Le altre lingue: Polonia – Julia Hartwig

Quarto capitolo della rubrica “Le altre lingue” dedicata alla Polonia. Il poeta selezionato da Paulina Malicka e Lucia Pascale è Julia Hartwig . Buona lettura.


Julia Hartwig (4)

Julia Hartwig, “la grande dama della poesia polacca”, come la definì Czesław Miłosz, è nata il 14 agosto 1921 a Lublino. Figlia del fotografo Ludwik Hartwig e di Maria Biriukow – è poetessa, saggista, traduttrice dal francese e dall’inglese, nonché autrice di fiabe e racconti per bambini.
Frequenta nella città natale le scuole elementari e il ginnasio; in seguito compie studi di letteratura francese e polacca presso le università clandestine di Varsavia e di Lublino. Durante la guerra partecipa alla Resistenza come staffetta dell’Esercito Nazionale, prendendo parte attiva alla vita culturale e clandestina del Paese. Vincitrice di una borsa di studio del governo francese, vive in Francia negli anni 1947-1950, continuando gli studi sulla letteratura francese e collaborando con l’Ambasciata di Polonia a Parigi. Nel 1954 sposa Artur Międzyrzecki (poeta, traduttore ed attivista politico) con il quale stabilirà uno straordinario sodalizio intellettuale ed artistico. I coniugi trascorrono il periodo tra il 1970 e il 1974 negli Stati Uniti. Qui la poetessa accetta l’incarico di docente presso la Drake University nello Stato dell’Iowa, e collabora con l’Università di Ottawa e Carleton in Canada. Nel 1989 diventa membro attivo di “Solidarność” e dell’Associazione degli Scrittori Polacchi. È vincitrice di diversi premi letterari, come il “Premio Internazionale per la poesia Wisława Szymborska”. Dal 2008 presiede la giuria del premio Cogito. Nel 2015 riceve la laurea honoris causa all’Università di Adam Mickiewicz a Poznań. Tra le sue opere poetiche vanno ricordate: Pożegnania (Addii, 1956), Wolne ręce (Mani libere, 1969), Dwoistość (Duplicità, 1971), Czuwanie (Veglia, 1978), Chwila postoju (Un attimo di sosta, 1980), Obcowanie (Compagnia, 1987), Czułość (Tenerezza, 1992), Zobaczone (Visto, 1999), Nie ma odpowiedzi (Non c’è risposta, 2001), Błyski (Lampi, 2002), Gorzkie żale (Amari lamenti, 2011), Powroty (Ritorni, 2011), Zapisane (Scritto, 2013). Nel 2007 viene pubblicata dall’editore Donzelli la sua prima antologia di poesie in italiano dal titolo Sotto quest’isola, a cura di Silvano De Fanti. Nel 2008 esce presso Scheiwiller la raccolta Lampi nella traduzione di Francesco Groggia.


Julia Hartwig, Sotto quest’isola, a cura di Silvano De Fanti
Donzelli Editore, Roma, 2007

Być i nie być pewnym

Zieleń liści klonów i kasztanów oglądana pod słońce jest
przezroczysta, staw wydaje się przy niej prawie czarny.
Przez ciemną, kleistą powierzchnię wody widać poru-
szające się cienie wielkich karpi o czerwonosrebrnych
łuskach.
To jest ich promenada. Tu wiodą spokojne życie.
Nie znane im są niebezpieczne wyprawy płynących sta-
dami łososi, nie domyślają się czystych wód górskich ani
skoków uradowanego pstrąga. Park jest jedyną znajomą
im okolicą, ich prowincją i rajem. Nie tęsknią za niczym
innym.
Lepiej jednak być ostrożnym w ocenianiu cudzego
szczęścia.

*

Essere e non essere sicuri

Il verde delle foglie d’acero e di castagno visto controluce
————————————————————————————————————–
trasparente, a confrontarlo con lo stagno sembra quasi
—————————————————————————————————-[nero.
Attraverso la superficie scura e appiccicosa dell’acqua si
—————————————————————————————————-[vedo-
no muovere ombre di grandi carpe dalle scaglie
————————————————————————————[rossoargento.
Questa è la loro promenade. Qui conducono la loro vita
tranquilla.
Non conoscono le spedizioni pericolose dei salmoni che
nuotano in branco, non sospettano acque limpide di mon-
tagna e nemmeno i salti della gioiosa trota. Il parco è
—————————————————————————————————–[l’uni-
co posto conosciuto, loro provincia e paradiso. Non sof-
frono l’assenza di nient’altro.
Ma è meglio essere cauti nel giudicare la felicità altrui.


 

Spór o doświadczenie

Co to znaczy Wielkie Doświadczenie?
Co to znaczy: Przez wszystko trzeba przejść?
Przez pragnienie na pustyni? Mróz na biegunie półno-
cnym?
Ludożerstwo i głód na szczątkach rozbitego samolotu u
podnóża gór? Duszenie się z braku tlenu?
Powie ci o tym krzyk jednej parującej kropli wody.
Jedno ziarno palącego piasku.
Przybrzeżna skała rozsadzana morzem.
Burza, głód, ciężki sen i upojenie dosięgną cię na skra-
wku przeznaczonej ci ziemi. Dokąd biegniesz?
A jednak to, czego nie doznałeś do końca, nigdy nie jest
naprawdę twoją własnością.

*

Controversia sull’esperienza

Che cosa significa Grande Esperienza?
Che cosa significa: Bisogna provare tutto?
Provare la sete nel deserto? Il gelo al Polo Nord?
Il cannibalismo e la fame tra i relitti di un aereo sfasciato
———————————————————————————————————–[ai
piedi delle montagne? Soffocare per mancanza di
——————————————————————————————[ossigeno?
Queste cose te le dice il grido di una goccia d’acqua che
evapora.
Un granello di sabbia che scotta.
Una roccia costiera screpolata dal mare.
La tempesta, la sete, il sonno pesante e l’estasi ti
—————————————————————————————-[raggiunge-
ranno nel lembo di terra a te destinato. Dove corri?
Ma ciò che non hai sperimentato fino in fondo, non è mai
davvero di tua proprietà.


 

Stary człowiek

Stary człowiek upadł w błoto i śnieg, wstaje i przeprasza.
Stary człowiek zapomniał butelkę dziurawca na apte-
cznej ladzie, wraca i przeprasza.
Stary człowiek wpycha się do zatłoczonego tramwaju,
ciężko dyszy.
Stary człowiek nie straszy nikogo własną śmiercią, nie
dzieli się z nikim swoją rozpaczą i nie skarży się, że
wszystko było dla niego najpierw za wcześnie, a potem
za późno.
Stary człowiek pamięta, że wsadzano go na odpływającą
krę, zrzucano z Tarpejskiej Skały, zostawiano na odlu-
dziu lub morzono na śmierć w chlewiku. Pamięć starego
człowieka jest pamięcią ludzkości.

*

Il vecchio

Il vecchio è caduto nel fango e nella neve, si rialza e
—————————————————————————————————-[chiede
scusa.
Il vecchio ha lasciato sul bancone della farmacia le
———————————————————————————————–[boccette
con l’iperico, torna indietro e chiede scusa.
Il vecchio si fa largo a spallate nel tram gremito di folla,
———————————————————————————————————-[re-
spira a fatica.
Il vecchio con la sua morte non spaventa nessuno, con
———————————————————————————————————[nes-
suno condivide la sua disperazione e non si lagna del fatto
che per lui prima sia venuto tutto troppo presto e dopo
troppo tardi.
Il vecchio ricorda che fu lasciato sulla banchisa alla deriva,
gettato dalla Rupe Tarpea, abbandonato in un luogo
—————————————————————————————————-[solita-
rio o fatto crepare in un porcile. La memoria del vecchio è
la memoria dell’umanità.


In copertina: Julia Hartwig (Foto: Bartosz Bobkowski / Agencja Gazeta).

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