Film: Genius

Il fim Genius, con Colin Firth (Maxwell Perkins) e Jude Law (Thomas Wolfe), è un film discreto, un classico minore, solo in apparenza filmone hollywoodiano in quanto piuttosto spoglio come scenografia, e molto sobrio come sceneggiatura. I due protagonisti si esprimono soprattutto con le loro voci, che sono la vera colonna sonora di un film dove il suono si limita a pochi rumori e poca musica. L’atmosfera è grigia, rarefatta, crepuscolare, il colore molto vicino al bianco e nero. In realtà si tratta di un film classico con molti aspetti da film indipendente. E di certo si distingue dalla megaproduzione hollywoodiana perché non usa i trucchi soliti di hollywood: colpi di scena, montaggio frenetico, alternanza di commedia e dramma… Genius è un film onesto, con un preciso obiettivo: raccontare la storia dell’amicizia tra l’editor Max Perkins e il talentuoso ma esorbitante scrittore Thomas Wolfe; non c’è altro, nel film, se non qualche donna di contorno (la moglie di Perkins, la fidanzata di Wolfe), e qualche personaggio illustre (lo scrittore Scott Fitzgerald, mentre Hemingway è solo una comparsa).
Ci sono film che piacciono e interessano anche se non sono grandi film. E questo è un caso, per quanto mi riguarda. Posso dire quindi, ai lettori, perché potrebbe piacere o interessare.
A me è piaciuto per la storia di amicizia tra Wolfe e Perkins, che
non immaginavo così intensa e profonda, un’amicizia che ha segnato la loro vita, e la morte di Wolfe, suggellata con un gesto per il suo editor che suscita una commozione tale che solo la vita reale sa restituire. Il film mi ha inoltre interessato sia perché inquadra perfettamente la figura e la scrittura di Wolfe, sia per la descrizione accurata del lavoro di editing, che mai nella storia del cinema, suppongo, è stato rappresentato così minuziosamente. Nel film è mostrato anche un caso, vero, di lavoro e taglio e trasformazione di un momento clou di un romanzo di Wolfe.
A mio parere, anche una sola di queste sue tre peculiarità vale il film. E, postilla: l’unica scena musicale del film, usata come analogia per descrivere la scrittura di Wolfe, è anch’essa un grande momento artistico, al di fuori dei canoni classici.
Consigliato a tutti coloro che vogliono scoprire una vera storia di amicizia, chi è Thomas Wolfe, e cosa significa scrivere un libro con il proprio editor.

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