“Minuetto” di Nostromo: un disco che ci conforta in questi giorni tristi

di Libera Capozucca

In un momento complicato come questo, solo la musica può salvarci. Eppure non possiamo andare ai concerti, assistere ad eventi dal vivo, incontrare persone.Mantenere la distanza dalla materia addensante di cui è fatta la musica – e non solo la musica – è quello che ci viene raccomandato. Allora ho pensato allo straordinario potere dell’arte di valicare confini, muri, impedimenti e restrizioni e, confortata dal mio pensiero romantico, ho ripreso in mano un disco uscito a novembre dello scorso anno. Si tratta dell’album di esordio di un giovane cantautore marchigiano; il suo nome è Nicolò Santarelli, in arte Nostromo, e “Minuetto” resta una delle più interessanti proposte musicali che hanno salutato la fine del 2019. In questi giorni angosciosi e sospesi l’ho riascoltato e ho deciso di parlarne per due ragioni: intanto perché non lo avevo fatto allora e trovo giusto che la buona musica vada sempre sostenuta; poi perché mette di buon umore, allontana le paure, accoglie le speranze e i sogni e ci fa sentire tutti più vicini. Oggi abbiamo un grande bisogno di ricevere conforto dalle canzoni.

Dunque, Nostromo è un giovanissimo talento e sa scrivere canzoni. Non sembra voler allinearsi con il mondo degli ubriachi da successo che hanno sempre bisogno di conferme; è uno nato geneticamente fuori dalla mischia. Fa cose piccole, ma di buon gusto, canta e suona con la massima discrezione: racconta la sua abitudinarietà, dà poche risposte. Nascosto, in disparte, dipinge il mondo con gli acquerelli e racconta cose che chiunque può amare; ecco perché il suo crepuscolare pop da camera mi è piaciuto sin dal primo ascolto. “Minuetto” sembra avere il sogno e le visioni dei giovanissimi con un’intensità che non si riuscirebbe a sopportare da grandi. “Seni di limone”, “Giradischi”, “Carillon”, “Le canzoni di mia madre” sono coriandoli di malinconia, ricordi, fallimenti; fiori che sbocciano in un mondo storto, piccoli songwriting dal sapore antico e moderno. Nostromo lavora sodo per impadronirsi di una sua identità e le sue canzoni sono meditazioni ad alta voce che ci abbracciano con calore.

Così, anche dopo averlo ascoltato, “Minuetto” continua a illuminare la scena con respiro regolare; lirico, vulnerabile, sussurrato, romantico, è un disco che ci fa compagnia in questi giorni tristi regalandoci speranza.

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