LINGUA DA OGNI LUOGO. 3 inediti di ALESSANDRA GRECO- FLASHES E DEDICHE – 15

Di non facile catalogazione la forma-poesia di Alessandra Greco, perchè dunque confinarla o ridurla a un qualsiasi „genere“? La bellezza della contaminazione è pregnantemente viva. Uno stu
dio ininterrotto, un germe in movimento, un guizzo pluridinamico e polilinguistico, emergekand dalla stagnazione generica. Abbattimento dello stallo semantico e vi assicuro incanto nell’ascolto sinestetico.

(25 decibel è un sussurro)

 

le stelle cadono   dell’inchiostro  lo stilo meticoloso    cadono sulla pelle  come punti vuoti  la porta si chiude come una grande croce    le strutture hanno domini complementari    la stella neve    la neve manifesta    tutto in perfettissimo silenzio    quando è il segno che hai paura di morire    cosa dicevi?   vieni nel mio buio più profondo    le stelle cadono dentro uno spazio bianco    non  c’è  alcuna  sovrapposizione    cadono in scie   fanno un piccolo lago   di  lisci   ami     a lato  la testa  l’anello  l’universo    gocce acustiche tenute  in un’unica perla    parole discontinue   rescissioni    secondo    settimo   primo  terzo  taglio   affondi      però  tutti di ammirazione e di affezione    in direzioni  invertite e polari     abbacinanti   e seduttrici   che era buia la notte che tu mi chiedevi  se andava tutto bene   in onde   ai bordi dei foglietti temporali    preparando oltre l’insidia   quelle stelle morenti    e un netto concorso di luci    la chioma scintillante degli alberi  in aprile    o come si apre un fiore  secondo consonanze    l’albero genealogico occupa un foglio   e le spiegazioni gli altri due   senza guardare  fa osservare: le radici continuano a crescere   viste da un’altra angolazione     il naufragio della voce nell’aria    lo smisurato ingrandire dei suoni nei luoghi chiusi   il vetro poroso tempo dentro un cannone   la dimensione degli spazi in questi astri contenuti   quindicesima  notomia di un suono all’orecchio

 

II.

 

(scrizione che il cervello sia uno spazio geografico e architetturale)

 

lla piccola sfenoide incisura del rostro lacrimale the female nude drawing faces & expressions ove scorrere diluito ipermnesico medizin und plastik nervo che si fa cristallo sfera sul labbro superiore e al di sopra degli angoli boccali diradare et de la duplicité monstrueuse avec planches coloriées de anditu et olfactu borgo spinae praeparate cerea campo cutaneo di proiezione di tutti i centri remoti icones oculi humani il punto alla sera non viene all’esterno ma solo al mattino trascina rariora artifiziale e le sue pareti dilatano e si restringono matutinus occorre pensare alleanza in astri organorum fabrica autem catoptrum microcosmicum de lactibus sive lacteis venis microcosmi in laminis aereis et ecce foramen unum in pariet liquido ostendens l’impulso a correre dei venti pone davanti questa immagine lembi di fondo della ragione un circolo in un più grande circolo svanire in plain view parola in ordine suffuso in start ci sono lacrime nelle cose fin dove continua corr

 

in questo modo la sua rapidità diventa normale da uno spazio vuoto nel quale siamo svegli

 

III.

(giorno#X)

il livello strada risplende    le schegge dell’asfalto sono bagnate di pioggia   infatti fuma splendente vapori iris     come quando emette con le labbra     un respiro    e sospirando si intensificano   le sofisticate luci delle griglie di viaggio del segnale di velocità/modifica#    il ritrovo#    la funzione della vita tendenzia/sintesi#    in atmosfera tutta contenuta   attraverso  dietro luna  all’interno parato     un lembo del lenzuolo avanza dal letto   una sorta di immagine fuori campo   un suono fuori campo    che passa dietro la testa  e verticali distende   albedo   inis   candor   oris       dove il linguaggio si muoveva da solo

 

N.D.A.

Gli inediti qui proposti sono tratti da studi in fieri (2012/2016), sviluppati intorno alla silloge La memoria dell’acqua_Grésil sur l’eau pour faire des ronds (2013), riuniti in un lavoro più ampio fondato su ragionamenti inerenti l’udito, la vista e la liquidità.

All’interno di tale lavoro, che si vorrebbe costruito come una mappatura, sono raccolti testi principali, da cui derivano e a cui si riferiscono testi minori relati, che riprendono o sviluppano in dettaglio alcuni concetti.

Gli inediti proposti qui, derivano da due di questi testi principali originari e sono proposti qui secondo una modalità che tendo ad osservare (non sempre, ma volentieri), riferendo i testi a tre modi di esplorare aspetti della realtà o della memoria.

Uti lizziamo tre parole per descrivere i fatti della memoria: ricordare, rimembrare, rammentare. Queste si riferiscono ad altrettanti ambiti:

_ricordare /corda, cuore/: ← ambito emotivo-evocativo

_rimembrare /membra, corpo/: ← ambito fisico-fisico percettivo

_rammentare /mente, intelletto/: ← ambito analitico-filosofico

Nel complesso della scrittura, nel corpo del lavoro, questa modalità si potrebbe anche riferire a una sorta di sinestesia psicologica, che soggiace a tutto il lavoro e, normalmente, al mio modo di intendere un testo, una scrittura poetica, come qualcosa che è alimentata da una lingua che proviene da ogni luogo dell’intelletto (anche fisico), e che è per sua natura evocativa (etimologia: ← dal lat. evocāre, comp. di ĕx- ‘fuori’ e vocāre ‘chiamare’; propr. ‘chiamare fuori’, quindi ‘evocare, richiamare’). Rende possibile trattare il sensibile come dato.

Questi inediti vorrebbero essere riferiti rispettivamente a:

(25 decibel è un sussurro) ← ricordare /corda, cuore/: emotivo-evocativo

(scrizione che il cervello sia uno spazio geografico e architetturale) ← rimembrare /membra, corpo/: fisico-fisico percettivo

(giorno#X) ← rammentare /mente, intelletto/: analitico-filosofico

Nel secondo inedito proposto (scrizione che il cervello sia uno spazio geografico e architetturale), vi sono rimandi ad antichi trattati di anatomia, in particolare: 1627, Gaspare Aselli, De Lactibus Sive Lacteis venis; 1619, Johan Remmelin, Catoptrum microcosmicum. Soprattuto quest’ultimo affascinante per come è stato concepito.

 

Alessandra Greco è nata a Roma, 1969. Vive e lavora a Firenze.

 Couplets, testi e voce Alessandra Greco, sonorizzazioni Luca Rizzatello, 2016.greco

https://soundcloud.com/couplets

La memoria dell’acqua_Grésil sur l’eau pour faire des ronds, silloge inedita, 2013.

Opera Prima Poesia 2.0, 2014, http://www.poesia2punto0.com/2014/07/12/opera-prima-2014-finalisti-la-memoria-dellacqua-alessandra-greco/

Un estratto dalla silloge: http://eexxiitt.blogspot.it/

Press Soundtrack_Colonne sonore dalla cronaca, racconti brevi, ed. QC n° 25, Genova, 2012.

Un estratto dai racconti: http://www.nazioneindiana.com/2013/07/19/drive/

Ryar Web Radio, puntata n° 26 del 23 ottobre 2013, un ampio estratto dai racconti nella trasmissione Scritti Parlanti condotta da Stefano Ferrara, voci di Stefano Ferrara e Claudia Fratarcangeli:  http://podcast.ryar.net/scrittiparlanti.html

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