Molti anni fa lessi un libro meraviglioso, dal titolo suggestivo, Casa fatta di alba, di N. Scott Momaday. Il libro non è un semplice romanzo, o racconto, dalla trama lineare, che narra una storia. Si tratta di un’opera composita e in parte sperimentale, avanguardistica, scritta con un registro lirico molto ricercato, e narrata da più punti di vista. Non è facile da riassumere, quel che resta non è tanto la storia, quanto l’atmosfera evocativa che la scrittura suggerisce. L’autore? Uno sconosciuto.
Navarro Scott Momaday, nato nel 1934, è il più importante letterato nativo americano. E’ un novelliere di origini Kiowa, che ha prodotto anche saggi e poesie. Il suo libro più famoso, Casa fatta di alba (House Made of Dawn), ha vinto il Pulitzer nel 1969 ed è considerato il primo grande libro del movimento letterario chiamato Rinascimento dei Nativi Americani. Momaday ha ricevuto la Medaglia per le Arti nel 2007 da George W. Bush per il suo lavoro, che celebra e preserva la memoria dei nativi americani, della loro letteratura orale e della loro tradizione.
Che fine ha fatto Momaday nel sistema culturale italiano? Il suo libro più famoso, Casa fatta di alba, è stato pubblicato da Guanda nel 1979 e ora è fuori commercio. Cercando in rete, il libro risulta esaurito anche in ogni Store, da Ibs a Mondadori a Feltrinelli: non si trova più! Non è ordinabile a domicilio. E’ scomparso. Per leggerlo occorre ricercarlo nel Sistema bibliotecario nazionale. Segnala Anobii che l’editore Salamandra ha pubblicato un altro libro di Momaday, I nomi, nel 1992: è la traduzione del libro di memorie The Names: A Memoir, del 1976; infine, una sua raccolta, La strana e verace storia della mia vita con Billy the Kid, patchwork di prose e poesie, è stato pubblicato dal piccolo editore Salerno nel 1993. Questi ultimi due libri, suppongo irreperibili nelle librerie, forse sono ancora richiedibili alle case editrici.
Navarro Scott Momaday è un autore estinto, in Italia. Non c’è nemmeno una sua pagina Wikipedia. Per acquisire informazioni su di lui, e sui suoi libri, occorre ricercare nelle pagine inglesi, a partire da Wikipedia inglese, dove si apprende che la sua bibliografia comprende:
- The Journey of Tai-me (1967), folklore
- House Made of Dawn (1968), novel
- The Way to Rainy Mountain (1969) (illustrated by his father, Alfred Momaday), folklore
- Angle of Geese (1974), poetry chapbook
- The Gourd Dancer (1976), poetry
- The Names: A Memoir (1976), memoir
- The Ancient Child (1989), novel
- In the Presence of the Sun (1992), stories and poetry
- The Native Americans: Indian County (1993)
- The Indolent Boys (Play) Premiered on the Syracuse Stage during the 1993-94 season.[7]
- Circle of Wonder: A Native American Christmas Story (1994), children’s book
- The Man Made of Words: Essays, Stories, Passages (1997), stories and essays
- In the Bear’s House (1999), mixed media
- Four Arrows & Magpie: A Kiowa Story (2006), children’s book
- Three Plays: The Indolent Boys, Children of the Sun, and The Moon in Two Windows (2007), plays
- Again the Far Morning: New and Selected Poems (2011), poetry
Nella sua vasta produzione, come si può vedere, ci sono saggi, libri per bambini, memoriali, libri sul folclore nativo americano, poesie. L’exploit di Casa fatta di alba non è stato ripetuto, nessun suo romanzo ha raggiunto tali vette, anche se il successivo The ancient child, non tradotto in Italia, pare sia molto bello, dalle recensioni che si possono trovare su internet.
Navarro Scott Momaday: forse si parlerà di lui quando morirà (ha 83 anni ora). E forse in Italia qualche editore ripubblicherà Casa fatta di alba. Ma al momento è un autore estinto in Italia e suppongo anche nel resto d’Europa (in America credo che a parte qualche riconoscimento formale, non sia certo un tema all’ordine del giorno quello della letteratura e della cultura dei Nativi americani): e questa è un’ingiustizia che si ripercuote non solo su di lui, Navarro Scott Momaday, ma su tutta la cultura di un popolo che ha già subito una estinzione dalla storia con la violenza.