Variazioni sul tema dell’ombra nella pittura di Caravaggio (17)

di Daniela Pericone

CANESTRA DI FRUTTA 1

Caravaggio, Canestra di frutta, 1597 (Milano, Pinacoteca Ambrosiana)

L’opera Canestra di frutta, legata alla produzione di Caravaggio degli ultimi anni del Cinquecento e appartenuta al Cardinale Federico Borromeo, è una natura morta di estrema raffinatezza, in cui campeggia un cesto di vimini ricolmo di frutti e foglie raffigurati nei più minuti dettagli realistici, dal turgore del frutto appena colto alla mela bacata, dalle foglie giovani e verdi a quelle vizze e risecchite. La visione diretta e in primo piano, la luminosità prevalente e lo sfondo neutro accentuano l’evidenza naturalistica, e il canestro, poggiato su un piano scuro, sporge verso l’osservatore a dare la sensazione che venga oltrepassato lo spazio della tela.

Esplicito il richiamo alla caducità dell’esistente e all’azione corruttrice del tempo sulla materia, in una forma che non contempla attenuazioni o infingimenti, la fierezza di sguardo dell’uomo che fa a meno di illusioni e abbellimenti consolatori e osserva la vita così com’è, ne attinge la bellezza e al contempo ne accoglie mutevolezza e finitudine.

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