno avere una spiegazione a questa che sembra una gigantesca topica sarebbe cosa buona e giusta….magari ho preso un abbaglio io….oppure i fantasmi di Mario Artz e Daniel Trinca (vedasi premio Mario Luzi 2014) aleggiano indisturbati sulla versilia.
Ma Mathias pds ha AUTOPUBBLICATO altri libri. Non sono stati altri editori a farlo. E Le autopubblicazioni non contano per contratto ( informarsi prima di scriveri articoli a vanvera???)
Un amico.
Carissimo amico Piero, forse ti è sfuggito il senso dell’articolo..nessuno qui scrive a vanvera e nessuno ha mosso una critica verso Mathias che fa il suo percorso di scrittura come meglio crede e sicuramente con passione, onestà e merito. L’articolo non ce l’ha con lui ma con un regolamento ed una forma mentis da combattere. Poi se vuoi possiamo discutere tra autopubblicazione e libro di una casa editrice…è un discorso di lana caprina…se è stato selezionato il suo libro vuol dire che meritava, se il regolamento e le fasi di scelta non sono chiare è un altro discorso