TAT – WE ARE BUT ONE a cura di Laura Liberale – 3) Boli originari

TAT (WE ARE BUT ONE)

—–Messaggio originale—–
Da: Laura Liberale
A: Claudia Boscolo

Oggetto: Boli originari

maschio femmina

Alla triade sessuale platonica degli originari boli umani (femmina-maschio ♀♂ doppio maschio ♂♂ doppia femmina ♀♀), prima della scissione in due metà operata da Zeus, si aggiunga la seguente variante: biunità originaria androgina (♀♂) che, non paga di un semplice “ricongiungimento”, vorrebbe ribadirsi ulteriormente in un processo di specchiamento reciproco:

primo maschiofemmina  secondo maschiofemmina

Jaye si fa modificare naso e mento per assomigliare a Genesis, il quale, a sua volta, si rifà gli zigomi per assomigliare a Jaye. Poi entrambi si fanno operare al seno, svegliandosi mano nella mano.
Ma Jaye e Genesis si sono fermati ben prima di una definitiva riassegnazione del sesso, cosa che non è mai stata nei loro progetti dichiarati.

“Preferirei che nessuno dei due perdesse qualcosa. Se potessi impiantarmi un pene, lo farei subito, ma che lui rinunci a una parte del corpo che è fonte di piacere non rientra nei piani”, ha dichiarato Jaye.[1]
“Non si tratta di sottrazione, non è come pensa la gente (Ti sbarazzerai del pene?). No. Ho aggiunto qualcosa. Per Noi è ovvio che la pandroginia sarà un inevitabile traguardo evolutivo, sempre che l’umanità riesca a sopravvivere.”[2]

Genesis è diventato a tutti gli effetti un transessuale. Jaye si è ritoccata, senza minare la sua identità femminile, almeno non nella concretezza. Idealmente, progettualmente, la coppia ha ormai trasceso i generi. Non si tratta, per Genesis, soltanto di assomigliare sempre di più nella carne a Jaye, né, per Jaye, di assomigliare sempre di più nella carne a Genesis. Si tratta di “montaggio” ex novo di una datità diadica finalizzato all’unione totale, all’Uno, attraverso e oltre il corpo. Nelle interviste, il più delle volte Genesis usa la seconda persona plurale, il NOI. Che non è un plurale maiestatico, ma vuole rimandare direttamente all’entità BREYER P-ORRIDGE, al Terzo super partes che è Uno.

“Il nostro progetto applica simbolicamente e letteralmente (per mezzo della chirurgia estetica, del travestimento, della mimica e del make-up) l’idea ancora e sempre stimolante di Gysin e Burroughs all’evoluzione umana, da un lato, e all’identità e al genere, dall’altro. Gysin sosteneva che gli esiti della collaborazione di una coppia di artisti che si servano del cut-up per rimuovere la manipolazione cosciente dal processo creativo non appartengono più a nessuno dei due, ma sono la progenie di una TERZA MENTE. È ciò che intendeva affermando: I POETI NON POSSEGGONO LE PAROLE. Allo stesso modo, cedendo la proprietà delle reciproche identità nei limiti di quanto è attualmente possibile, noi riteniamo di stare creando una TERZA ENTITÀ.”

Arte. Performance. Rituale. Filosofia. Antropologia.
La creazione, per mutamento e accumulazione, di un’umanità di genere neutro.

Una sorta di manifesto

È nostra buona consuetudine partire dall’assunto che non c’è modo di sapere se la supremazia appartenga a quel dispositivo di registrazione che è il DNA oppure al SÉ del nostro dialogo interiore, a ciò che chiamiamo coscienza e che, assai pigramente, spesso identifichiamo con il nostro corpo vivo, biologico. Riteniamo, infatti, che l’Io della coscienza non sia che un montaggio fittizio, un collage dimorante nell’ambiente corporeo.

Uno dei temi centrali del nostro lavoro è la malleabilità dell’identità fisica e comportamentale. Il corpo è usato dalla mente come un logo, un geroglifico per il SÉ, anteriore all’acquisizione stessa del linguaggio, una bambola olografica prodotta dalle aspettative esterne ben prima della sua nascita fisica. Perfino il nome attribuitoci non è che un programma olografico nella storia profetica di ciò che dobbiamo diventare.

L’opera di William S. Burroughs e di Brion Gysin ci ha profondamente influenzati, soprattutto per ciò che concerne la tecnica del cut-up. Al fine di liberare il mondo dalla linearità, essi cominciarono a tagliare e riassemblare in modo casuale gli scritti propri e altrui “(…) per scoprire ciò che dicevano davvero (…)”. Essi si riferirono al fenomeno delle profonde collisioni poetiche così create e dei nuovi significati scaturiti dalla loro intima collaborazione come alla Terza Mente, esito raggiunto grazie alla loro determinazione a sacrificare l’inviolabilità dell’opera individuale e della proprietà artistica. Essi concepirono a più riprese questa terza mente come un’entità autonoma di per se stessa. Un’alterità prossima alla purezza dell’essenza, nonché origine di una creatività magica o divina risultante unicamente dall’integrazione incondizionata di due fonti.

A partire dagli anni ’60 dello scorso millennio, in particolar modo quale membro attivo dell’Exploding GalaxyTransmedia Exploration e più occasionalmente del Gay Lib Street Theatre, Genesis Breyer P-Orridge ha sperimentato, con svariate pratiche e discipline, l’applicazione del cut-up al comportamento, all’identità e al genere, decondizionando il più possibile il carattere fittizio sovrascritto dalla realtà condivisa e dalla globalità delle aspettative esterne. Nel corso degli anni ’70, Breyer P-Orridge è stato performer e actionist e, durante gli anni ’80, ha studiato e messo in pratica rituali e tecniche sciamaniche, immergendosi profondamente in quel movimento di mortificazione corporea noto come Modern Primitives. Nei primi anni ’90, Genesis Breyer P-Orridge ha incontrato Lady Jaye Breyer P-Orridge ed è iniziata la loro strettissima collaborazione: al pari di Burroughs e Gysin, i quali sottoposero i rispettivi lavori e le rispettive individualità egoiche a un processo collaborativo di montaggio libero della Parola per la produzione di una terza mente, Breyer P-Orridge ha applicato concretamente il sistema del cut-up e il concetto della terza mente a un ambito specifico, il SÉ fittizio, e coinvolto i corpi, le individualità e gli ego di entrambi in un processo, attualmente in corso e sostanzialmente irreversibile, di cut-up dell’identità per la produzione di un terzo essere, un’altra entità che chiamiamo PANDROGINO.

Nell’ambito della ricerca per la creazione del Pandrogino, Genesis e Lady Jaye hanno optato di comune accordo per l’impiego delle più svariate possibilità offerte dalle moderne tecniche mediche, con l’obiettivo di giungere ad assomigliarsi l’un l’altra il più possibile. Il processo di effettivo cut-up corporeo a cui ci sottoponiamo mira ogni volta alla creazione di un terzo corpo, concettualmente più esatto, e all’abbandono dell’attaccamento a quel logo fisico che, vita natural durante, nel dialogo interno con il SÉ, viene automaticamente visualizzato come IO.

Affrontiamo molti, inattesi conflitti interiori, allorché i nostri reciproci ego tentano di preservare intatta la persona che precedentemente sono stati condizionati a essere.

Transessualità, cross-dressing, chirurgia estetica, piercing e tatuaggi sono tutti impulsi calcolati – un sintomatico brancolare verso la fase successiva. Una delle meraviglie degli esseri umani è che essi esprimono impulsivamente e intuitivamente quello che sarà l’inevitabile scatto evolutivo per la cultura e la specie. È l’Altro che siamo destinati a divenire.
La Pandroginia non riguarda la definizione delle differenze, bensì la creazione delle similarità. Non la separazione ma l’unificazione.

Breyer P-Orridge ritiene che i sistemi binari insiti in società, cultura e biologia siano la causa radicale del conflitto e dell’aggressione, i quali a loro volta giustificano e mantengono i sistemi oppressivi di controllo e le gerarchie divisive. Le società dualistiche sono diventate così fondamentalmente inerti, così incontrollabilmente distruttive e autoperpetuantisi da minacciare la continuità dell’esistenza stessa della nostra specie e la pragmatica bellezza dell’infinita diversità di espressione. In un simile contesto, il viaggio rappresentato dalla PANDROGINIA e dalla creazione sperimentale di una terza forma di essere vivente di genere neutro non concerne altro che le strategie miranti alla sopravvivenza della specie.

NOI NON SIAMO CHE UNO: più che riferirsi a una gnosi individuale, riguarda lo svelarsi di un mito della creazione per il ventunesimo secolo, un mito interamente nuovo e open-source.[3]

BREYER P-ORRIDGE

vitruvio pandrogino

she he

Laura Liberale

In copertina: GENESIS BREYER P-ORRIDGE | Moving Image Art Fair (DATES: March 3- 6, 2011).


NOTE

[1] the centre of attention

[2] Alcuni link alle interviste originali non sono più disponibili in Rete.

[3] Titolo originale: Pandrogeny – An Attitude Discussed.

Il video-manifesto della Pandroginia si trova qui:
Pandrogeny Manifesto PART 1
Pandrogeny manifesto PART 2
Pandrogeny Manifesto PART 3

Rispondi