Carteggi privati – Un passeggero che t'aspettava in punto

Un passeggero che t’aspettava in punto

Imparare a mancare
vivendo in sottrazione
i battiti in levare,
la rima dritta
un gioco di parole
vuote, a rendere
il riciclo dei pezzi di vetro
fuso a soffiare nuove ampolle,
un senso di noi
in spirito e ciliegie mangiate
con le mani sporche
mentre cammini senza inciampare.
Al mercatino dei folli dove compri mille volte
lo stesso pezzo di vetro colorato
e ogni volta pagarlo sempre di più,
una lucidità consapevole.
Il prezzo quotidiano,
emozioni pesate al grammo
perché siamo governati dalla chimica
e io: un passeggero che t’aspettava in punto.

di Cinzia Accetta

Rispondi