FLASHES E DEDICHE -53- IPOTENUSA CAPUT(O) MUNDI

“Camminando sull’ipotenusa” è un bel libro appena uscito per Marco Saya Edizioni che continua a pubblicare libricaputo di altissimo livello. Vi ripropongo qui ciò che appare in quarta di copertina. L’ipotenusa è la cosiddetta “linea tesa sotto” , ciò che è opposto all’angolo retto. Immaginiamo quindi uno scrivere oppositivo ma, al contempo, struttura integrata di una grande figura geometrica. Il dettato principale della Caputo scorre teso, tra scene di interrogativi quotidiani e algebra dei sentimenti. Opera prima ma densamente matura. L’autrice è veramente “un’ape ferma sul sigillo della finestra” e disegna traiettorie trigonometriche insolite, con luoghi che si fanno nello stesso attimo cornice ed espressione principale. Una camminata benefica nel lato lungo della poesia  dove “ gli anni …cambiano la faccia con l’esattezza della matematica” all’autrice ma restituiscono e mostrano, al lettore, l’angolazione precisa della buona scrittura.

Alcuni testi tratti dal libro :

 

 

dietro l’occhio del giorno tutto è fermo

gli interrogativi distendono curve ansiose

le lancette si arrestano alle cerniere del sonno

eppure questa linea di silenzio non è pace

ma dio lo sa che sono in questo letto?

io non gliel’ho detto

perché il mio pregare è muto come tutto il resto

ma la ragione per cui il tempo

si ferma nelle mani io non l’ho capita

tutti si incamminano lungo l’ipotenusa c’è ne una pure sotto il mio cuscino

ma la mia strada non è dritta

è come questo silenzio che si espande

nella matita senza punta nei rotolii delle albe

nelle cuciture tese dei vestiti

non me l’hanno mai detto, nemmeno dio,

ma io sono un’ape ferma sul sigillo della finestra

 

 

Nella voce del buio hai

Detto che vuoi un figlio:

per perpetuare noi.

E il tuo amore rauco nel petto

– come quegli alberi pieni di

luce sul ciglio del mare –

ha tremato sulle mie longitudini.
Il frutto del nostro amore

avrà pazienza d’ape

dal mio grembo andrà

di bocca in bocca

nonostante la paura che

innerva le mie fronde.

 

L’angolo del giorno si è aperto alle stelle

l’anima è incinta del tuo stupore delicato.

 

Io attendo.

 

 

 

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