Salvatore Quasimodo – storia di una #fermovia

Papà ferroviere. Anzi Capostazione a Modica (SR). E Salvatore nacque lì in cima, sotto la Torre. Era il 20 agosto del 1901. Ma nella notte fra il 25 ed il 26 Settembre 1902, in meno di mezz’ora, a Modica si consumò la tragedia: da oltre ventiquattro ore pioveva a dirotto e la furia dell’acqua devastò le campagne ed arrivò in Città. Così il Poeta incominciò il suo viaggio. All’età di 13 mesi. Prima a Roccalumera dai nonni. Eppoi, a seguito del padre, nelle varie stazioni ferroviarie siciliane: Aragona Caldare, Sferro, Comitini, Roccalumera, Valsavoja. Fino al 1908 dove a Gela iniziò a frequentare le scuole elementari. Da Gela a Modica, si passa ancora oggi per Comiso. Terra di Gesualdo. E da Comiso si sale a Donnafugata. Stazione bellissima e privata. Che porta a Ragusa, che scende a Ibla e risale a Modica. Eppoi va a Scicli, Sampieri, Pozzallo, Ispica, Rosolini, San Paolo di Noto da dove viene la famiglia materna di chi sta scrivendo. Fino alla Stazione di Siracusa, ove qui Elio Vittorini conobbe Rosa Quasimodo. Elio, geniale e moderno. Padre della critica contemporanea. Figlio di un’arancia da non mangiare di mattina. Io faccio parte di questa tratta. Di quella che fu.

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