Pillole di poesia – Moira Egan

di Ilaria Grasso

Può il profumo contribuire alla creazione dell’immaginario erotico? E’ il profumo una leva in grado di far scattare il desiderio? In questi bei versi di Moira Egan troviamo la cronistoria del carnale esistere di una donna. La immaginiamo con i suoi paletti, le pressioni sociali, le norme della buona educazione e le rigidità di certe forme di erudizione imposta. I libri e i profumi hanno saputo agire da grimaldello per tutte le catene su questa ragazza facendola diventare donna e facendole trovare il coraggio e la voglia di abbandonare la casa natia e anche un po’ di inibizioni. Le catene si sparpagliano sul pavimento e sul letto di una stanza non senza dolore lasciando in bocca un po’ d’amaro che troviamo tutto nel sapore corrosivo di un’arancia mangiata a stomaco vuoto al mattino.

Tabu

Non ero ancora così ribelle (infatti
le pagelle riportavano sempre bei voti,
dieci in condotta), eppure una crepa
(subliminale) si apriva furtivamente
a frantumare la facciata di ragazza modello.

Mai una chance per Narciso: lo specchio
una casa per le streghe, non amico. I libri che leggevo
sdraiata scomposta nei campi di trifoglio e rosa canina
mi avrebbero fatto crescere, crollare, Totem, Tabu
e Disagio, e Paura di Volare, transizione
crepuscolare, finiti i compiti, a come usare
il mio corpo baluginante, zibetto, ambra, muschio.

Fuggii a New York, lungo le strade sola,
correnti esotiche, neroli e chiodi di garofano.
Ci svegliammo il mattino dopo, dividemmo un’arancia.
Si chiedeva perché avevo pianto. Lui non sapeva.

Da OLFACTORIUM – peQuod Edizioni

Rispondi