FLASHES E DEDICHE – 103 – L’ANATOMIA DELLA MONTANARI

L’ultimo libro di Gabriella Montanari “Anatomie comperate” edito da Whitefly Press(2018), è una piacevole sorpresa e riconferma. L’autrice gìà conosciuta con ottime prove quali “Si chiude da sè” o ” Arsenico e nuovi versetti”, ci regala un lavoro di notevole spessore. Prima di tutto l’opera è sorretta da una architettura solida, pensata, niente di improvvisato o di unito a caso. Il dettato è fluido, penetrante, senza soluzioni di continuità per tensione e rigore. L’aspetto veramente esplosivo è l’unione tra una scrittura sensoriale e sensuale, frammentata da una ironia di base, usata anche per smussare aspetti dolorosi e traumatici. Il libro è una sorta di biografia, biografia di un corpo, di luoghi, di scrittura. Si offre al lettore con provocazione che nasconde una timidezza degli eventi. Le chiuse di molte poesie sono spesso gnomiche, folgoranti e allo stesso tempo folgorate da un tempo che appartiene a chi scrive e adesso appartiene a tutti. Mi piace pensare a questo libro come ad un fiore che si mostra nudo per far vedere come è  fatto dentro, come è diventato il fiore che le persone osservano.

 

 

LUGLIO TRA SUSINE, BREZZE ED ERPES ZOSTER

Le anime dei mezzadri accatastano polpe
in vista dell’estate eterna.
I monatti della zolla bottinano dal germoglio alla bara
orchestrando il requiem dei picciòli.
Linfa, cesoiate. Cassette di bemolle.
Dopo la K626 di Mozart, solo pane e salame.

Allergica ai nettari emotivi
lascio spasimanti maturi impiccati ai rami.

Lungo i filari
in cima a trattori turgidi
le cosce delle stagionali svelano tagli di pesca.
Il succo cola,
macchia la canotta dei ricordi.

 

 

 

 

TALAMO PRENUZIALE

Il dottorino imberbe ci visitava
in cambio di lascivi tic tac,
i genitali rivelavano il big bang
a noi che del piacere intuivamo la casualità.

Le falangi s’inoltravano nell’internato ignoto.
Tra pistolini esibiti
come medaglie al volere
affiorava la ricetta dell’amore mutuabile.

Eravamo di bocca larga e di coscia buona.
Avevamo l’altruismo dei porci a dicembre.

 

 

 

PELLI

Di rado ripenso agli uominibruco
scaricati prima della crisalide.
Più adatti al cul de sac del bozzolo
che al panno verde della teca da collezione.
Come vi avrebbe scolpiti Rodin?

Vi vedo salire alla destra di vostra sorella.
Delle barbe alla moda
è rimasta la psoriasi senza tempo.

Un giorno mi direte
se nella mia fuga
c’era la vostra salvezza.

 

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