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(disciplina)
Breve sterminio
di nuvole accagliate,
ingenuo germina
ma tiene l’osservanza dell’acciuga.
Brezza al bastàso massimo,
carèna mastra
sulla barra dell’ossesso.
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(assolo)
Credenza dei clarini,
erosione dei tocchi
d’ossidiana.
Solerte elevandosi ai gelsi
proruppe in scale ai dirupi,
con quale dimestichezza l’efebo
delle sue argille.
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(tragos)
“E, corta e strania folla che m’assiepi,
il coccio euripideo non t’assomiglia…”.
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(tua voce)
Se d’un virile sgomento
ciba la corda l’arco lo stromento,
strazia la gola
dissecca la favella.
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(scritturale degli ori)
Celletta del monaco
Orfeo, ivi s’aggruma
melico il candore
del corpo lasso,
della parola offensa,
passione per tortora e sparviero
o pertinenza alla catena buia.
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