Fabrizio Corselli

Fabrizio Corselli è uno scrittore di poesia a carattere epico-mitologico e un saggista. Nato a Palermo nel 1973, lavora come educatore presso la Scuola Primaria e dell’Infanzia. In qualità d’insegnante di Composizione poetica, a partire dal 2001, cura a livello didattico una serie di progetti letterari e workshop volti a promuovere la Poesia presso scuole, biblioteche, librerie e associazioni.
Diverse le pubblicazioni su riviste del settore (Poesia ed Estetica) e le collaborazioni con case editrici in qualità di consulente in materia poetica. Diverse anche le collaborazioni con Associazioni internazionali e note personalità dello spettacolo.
Esperto di Improvvisazione orale a carattere epico. Diversi i laboratori tenuti riguardo alla poesia orale e alla tecnica di composizione poetica (legata all’oralità).
Coordinatore Sezione Poesia e moderatore eventi presso il San Giorgio di Mantova Books dal 2013.
È autore del primo poema fantasy italiano dal titolo Drak’kast – Storie di Draghi, a cura di Edizioni della Sera di Roma. Presso la stessa dirige la Collana Hanami (poesia haiku).
Altre pubblicazioni: L’ira di Artemide (GdS Edizioni, 2014); Il Portatore di Corni – Saga dei Regni del Nord (La Mela Avvelenata Bookpress, 2014); l’Eredità di Dracula – Liriche gotiche sull’Amore oltre il Tempo (Edizioni della Sera, 2014), in qualità di curatore editoriale; l’antologia Autunno – Haiku (Edizioni della Sera, 2013), in qualità di curatore editoriale; l’opera tematica Nibelung e il Cigno nero (Linee Infinite Edizioni, 2013); l’opera erotica Enfer (Ciesse Edizioni, 2013); il poemetto Il Canto del fuoco presso l’antologia collettiva La Biblioteca dell’Immaginario (GdS Edizioni, 2013); l’antologia Inverno – Haiku (Edizioni della Sera, 2011), in qualità di curatore editoriale; I giardini di Orfeo (Laboratorio giovanile Edizioni, 2001).

Sito ufficiale: www.fabriziocorselli.eu
Blog autore: www.lantrodellemuse.wordpress.com
Blog haiku: www.hinomori.wordpress.com

Testi

(Da: Nibelung e il Cigno nero, Linee Infinite Edizioni, 2013)

 

Lamento

Sotto il ghiaccio e la neve
giace sepolta la mia anima
rinchiusa sotto una coltre
che ha d’una prigione il dolo;

lì, confinati sono i ricordi
e i tristi pensieri d’un poeta,
gl’incubi e d’ogni chimera,
le paure ancor più nascoste.

Sotto quella gelida pietra
osservo supplice il volto di Lei
allontanarsi sempre di più
come in un’algida illusione
verso il fondo di un Abisso
di cui io stesso mi nutrii
quale agognato abbandono;

giù, sempre più giù si avvia
nel discendere i tortuosi declivi
di quel baratro che ho elogiato
in vita, col nome di esistenza.

Si sparge di lei il dolce profumo
cinerea la solitudine che odo
nei suoi stinti lamenti, che con peso
ancora più giù, giù, si librano
come la lievità del volo poetico;
è questo, forse, del poeta ispirato
il vuoto incolmabile che crudele
lo incatena alla tetra essenza
d’una vita senza un perché
senza un dove, in muto tacere

affidandosi al potere delle parole
quasi fosse una mirabile eco
della sua duplice vita terrena.

*

Il canto del cigno

Con Icaro egli condivide
la medesima e infausta sorte,
perché, ahimè, fin troppo
si è avvicinato al Sole
da nobile e libera creatura;

così, il poeta glorioso
fallisce nel ricercare
quel vuoto ineffabile
che oltre si cela le nuvole
d’una digerita illusione.

Dunque, egli strepita
allo stesso modo del cigno
mentre pian s’appresta
a morire esanime il verso
oltre le più alte vette
di una lirica sembianza.

Nel silenzio di tale Oblio
per sempre giace
del poeta la propria tomba.

La poesia, il suo epitaffio.


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