Pillole di poesia – Pasko Simone

di Ilaria Grasso

Il lavoro rende davvero liberi? Questo è l’oggetto della riflessione poetica di Pasko Simone in questa poesia parte da un fatto : la morte dei metalmeccanici della Thyssen Krup. La poesia ci mostra svariate chiavi di lettura del tragico evento parlando di ecologia, politica, senso della famiglia e amore per il lavoro. E’ senz’altro una poesia di denuncia, come se ne leggono e producono ancora troppo poche. Le idee (forse le utopie) sono oramai “scricchiolanti” ma non sono ancora crollate definitivamente e possono ancora scrivere, forse, pagine nuove e vitali. Questo pare voglia dire questa poesia, in definitiva.

IL LAVORO RENDE LIBERI
Ai morti della Thyssen Krupp

Teutonica fabbrica
d’infernale dolore
dodecafonica litania
scolorita magia
giro e raggiro d’una mortale
biorapina

Fabbrica che non s’ama
odio che non s’arresta
se nel corpo organico inietta
tra giri e raggiri d’una ferale
ingegneria i sulfurei dardi
della fosforica
liturgia

Teutonica antropofobia
che scivola via
robotica fatica
che penetra senz’anima
né magia
tra una puleggia e l’altra
della metallica follia
giro e raggiro d’una ferale
biorapina

Imposto fardello
dei figli e delle mogli
innaturale trivello
di vite avvitate
che se ne vanno straziate
al modo in cui con esse
son rotolati per via
gli ultimi “cri cri”
dell’UTOPIA

da E’ SOLO QUESTIONE DI TEMPO – Edizioni Diabasis

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In copertina: Arman – Violino e chiavi inglesi (1985)

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