Concerto per un poema in frantumi. Federico Nobili, L’Orchestrina degli asini, Ariadne Radi Cor

di natalia castaldi Quanto sto per presentarvi è uno spettacolo di suoni, voci, musica, rumori, poesia, colori e luci capaci di stordire psichedelicamente, trascinando lo spettatore in uno stato sensoriale circolare che lo risucchia nella cadenza delle parole, delle pause, dei … Continua a leggere Concerto per un poema in frantumi. Federico Nobili, L’Orchestrina degli asini, Ariadne Radi Cor

Hidden Gems (a cura di Alessandro Calzavara) – 19) Montage

Montage Insieme alla double red beatlesiana, in quegli scaffali archetipici di cui favoleggia la mia memoria (il retaggio paterno al mio posteriore disadattamento isolazionista), stava anche una frusta (ovvero: brutta copertina e “un” solo vinile) raccolta di successi dei Beach Boys. Nessuno nella tv italiana li aveva ospitati nelle trasmissioni per bambini e, per il mio mangiadischi rosso, non c’erano in casa 45” d’immediato inghiottimento. Fu poi “Voglia di vincere” (“Teen Wolf”, 1985) con Michael J. Fox a darmi lo spunto per associare la graziosa canzoncina “Surfin U.S.A.” (con tanto di Marty J. McFly licantropo che surfa sul tetto di … Continua a leggere Hidden Gems (a cura di Alessandro Calzavara) – 19) Montage

Associazioni e poetiche: Charles Simić, Joseph Cornell e Andrew Wyeth

Parlare della poesia di Charles Simić associandola alle fascinazioni delle scatole, delle pellicole assemblate e dei collage di Joseph Cornell, è scontato almeno quanto associare la poetica di Mark Strand ai lavori di Hopper. Eppure credo che superando la fascinazione e il dichiarato amore di Simić per l’accattonaggio magico di … Continua a leggere Associazioni e poetiche: Charles Simić, Joseph Cornell e Andrew Wyeth

Hidden Gems (a cura di Alessandro Calzavara) – 18) The Collectors

The Collectors Da bambino la cosa più straordinaria fu imbattersi in un’antologia. E che antologia: misi accidentalmente su la doppia rossa beatlesiana: un pezzo tirò l’altro senza che il tempo ne fosse minimamente scalfito. Tecnicamente concepita per non concedere alcun calo di meraviglia, m’impaniò irreversibilmente le froge cerebrali e fece di me l’essere totalmente ineffettuale che potete subodorare da queste farfuglianti note. Compresi che la musica poteva essere un’esperienza totale; intesi che aveva a che vedere con gli dèi che –pure- in seguito compresi non esistevano. Ciò non ha molto senso, ne convengo, ma è oltremodo preciso. A ripensarci, però, … Continua a leggere Hidden Gems (a cura di Alessandro Calzavara) – 18) The Collectors

Hidden Gems (a cura di Alessandro Calzavara) – 17) Dino Valente

Dino Valente Quando m’avvicino con voglia di narrazione al mondo “maggiore” della storia del rock, un significativo senso d’insofferenza si fa largo. M’accorgo, nel gesto stesso dello scrivere, di muovermi in un terreno già abbondantemente seminato e catalogato, a cui è possibile aggiungere sensibilmente poco e in cui ogni slancio personale ha troppo poca action per garantirsi causa sufficiente. E per quel poco occorrono mezzi ermeneutici fuori dal comune. Altrimenti v’è sempre la possibilità della solita tesi compilativa (oggi caduta sotto il dominio del taglia-e-incolla telematico): e tutto sta a mettere le cose in ordine alfabetico in maniera più wikipedica … Continua a leggere Hidden Gems (a cura di Alessandro Calzavara) – 17) Dino Valente

Hidden Gems (a cura di Alessandro Calzavara) – 16) Philip Auclair

Philip Auclair Non vi sarebbe alcun motivo d’essere curiosi di musica se potesse un giorno esserne scritta una Storia. Se qualcuno potesse aver sempre avuto la risposta perfetta alla nostra domanda perfetta. 

Basterebbe infine sapere a chi ben chiedere ciò ch’è da chiedere. 

E invece non vogliamo – proprio tutte le volte – che si sappia. Non vogliamo spesso neppur essere curiosi. Ancora prima: non vogliamo. Ciò che dev’essere sia, e amen. Talvolta poi non vogliamo che si senta allo stesso modo in più d’uno. Non vogliamo neppure condividere lo stesso campo di gioco, in modo da non correre mai … Continua a leggere Hidden Gems (a cura di Alessandro Calzavara) – 16) Philip Auclair

Hidden Gems (a cura di Alessandro Calzavara) – 15) The Ladybug Transistor

The Ladybug Transistor Chissà, un giorno avrò forse accumulato abbastanza materiale per pensare di poter trasformare questa rubrica settimanale in qualcosa di più. Magari un libricino da allegare alle patatine. L’idea mi frulla in testa praticamente da una vita; ma della congregazione del mio corpo è solo la testa a rifuggire – con tutta la sicumera del suo peso – l’obbligo morale dell’ozio. L’indolenza è il terreno più fertile tra tutti: l’humus è ricco, carico di stratificazioni di tempi accidentali, di sali preziosi e dimenticati, di grandi imprese fallite… eppure, lasciato al tempo, tutto questo materiale organico rifluisce nell’elementare e … Continua a leggere Hidden Gems (a cura di Alessandro Calzavara) – 15) The Ladybug Transistor

Hidden Gems (a cura di Alessandro Calzavara) – 14) The High

The High I poveri spesso seguivano i carrozzoni, pattugliandone la scia, nella speranza che qualcosa ne cadesse. Cibo, suppellettili, scatole dal contenuto ignoto. A volte poteva capitare che venisse giù proprio qualcuno, in carne e ossa. Oppure che ci si dimenticasse d’imbarcare qualcuno, lasciandolo nella sinistra compagnia degli avvoltoi. Non so effettivamente di che carrozzoni io stia parlando, probabilmente di un’idea platonica che divora, nell’alveo di quelle dispense mobili, brandelli sanguinolenti di tempo e ne scaglia via le frattaglie dopo aver loro apposto un codice a barre. Fatto sta che gli occhi di tutti, anche delle vecchine satolle d’esperienza sui … Continua a leggere Hidden Gems (a cura di Alessandro Calzavara) – 14) The High

Hidden Gems (a cura di Alessandro Calzavara) – 13) Igginbottom

Igginbottom Sono un tipo molto pigro. Come tutti i malati preferisco pensare che sia il mondo a essere sulla cattiva strada e a doversi conformare alla mia pigrizia. Di sentirmi in torto per non aver alcuna voglia di conferire valori e significati a cazzo a questa o quella cosa proprio non mi va. O peggio ancora: dover mutuare stanchezze semantiche altrui, con i risultati che si possono ben osservare nella dissolutiva starnazzata globale della comunicazione. Credere in qualcosa eccede le mie forze. Credo (col beneficio del dubbio) che il mio amore per la musica dipenda essenzialmente da questo: che l’armonia, … Continua a leggere Hidden Gems (a cura di Alessandro Calzavara) – 13) Igginbottom

Hidden Gems (a cura di Alessandro Calzavara) – 12) Lofty Pillars

Lofty Pillars C’è musica che può essere solo consumata. La si assume nelle pause del lavoro, dove per lavoro s’intenda qualsivoglia attività ricada entro la meccanizzazione dei processi vitali (che ancora fatica a perdere l’antica denominazione di “vita”, offrendo al capitale un pretesto per mimetizzarsi dietro la propria pervasiva violenza). Tale assunzione fa parte della meccanica della “vita sociale”: musiche come deodoranti per ambienti, musiche come appartenenze tribali, musiche come pasticche per l’umore. La si genera attraverso procedure stereotipiche: ai giovani s’insegnano “tecniche” di produzione, al pubblico si somministrano veloci zuccheri da bruciare rapidamente, che non includano l’onere della riflessione … Continua a leggere Hidden Gems (a cura di Alessandro Calzavara) – 12) Lofty Pillars

Hidden Gems (a cura di Alessandro Calzavara) – 11) The Montgolfier Brothers

The Montgolfier Brothers Forse non c’è via d’uscita dal nostro cristianesimo interiore. Oppure, forse, le forze cavalcate dalla religione di massa non appartengono ad alcuna confessione specifica e abbarbicano piuttosto le proprie radici nell’archetipico terrore della vita verso se stessa. Fatto sta che noi tutti, melomani e non, indifferentemente amiamo la sofferenza. Ogni composizione di note, ogni più tenue moto dell’ugola, vibrano dello stesso spaesamento che deietta l’intelligenza nell’ambito del dualismo ontologico, e spalanca lo spazio in cui un soggetto riconosce un oggetto. E quell’oggetto, ancor prima di parlare, spaventa. È dell’arte esprimere quella profondità, quella non-coincidenza, in tutte le … Continua a leggere Hidden Gems (a cura di Alessandro Calzavara) – 11) The Montgolfier Brothers

Hidden Gems (a cura di Alessandro Calzavara) – 10) Calogero Incandela

Calogero Incandela Recensire l’esordio sulla lunga durata di Calogero Incandela (o In Candela, a seconda di come gira a Salvo) risolve finalmente un fastidioso problema che mi assilla da quando ho inaugurato questo balzano contributo musicale a un rivista di tutto rispetto come “Carteggi Letterari”. Viene un momento in cui s’inizia a desiderare di incidere sulla realtà, e di volere che gli effetti del proprio contributo divengano visibili. Così ora scrivo qualcosa di un disco del 2014 (che esiste solo in forma gratuita, financo) che adoro incondizionatamente, opera tra l’altro di un carissimo amico personale. Ma come, Humpty Dumpty, scrivi … Continua a leggere Hidden Gems (a cura di Alessandro Calzavara) – 10) Calogero Incandela

Hidden Gems (a cura di Alessandro Calzavara) – 9) Constantin Veis

Constantin Veis “L’ozio è un’appendice della nobiltà” scriveva Democritus junior, meglio noto come Robert Burton, in quel rampicante d’erudizione depressiva che ha titolo “Anatomia della malinconia”. Eppure si danno ozi assai diversi, tanti quanti sono le cose che non vale la pena vengano fatte e quante le vite che occorrerebbero per disertarle. Enrique Vila-Matas, nel suo delizioso “Bartleby e compagnia” giunge molto vicino a cogliere il nucleo di questa dissenteria interiore, lo spreco ineffettuale che produce, nell’intimo dell’animo insolvente, la più magnificente delle opere immaginarie. Talvolta però la contemplazione del capolavoro condannato alla perenne imminenza si fessura al confine membranoso … Continua a leggere Hidden Gems (a cura di Alessandro Calzavara) – 9) Constantin Veis

Hidden Gems (a cura di Alessandro Calzavara) – 8) Ora

Ora Non mi nascondo che uno dei più umili e riposti obiettivi patafisici di chi s’è rovinato le unghie a grattare sulla superficie morchiosa delle cassapanche del tempo sia edificare un pantheon parallelo con materiali di risulta. Dimostrare con sufficiente spocchia filologica che gli dèi sbagliati han preso possesso delle roccaforti del gusto musicale e vi hanno organizzato un concerto dei Led Zeppelin. La storia, in tutto questo, fu solo una delle pretestuose armi imposte con cui si legittimò l’usurpazione. Così il compito del critico agìto da una più elusiva sinderesi sarà quello di rubacchiare mattoni di senso raccolti nell’armadio … Continua a leggere Hidden Gems (a cura di Alessandro Calzavara) – 8) Ora

Hidden Gems (a cura di Alessandro Calzavara) – 7) The Shins

The Shins Nessuno di noi ha mai del tutto rinunciato a elaborare i suoi piani per un mondo migliore. E tuttavia svariate sono le vie che conducono alla medesima ipostasi dell’aurea aetas, e non tutte nobilissime: la vita celeste del cristianesimo nel campo della fede; l’escapismo chimico della tossicodipendenza; la pedissequa imitazione di modelli che hanno già tracciato la via nell’arte. Oppure il non raro focalizzarsi della musica rock su niente che abbia a che vedere con la mia vita, e che valse al nugale dj l’impiccagione. Eppure come non confessare il ripresentarsi di quel nascosto brivido archetipico che ci … Continua a leggere Hidden Gems (a cura di Alessandro Calzavara) – 7) The Shins