FLASHES E DEDICHE- I POETI SONO A DISNEYLAND- 20.

Domenica era il genetliaco di Sandro Penna, autore di cui ho già parlato abbondantemente, ma domenica è stato anche il giorno della strage di Orlando. Non voglio entrare in dinamiche e disamine demagogiche e populiste. Troppo facile, troppo semplicistico. Non spetta a me misurare la mediaticità, la non risposta emotiva. Ognuno cerchi  dentro sé, dentro le proprie inettitudini e pregiudizi. Mi chiedo, però, dove sodisneyno i poeti ? Quale atteggiamento, quale denuncia reale pongono in essere? Tutti presi dall’apparire, tutti nella fogna postcapitalistica poetica, parlano del transuente, dell’IO IO IO, si muovono nella ragnatela dei premi letterari da spartire. Dove sono le voci ? La poesia sopravvive a se stessa sicuramente, l’inutilità del poeta è sempre più manifesta. Domani tutti di nuovo sulla giostra, ma Orlando è veramente  un’altra cosa, un’altra storia, un’altra morte . Disneyland resta sempre aperta.

 

NON MORIVA LA LUCE OVE UN SOLDATO
SOLITARIO SEDEVA A UN PARAPETTO
ALLA CAMPAGNA VOLGEVA LE SPALLEpenna
SE NON VENIVA LA TRISTE COMPAGNA
IL SOLE CI TENEVA INSIEME ASSORTI:
MORTI ERAVAMO E SENZA ALCUN SOSPETTO

 

Rispondi