Il Future Film Festival 2015

Si è appena conclusa, domenica 10 maggio, la XVII edizione del Future Film Festival (FFF) di Bologna, il primo e più importante evento in Italia dedicato alle tecnologie applicate all’animazione, al cinema, ai videogame e ai new media. Lo slogan della rassegna è stato “Eat The Future”.

Luca Della Casa, direttore tecnico e selezionatore di film, ha spiegato che il Festival ha avuto come tema il cibo perché in questo momento, grazie anche all’Expo di Milano, è uno dei temi più attuali. Il tema è stato però declinato in chiave fantascientifica, ripescando classici del B movie come Stuff, il gelato che uccide oppure 2022: i sopravvissuti, o ancora Fuori di testa, solo per citare alcuni titoli.

Per quanto riguarda la competizione, quest’anno sono stati selezionati dieci film da nove Paesi differenti per offrire una visione eterogenea di quello che viene prodotto nel mondo. La giuria del FFF – composta dall’attore e regista Edoardo Gabriellini, dal giornalista Eric J. Lyman e dallo sceneggiatore Christian Poli – ha scelto di premiare con il Platinum Grand Priz il poetico Giovanni’s Island del giapponese Mizuho Nishikubo. Il film d’animazione affronta una pagina di storia misconosciuta, quella dell’occupazione russa dell’isola di Shikotan, alla fine della II Guerra Mondiale. La Storia con la S maiuscola è filtrata dallo sguardo innocente di Junpei e Kanta, due fratellini che instaurano un profondo rapporto di amicizia con la figlia del comandante russo incaricato di governare l’isola.

La Menzione speciale, o premio della critica, è andata a Possessed, un film spagnolo in stop-motion, opera di Sam. In una ridda di sequenze allucinanti sono raccontati a ritmo indemoniato possessioni, esorcismi, poltergeist, corride e flamenco.

Sul fronte dei cortometraggi, la giuria del Future Film Short – composta da Michele Bernardi, Chiara Fiorentini e Marianna Panebarco – ha deciso di premiare il francese Splintertime di Rosto. La menzione speciale è andata invece allo spagnolo Chicken Cube di Anna Penkner e Renate Pommerening. Due, infine, i premi “popolari”, votati dagli spettatori: il Future Film Short – Primo Premio del Pubblico è andato a La Valigia di Pier Paolo Paganelli e il Future Film Short – Secondo Premio del Pubblico è andato a Cycle di Seun-Yong, film sud coreano.

Da segnalare la presenza del regista nipponico Noboru Iguchi, una costante del FFF, beniamino del pubblico e autore di horror demenziali splatter. Nella sua ultima opera, Gothic Lolita Battle Bear, Iguchi mescida, con sapienza e ironia, il genere zombie con il genere super eroistico alla Power Rangers.

A margine della rassegna ci sono stati numerosi incontri con professionisti, tavole rotonde e altri eventi collaterali. Gli argomenti sono stati disparati, ma la Storia è sicuramente stata la protagonista assoluta di questa edizione. Non solo per il Platinum Grand Priz assegnato a Giovanni’s Island, ma anche per il ritorno, in occasione del 70esimo anniversario della tragedia di Hiroshima, di due anime giapponesi prodotte negli anni ‘80, tratte dal manga autobiografico di Keiji Nakazawa, Gen di Hiroshima. I due film di animazione raccontano la storia di un sopravvissuto alla detonazione nucleare che vede morire quasi tutti i suoi familiari. Un pugno allo stomaco che può essere accostato per potenza espressiva al più famoso Maus di Art Spiegelman.

Giancarlo Lupo

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