FLASHES E DEDICHE – 99 – IL GIALLO DELLA BRONICO

Un dio Giallo (Lietocolle 2018) è un libro che non può passare sottotraccia. Un’architettura solida e una narrazione attenta e mai banale. La Bronico costruisce un libro dove mescola la sensorialità, i miti, l’amore e le ferite interne con una impalcatura interna, un endoscheletro, formato dai colori. In una intervista di un paio di anni fa spoilerava praticamente il testo, dichiarando la sua predilizione per il “giallo”. Tutto sembra così semplice. La genialità della Bronico invece esplode improvvisa, i colori si mescolano, la polisemia è esplicita. Un libro “difficile” perché l’autrice svia, devia, nasconde. Il Giallo, un giallo maiuscolo a differenza del dio, è un correlativo che fa da leitmotiv, la tavolozza è usata ora per la quotidianità, ora per una rabbiosa forma di gelosia (il giallo è anche questo), ora per la solarità. Il rimando al dio Apollo è continuo : il ruolo di Apollo e l’identificazione sono invece discontinui. Troppo semplice parlare di un “lui”. Apollo è il dio del sole, una divinità, ma anche delle arti e della poesia è, anzi, il capo delle muse(è lui stesso la poesia?); il colore giallo in psicologia ha connotazioni positive più che note, Apollo prende Apollo dona, fa soffrire e consola. La Bronico però non è un eliotropio, non è Clizia; è lei che determina e disegna traiettorie, cancella, si fa sole. Un libro ben riuscito, un’ottima seconda prova dopo “L’abito della felicità”, una scrittura fluida e coraggiosa, dove anche onomatopeie e neologismi sono tentati con successo.

 

 

 

 

Process Black: non vedo nulla

 

Si preoccupava della

luce per vedere meglio

il colore dei calzini.

Io sceglievo a caso

reggiseni e mutande,

sbadata nell’assortimento.

PANTONE Process Black C*

[al buio non vedo nulla].

Tienimi con te quando sei triste,

attaccata alla membrana che

copre il cuore.

Tienimi stretta tra orecchio e cervello,

filtro dei suoni.

Hanno evacuato i corpi

dalle emozioni,

non c’è più riparo

[sei tu il mio Giallo ]
Tienimi come portachiavi,

moneta per il carrello,

acqua [notturna] sul comodino,

forchetta per il pasto,

coperta del riposo,

lettura [intima] della domenica.

 

 

 

Ral 3000*: Ora di punta                 

 

Vomiti.

Senza arrenderti

ai conati.

Fastidioso

ricordo ficcato nello stomaco,

spina piantata

a fondo, graffia mucose.

Esploso il cuore,

nascosto accuratamente

tra intestino e reni;

bastardo,

scuote le viscere,

impietosi attacchi di panico,

extrasistole a perdi fiato.

Non è correre al riparo,

camuffare lo sguardo

in libri presi alla rovescia.

Tenti l’aborto

d’un nuovo amore invadente,

mandando a rotoli

sere gravi trascorse

a memorizzare

litanie

convincenti

sulla fine dei rapporti.

Programma fasullo

di labbra rosso vivo,

colore
per credere a noi.

Noi?

Disperati nella lontananza,

nascosti,

sgualdrine nell’ora di punta.

*RAL 3000: rosso fuoco           

 

 

Ral 1004: Giallo oro

 

Limone spicchiato galleggia

Giallo lucido nel thè

forte e deciso.

Tazza calda nelle mani,

attesa

del bagno galvanico:

impedimento allo stato

corrosivo del matrimonium.

Soluzione bipolare,

io catodo, tu anodo

per immersione antiossidante.

Io mater, tu pater

per contaminazione genetica.

Metallo su metallo.

Zama versatile

pronta alla doratura,
adottiamo RAL 1004.

 

 

Ral 9010*: In serra

 

Conquistata l’abitudine

a matrimoneggiare,

monogami impegnati,

arroganti cesti di frutta

fuori stagione,

umani sentimentali

coltivati in serra.

Finché la vita non separerà

il giuramento barattato

per un sacchetto di lavanda

depositato tra vestiti

piegati e messi in

cromia nell’armadio.

Sposami.

Appendimi inamidata

tra le camicie bianche

e i quadretti piccoli

perfetti la domenica mattina

d’autunno e castagne.

Debelliamo l’istinto

poligamico, non animali,

nessuna poliandria

a prendere il controllo.

Il velo appeso ai capelli

trascinava filosofia di pensieri

lungo la navata.

Tichettachettichettache:

passi svelti, pioggia

di buon auspicio

eppure il papillon

soffocava l’amore.

 

*RAL 9010: bianco puro     

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