Carteggi Inediti : testi di Natàlia Castaldi

Per Carteggi Inediti, alcuni testi di Natàlia Castaldi.

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la sottrazione

doveva essere una vecchia cartolina
l’angolo destro mancava insieme ad un piedino
lei aveva un vestitino bianco, ma poteva anche essere rosa antico,
la pellicola in bianco e nero e il tempo dismisurano le intensità dei colori
ne sbiadiscono il suono della voce.
Sembra tutto un mormorio, un sussurro di vecchie canzonette.
Pensavo al tempo delle storie, all’intreccio delle parole,
al rovistare del vento nell’impossibilità di arrestarlo.
– sorrido –
la felicità di uno specchio d’acqua è vuota come un momento,
un’apnea prima del respiro.
In sostanza l’acqua riflette nella sottrazione
nell’assenza di vento e movimento
nella staticità dell’espressione
così.
tornando a quella vecchia cartolina,
reggeva un parasole che le ritagliava l’ombra al margine del sorriso,
le labbra erano piccole, carnose.
Il rossetto si legge nero, ma doveva essere di un rosso vivo,
frizzantino, appena stappato.
– chissà che fine avrà fatto
In un portagioie ho ritrovato quella lunga collana,
quella che sfiorava appena i seni piccoli:
le scivolava giù che era una meraviglia,
un dolce precipizio tra adolescenza e forma.

L’ho indossata e sono corsa allo specchio
ma i miei seni sono grossi e l’effetto tristemente diverso.

[dicono che la mente sia come l’acqua
riflette come uno specchio nella sottrazione]

*****

da “poesie per mio figlio e altre faccende”

nel tuo dormire si spoglia l’intera
frequenza delle tensioni del giorno
la miracolosa vertigine del sogno
s’apprende alla leggerezza del tuo sonno

niente spergiuri misericordiose ansie:
la pioggia stanotte batte la notte
ripercuote le giornate come una sferzata di benedizioni
che alleggerisce la coscienza dagli orrori
lava via la presenza del nostro coesistere al mondo.

la lentezza del pensiero in te s’accuccia “madrefiglia”
in te riprende fiato.

 

****

[Betsabea sbocciò come una rosa d’acqua
e dal peccato nacque la saggezza]

La vita è un velo impuro
un’organza macchiata dal principio
una crocifissione alla morale acquisita
una resurrezione d’istintiva sopravvivenza.

 

****

C’è sempre una finestra, un tavolo, una
sedia, e ci sono ancora le cose a far
risaltare la nudità del nostro
essere presente e osceno dell’immaginario,
realtà e diritto negato,
possibilità o negazione del fiato.
….

Natalia Castaldi, 13/01/71. Messinese. Liceo classico, lettere classiche, scuola interpreti e traduttori. Scrive, non ama le etichette e non vuole definirsi poeta per nessuna ragione. Ama la poesia, la narrativa, la saggistica, la musica e le arti visive. Detesta i poeti e i circoli poetici. Fa l’editrice.

(a cura di Marta Cutugno)

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