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  1.  In Catalunya siamo allo stallo. Il 17 gennaio si dovrebbe instaurare il nuovo Parlamento. Puigdemont e alcuni deputati sono in Belgio, e se tornano saranno arrestati. Junqueras è in carcere, e a nulla sono valsi i suoi ricorsi per chiedere la scarcerazione: per il Tribunale supremo potrebbe reiterare il reato di sedizione. Di fatto, senza deputati incarcerati o all’estero, il fronte indipendentista non ha la maggioranza in Parlamento. Che faranno gli eletti raggiunti dal provvedimento di arresto? Lasceranno il posto alle seconde file? E gli altri che sono indagati per gli stessi reati di sedizione e ribellione, e potrebbero essere arrestati, a loro volta lasceranno il posto? Puigdemont si rassegnerà? La Spagna vuole tagliare davvero una intera classe politica indipendentista mettendola in prigione? Al momento pare di sì.
  2. Trump vien ormai deriso continuamente dai suoi stessi ex collaboratori. Ma chi l’ha votato si rafforza nell’idea che sia un uomo antisistema. Ha avuto problemi con tutti, FBI, CIA, il suo partito, i suoi collaboratori. Gli danno dell’idiota e del bugiardo. Lui risponde dicendo di essere un genio. Gli americani, soprattutto i democratici e quelli che lo criticano, dovrebbero farsi varie domande. Se è un idiota e un disonesto un imprenditore di successo, che ha creato un impero finanziario, e che è diventato Presidente degli Stati Uniti, non sarà che il sistema premi i peggiori?
  3. In Iran la situazione è precipitata, ma il Paese è sotto controllo. L’ex presidente Ahmadinejad pare sia stato posto agli arresti domiciliari per “incitamento alla rivolta”. Molte indiscrezioni lo vorrebbero a capo delle manifestazioni di piazza scoppiate a Mashhad. Per ora non c’è ancora nulla di certo, tranne che, attenendoci ai fatti, per ora non sembra possibile una “Primavera iraniana”.
  4. Palestina, o meglio, Estinzione della nazione palestinese. C’era chi diceva che Trump avesse un piano per la Palestina. Che dopo aver spostato l’ambasciata americana a Gerusalemme, avrebbe fatto richieste a Israele che Israele non avrebbe potuto rifiutare. Per ora ha fatto richieste ai palestinesi di continuare le trattative (ormai non si sa di quali trattative si parli: per decidere cosa?) su Gerusalemme con Israele. I palestinesi si son rifiutati e gli Usa hanno bloccato i fondi stanziati per loro. Il futuro della Palestina è segnato: non avere un futuro. Intanto Netanhyau chiede all’ONU di cancellare l’ente UNRWA, l’Agenzia delle Nazioni Unite volta ad aiutare i profughi palestinesi. Obiettivo: farli morire piano piano.
  5. Papa Francesco viene criticato per la Commissione di inchiesta sulla pedofilia. Marie Collins, vittima degli abusi da parte di un prete cattolico, abbandona la Commissione dicendo che è tutta una montatura, perché non opera. La Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, è decaduta, perché non sono ancora state fatte le nomine. Dal Vaticano rispondono che i nomi sono ancora al vaglio del Papa. Prima della Collins anche Peter Sanders se ne era andato criticando l’inerzia di Papa Francesco. C’è qualcosa che non va nel suo pontificato, su questo tema.
  6. Charlie Hebdo. Tre anni fa (7 gennaio 2015) la strage. Ora i suoi giornalisti vivono come in un bunker. Ora che non serve più, purtroppo. La libertà di espressione ha un prezzo. Resta la domanda circa la libertà di satira. Con la satira si possono esternare tutte le accuse infamanti che altrimenti sarebbero diffamazione o calunnia o incitamento all’odio razziale/religioso? Oggi non tutti quelli che scrivevano Je suis Charlie lo rifarebbero.
  7. L’Economist elegge Berlusconi suo paladino. Dopo averlo distrutto politicamente quando era in carica, ora lo proclama possibile salvatore dell’Italia. Salvatore che può arginare i 5Stelle e Salvini. Sì, abbiamo bisogno di Berlusconi. Ce lo dicono anche dall’estero, basta credere che siamo noi italiani a essere gli unici a volerlo. Il M5S intanto esce allo scoperto: ora non solo Grillo ma anche Di Maio può invalidare il risultato di una votazione online, così, a suo insindacabile giudizio: qualcuno crede ancora che sia un movimento di democrazia informatica?
  8. Il Pd, che ha messo il canone Rai nella bolletta della luce, ora dice che è sempre stato favorevole alla sua abolizione. Liberi e uguali, con Grasso, risponde che loro non faranno questi proclami assurdi, da barzellette, pura propaganda. Poi dice che loro aboliranno le tasse universitarie. E i tanti leader, giovani e vecchi, di Liberi e uguali, già esprimono opinioni diverse sull’allearsi o meno con il PD dopo le politiche, e sulle alleanze per le regionali di Lombardia e Lazio.
  9. A Roma, mentre la Raggi dà il via al rito abbreviato per il suo processo, e come il solito dà la colpa alla regione per il problema rifiuti, sfilano 6000 fascisti di Casa Pound, per onorare i tre camerati caduti ad Acca Larentia (anno 1978). Deposta corona del comune. Tutti con il braccio destro alzato. Ma la legge Fiano?
  10. Calcio. L’Inter dopo aver raggiunto in solitaria il primo posto in classifica, senza alcuna sconfitta, ha pareggiato con la Juve, poi ha subito due sconfitte consecutive da due squadre non certo irresistibili, poi ha incamerato altri due pareggi. Tre punti nelle ultime cinque partite. E otto punti ora è la distanza dal Napoli in vetta. Media retrocessione. Benvenuto nella Pazza Inter, Spalletti.

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