FLASHES E DEDICHE – SALINAS ED ELIOT- LA TERRA A TE DOVUTA- 18

Salinas toccherà la sua matura visione in tre opere, Razòn de amor, La voz a ti debida e  Largo Lamento. Quest’ultima opera è stata tradotta in italiano soltanto recentemente dall’ottimo Valerio Nardoni. La sua ricerca  si stacca dal modernismo dellsalinas’epoca, è una sinfonia dove i motivi si inseguono, si ripresentano, variano. Sono i frammenti di un lungo respiro con cui puntella lo strazio della propria anima. La waste land è lì, dentro  sé. Un amore ipertestuale che trova letture e fondamento in tutte le opere, dove la disgregazione umana e la sua ricostruzione sono priorità e dove il linguaggio è un continuo rigenerarsi nella sua apparente semplicità. In Salinas s’incontrano  grandi temi universali che riduce a  personali,  tormenti d’amore,  attese, la paura di essersi sbagliati, la gratitudine infinita per essere stati scelti, il dolore dell’abbandono, di fatto la consapevolezza del dubbio. Nello stesso periodo in cui Salinas progetta e scrive questo canzoniere, in Italia un certo Umberto Poli,  pubblica un altro canzoniere in itinere. In Inghilterra tra gli anni venti  e trenta del novecento,  Eliot scrive  in un  momento di forte transizione in cui la desolazione personale e dell’umanità pervade il suo animo, il soggettivelioto  entra nell’oggettivo o viceversa. Cerca, attinge, scrive e si annienta nell’età della desolazione. In The hollow men vi è il prosieguo della descrizione della Terra, gli uomini vuoti sono come la roccia senza acqua, quell’acqua che provocava la morte nell’attesa dei riti di rinascita. Se in Eliot il “London Bridge falling down”, in  Salinas è l’amore che va giù, che precipita, che  si annulla nella ricerca della perfezione dei sensi. Si idealizza, si bagna a sua volta nel Guadalquivir, passa sul ponte di Calatrava e non ci sono processioni di uomini né incontri, casuali o voluti. “What the thunder said” o quello che lascia detto il cuore, ma un cuore animato da razionalità irrazionale, gli fa scrivereno en tu espejo, no en tu letra, ni en tu alma.Detràs, màs allà”. Oltre, oltre. Buddha è sostituito dal pensiero di Kierkegaard, il cuore dal Cuore.

La forma de querer tú
es dejarme que te quiera.
El sí con que te me rindes
es el silencio. Tus besos
son ofrecerme los labios
para que los bese yo.
Jamás palabras, abrazos,
me dirán que tú existías,
que me quisiste: jamás.
Me lo dicen hojas blancas,
mapas, augurios, teléfonos;
tú, no.
Y estoy abrazado a ti
sin preguntarte, de miedo
a que no sea verdad
que tú vives y me quieres.
Y estoy abrazado a ti
sin mirar y sin tocarte.
No vaya a ser que descubra
con preguntas, con caricias,
esa soledad inmensa
de quererte sólo yo.

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