FLASHES E DEDICHE – 41 – 2 APPUNTI SU LA DISPONIBILITA’ DELLA NOSTRA CARNE DI LAURA LIBERALE

Hai tagliato i capelli
rinunciato a blandire l’aria
con le volute bionde della testa.
Ti sei capovolta in crescita inferiore
sotterranea.
Dalla pianta dei piedi i bulbi gettano.
Radici che si allungano a succhiare
la durevole cheratina dei morti.

 

Così inizia “La disponibilità della nostra carne” in uscita per Oedipus nella collana Croma K. Se in “Sari” l’autrice parlava della vita che sopravanza alla morte,  se in “Ballabile terreo” l’aspetto tanatologico era legato al lutto paterno, elaborato e vissuto fino a diventare un ballo di attaccamento terrestre, qui siamo in presenza di una morte non vissuta, paradosso di una vita che manca. Queste poche righe delineano il percorso, in certi momenti un controcanto con pensieri non occidentali di cui la Liberale è profonda conoscitrice. La terra è  elemento che unisce i tre lavori , la terra che dà vita come una Gea primordiale madre dei titani ; la terra che lega alla morte paterna diventando sottofondo per una danza immortale; la terra a cui questa storia di non-vita rimanda. Non a caso nei versi qui sopra si scorge una metamorfosi, ctonia, quasi un ribaltamento ovidiano.

La figura di una madre presunta si insinua nei versi, un dolore che viene elaborato ancor prima del lutto, forse una scelta pesante, forse una scelta pensante.

Dalla secca frizione dei corpi
dal ritmo inesatto dell’attrito
dalla fallacia del vostro legno
generaste un ardore primitivo
un fuoco di rovina.

Bruciò, l’esca di carne.

La colpa, inestinguibile.

Sono d’oro i due pezzi di legno con cui gli Aśvin generano il fuoco.
Bṛhadāraṇyaka-upaniṣad, VI, 4, 22

Il corpo come centralità, di fame e di dolore, di desiderio e di rimorso. Il nostro corpo che diventa egli stesso un sinonimo di upanisad “seduto vicino ma più in basso”, perché siamo qualcosa che può apprendere il dolore e la morte stessa elaborandola e trasformandola anche in un piccolo gioiello in versi.

Questo libro conferma la vocazione “storica” della Liberale ovvero la sua capacità di costruire  con una ben precisa architettura una narrazione poetica. Reputo il libro veramente importante e non so se è corretto parlare di una trilogia intenzionale ma senza dubbi “La disponibilità della nostra carne” si colloca in un vertice alto, strettamente legato e collegato alle precedenti raccolte puLaura_Liberalebblicate per le Edizioni d’If.

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