Joaquín Pasos (Granada, Nicaragua, 1914 – Managua 1947) è stato un talento poliedrico e fuori dagli schemi: scrittore, poeta e saggista è considerato da molti critici uno degli intellettuali nicaraguensi più importanti di tutti i tempi. Durante la sua breve vita fondò con P. A. Cuadra e J. Coronel Urtecho la rivista e il gruppo Vanguardia (1928-31). Qualche anno dopo la sua morte, una parte dei suoi versi (nessuno dei quali pubblicato in vita), fu raccolta nel volume Breve suma (1947). Bisognerà però attendere il 1962 perchè l’amico e poeta Ernesto Cardenal riesca a dare alle stampe un’antologia più completa dal titolo Poemas de un Joven. Accanto alla produzione poetica, si ricordano il racconto El ángel pobre (1941) e, in collaborazione con J. Coronel Urtecho, la farsa La chinfonía burguesa (1939).
In omaggio al grande poeta nicaraguense proponiamo oggi alcune sue poesie nella traduzione di Antiniska Pozzi. La fonte dei testi qui tradotti è il volume Joaquin Pasos Poesia completa, ed. Sibila e Fundaciòn BBVA. Su Medium Poesia.com è possibile leggere il Canto di guerra delle cose, sempre nella traduzione di Antiniska Pozzi (http://www.mediumpoesia.com/joaquin-pasos-canto-di-guerra-delle-cose/) e un approfondimento sulla sua opera (http://www.mediumpoesia.com/joaquin-pasos-e-la-guerra-delle-cose/)
(da Poemas de un joven que no ha amado nunca)
Despedida
Es preciso que levantes el brazo derecho
porque quiero llevar de ti un recuerdo de árbol.
Quiero saber que dejo sembrada en el horizonte
tu mano.
Tu mano que al viento crezca recordada,
tu mano que lo diga todo. Nada.
Es preciso que levantes el brazo derecho
para ver de lejos temblar tu corazón entre tus dedos.
Tu corazón, fruto que dio, sembrada en mis recuerdos
tu mano.
Tu mano que al viento diga de ese modo
nada. Todo.
Addio
Bisogna che tu alzi il braccio destro
perché voglio portare di te un ricordo di albero.
Voglio sapere che lascio seminata nell’orizzonte
la tua mano.
La tua mano, che si allunghi nel vento ricordata,
la tua mano che dica tutto. Niente.
Bisogna che tu alzi il braccio destro
per vedere da lontano il cuore trepidarti fra le dita.
Il tuo cuore, frutto che ha dato, seminato nei miei ricordi
la tua mano.
La tua mano che al vento così dica
niente. Tutto.
Poema inmenso
En estas tardes tu perfil no tiene línea precisa
pues no hay un límite en tu gesto para el principio de tu sonrisa
pero de repente está en tu boca y no se sabe cómo se filtra
y cuando se va nunca se puede decir si está allí todavía
lo mismo que tu palabra de la cual jamás oímos la primera sílaba
y nunca terminamos de escuchar lo que decías
porque estás tan cercana en esta lejanía
que es inútil preguntar cuándo vino tu venida
pues entonces nos parece que has estado aquí toda la vida
con esa voz eterna, con esa mirada continua,
con ese contorno inmarcable de tu mejilla,
sin que podamos decir aquí comienza el aire y aquí la carne viva,
sin conocer aún dónde fuiste verdad y no fuiste mentira,
ni cuándo principiaste a vivir en estas líneas,
detrás de la luz de estas tardes perdidas,
detrás de estos versos a los cuales estás tan unida,
que en ellos tu perfume no se sabe ni dónde comienza ni dónde termina.
Poesia immensa
In queste sere il tuo profilo non segue una linea precisa
non c’è confine nel tuo gesto per l’inizio del tuo sorriso.
ma d’improvviso è sulla tua bocca bocca e non si sa come vi filtra
e quando se ne va non si può dire se ancora sia lì.
come la tua parola di cui mai udimmo la prima sillaba
e mai smettemmo di ascoltare quel che dicevi,
perché sei così vicina in questa lontananza
che è vano domandare quando venne il tuo venire
così ci sembra che tu sia stata qui tutta la vita
con questa voce eterna, questo sguardo costante,
con questo contorno incorruttibile della tua guancia,
senza che possiamo dire qui inizia l’aria e qui la carne viva,
senza nemmeno sapere dove fosti vero e dove non bugia,
né quando hai iniziato a vivere in queste righe,
dietro la luce di questi pomeriggi perduti,
dietro a questi versi cui sei così legata,
che in loro il tuo profumo non sa dove inizia, dove finisce.
Patibulo
En el fondo de la noche contra la lluvia
tu cabeza que da vueltas,
de estrella en estrella tu cabeza loca,
detras del monte, otra vez en el cielo
tu cabeza redonda.
En caminos obscuros llenos de medianoche
tu cabeza abandonada, rota.
En arboles sin hojas, tu cabeza otra vez inmovil;
y en el humo pintado en sangre, en la herida de la noche
por fin, sin cuello, tu cabeza roja.
Patibolo
Nel profondo della notte contro la pioggia
la tua testa che gira,
da stella a stella la tua testa matta,
dietro la montagna, una volta ancora nel cielo
la tua testa rotonda.
Su strade buie piene di mezzanotte
la tua testa abbandonata, rotta.
Negli alberi senza foglie, ancora la tua testa immobile;
e nel fumo dipinto in sangue, nella ferita della notte
finalmente, senza collo, la tua testa rossa.
Canciòn canciòn a la mujer mujer
POEMA INRITANTE
Yo vi a una mujer esta mañana
en una ventana.
Ella querìa cantar,
pero el sol se le hizo agua en la boca.
(Aquì se dicen todas las imprudencias)
Yo vi a una mujer
a todo correr.
Qué viento màs horroroso!
(Aquì se grita y se patea)
Yo vi a una mujer
haciendo asì, sin querer
(aquì se pregunta: còmo hizo?)
Yo vi a una mujer sentada
zurciendo a una ilusiòn desgarrada.
(Aquì non se dice nada)
Yo vi a una mujer.
Mujer mujer.
(Aquì cae uno muerto)
Canzone canzone alla donna donna
POESIA IRRITANTE
Ho visto una donna questa mattina
a una finestra.
Voleva cantare, però il sole le ha messo acqua nella bocca.
(Qui si dicono tutte le cose sconsiderate)
Ho visto una donna
correre all’impazzata.
Che vento terribile!
(Qui si grida e si scalcia)
Ho visto una donna
facendo così, senza volerlo
(qui si domanda, com’è successo?)
Ho visto una donna seduta
che rammendava un’illusione strappata.
(Qui non si dice nulla)
Ho visto una donna.
Donna, donna.
(Qui uno cade morto)
Invento de un nuevo beso
En junio comienza tu estación espiritual con un bostezo
hablando de asuntos adecuados a tu olfato pequeño
leyendo lindas aventuras de amor y de misterio.
Algo hay detrás de ti, cuando
tú misma pretendes custodiar la espalda de tus pensamientos
cuando tu propia sombra, al verte primavera, se cree invierno.
Confesar que la lluvia es enemiga del sosiego,
decir “estoy bien” y asustarse del acento,
estar triste a la hora en que se abren los sueños,
esto revela que tratas de desviar tu recuerdo,
de sustraer tu vida a mi secreto.
Simple es la historia universal, como este cuento.
Pero ahora comienzas a gritar en silencio,
a encender cigarrillos sin fuego,
a verte sin espejo.
Como si yo no oyera, mujer, a través de tu cuerpo
el enorme ruido de tu miedo.
Como si no sintiera que nos envuelve el mismo viento ciego!
Porque podemos
sostener con nuestras maños unidas la cabeza del tiempo
que cae con vaivén de péndulo,
porque en junio florecen los recuerdos y maduran los sueños,
porque lo que hay entre mi fuerza y tu debilidad ya lo sabemos,
porque estamos detrás de nuestros propios pensamientos
leyendo de nuevo la aventura de amor y de misterio.
Invenzione d’un nuovo bacio
In giugno comincia la tua stagione spirituale con uno sbadiglio
parlando di questioni adatte al tuo piccolo naso
leggendo avventure belle d’amore e di mistero.
C’è qualcosa dietro di te, quando
tu stessa pretendi di custodire il retro dei tuoi pensieri
quando la tua ombra, vedendoti primavera, si crede inverno.
Confessare che la pioggia è nemica della quieta,
dire “sto bene” e temerne l’accento,
essere triste nell’ora in cui si aprono i sogni,
questo rivela che cerchi di sviare il tuo ricordo,
sottrarre la tua vita al mio segreto.
Semplice è la storia universale, come questo racconto.
Ma ora cominci a urlare in silenzio,
ad accendere sigarette senza fuoco,
a vederti senza specchio.
Come se non sentissi, donna, attraverso il tuo corpo
il rumore forte della tua paura.
Come non sentissi che lo stesso vento cieco ci circonda!
Perché possiamo
sostenere con le nostre mani unite la testa del tempo
che cade come il vai e vieni di un pendolo,
perché in giugno fioriscono i ricordi e maturano i sogni,
perché già sappiamo cosa c’è tra la mia forza e la tua debolezza,
perché siamo dietro ai nostri stessi pensieri
leggiamo da capo l’avventura dell’amore e del mistero.
(da Misterio Indio)
Día
Para hacer un día tan lleno de raíces
bastó un árbol.
Para empaparlo en miel dorada y embriagante
bastó una abeja.
Vengo acumulando piedras por si acaso
falta una en la construcción de la torre,
vengo guardando cántaros para cuando
logre derramarse el líquido.
Para hacer un vuelo de nidos viajeros
hoy basta un solo pájaro,
para fabricar un pez
hoy basta el agua.
Gran día de edificios y de montaje de puentes,
de fecundo mugir de vacas
y señales de lluvia.
Día moreno y brillante que me recuerda
mi obligación de cantar.
Giorno
Per fare un giorno così pieno di radici
è bastato un albero.
Per immergerlo nel miele dorato e inebriante
un’ape è bastata.
Vengo ad accumulare pietre, se nel caso
una mancasse nel costruire la torre,
vengo a conservare le giare per quando
potrà spandersi il liquido.
Per fare un volo di nidi viaggiatori
oggi basta un solo uccello,
per fare un pesce
l’acqua oggi basta.
Grande giorno di edifici e montaggio di ponti,
di fecondo muggito di vacche
e sospetti di pioggia.
Giorno moreno e brillante che mi ricorda
il mio obbligo di cantare.