Per #poetiepoesie, Vladimir Majakovskij ed alcune sue poesie d’amore e di rivoluzione
Alle insegne
Leggete libri di ferro!
Sotto il flauto d’una lettera indorata
si arrampicheranno marene affumicate
e navoni dai riccioli d’oro.
E se con allegra cagnara
turbineranno le stelle “Maggi”,
anche l’ufficio di pompe funebri
moverà i propri sarcofaghi.
Quando poi, tetra e lamentevole,
spegnerà i segnali dei lampioni,
innamoratevi sotto il cielo delle bettole
dei papaveri sui bricchi di maiolica.
1913
***
Notte di luna
Verrà la luna.
Ce n’è già un po’!
Eccola sospesa piena nell’aria.
Dev’essere Dio
che con meraviglioso
cucchiaio d’argento
rimesta la zuppa di pesce delle stelle.
In Poesie, Newton Compton, 1996
***
Ode alla Rivoluzione
A te,
fischiata e schernita
dalle batterie,
a te,
piegata dalla maldicenza delle baionette, levo con entusiasmo
ad aleggiare sull’insulto
dell’ode il solenne
“Oh!”
Oh, ferina!
Oh, infantile!
Oh, pezzente!
Oh, grande!
Come chiamarti ancora?
Come ancora ci apparirai, bifronte?
Armonioso edificio
o ammasso di macerie?
Al macchinista,
impolverato di carbone,
al minatore che perfora strati di minerale,
tu dai,
tu dai il tuo pio incenso,
e glorifichi il lavoro umano.
Ma domani
il beato Vasilij
invano innalzerà, implorando pietà,
le capriate della cattedrale,
i grifi ottusi dei tuoi sei pollici
diroccheranno i millenni del Cremlino.
Rantola il Gloria
nell’estrema crociera.
Strozzato è lo stridore delle sirene.
Tu mandi i marinai
sull’incrociatore che affonda,
dove,
dimenticato,
miagolava un gattino.
E dopo! Urlavi, folla ubriaca.
I baffi baldanzosi arricciati alla brava.
A Helsinki sbatti fuori,
a capofitto dal ponte,
canuti ammiragli col calcio dei fucili.
Lecca e rilecca le ferite di ieri,
io vedo sempre le tue vene recise.
È per te il filisteo:
“Oh, sii tre volte maledetta!”,
ma anche il mio saluto
di poeta:
“Oh, quattro volte gloriosa e benedetta!”.
1918
VLADIMIR MAJAKOVSKIJ POESIE D’AMORE E DI RIVOLUZIONE – «VOI CHE RESTATE, SIATE FELICI» A cura di Ilaria Pittiglio
***
Per una signorina
Questa sera, è deciso
(non dovremo diventare amanti?),
è buio,
nessuno ci vedrà.
In realtà m’inchinai,
e, in realtà
inchinandomi,
io
le dissi,
come un buon padre:
«È crollato l’abisso della passione:
siate buona,
andate via.
Andate via,
siate buona».
1920
VLADIMIR MAJAKOVSKIJ POESIE D’AMORE E DI RIVOLUZIONE – «VOI CHE RESTATE, SIATE FELICI» A cura di Ilaria Pittiglio
(mc)
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