di Marta Cutugno
Per la 99ª Stagione della Filarmonica Laudamo di Messina, domenica 2 febbraio al Palacultura Antonello l’ARS TRIO DI ROMA ha conquistato il pubblico dello Stretto e dato ampiamente prova di essere una delle migliori formazioni da camera italiane. Sul palcoscenico, in “Buon Compleanno Ludwig!”, concerto tutto dedicato a Beethoven, Laura Pietrocini al pianoforte, Marco Fiorentini al violino e Valeriano Taddeo al violoncello. L’omaggio al compositore di Bonn ha previsto un programma di grande interesse e pregio e si inserisce, a pieno titolo, nella serie di iniziative organizzate e promosse dalla Filarmonica Laudamo in occasione del 250º anniversario della nascita.
Nel concerto messinese, l’Ars Trio di Roma, che dall’esordio del 2001 ad oggi risulta essere ensemble di grande valore in tutto il panorama nazionale, ha dato sfoggio di rara sensibilità e di assoluta perizia. Perfezionatosi sotto la guida del Trio di Trieste presso l’Accademia Musicale Chigiana di Siena (con Diploma d’Onore al termine del corso), il Trio romano ha ottenuto premi e riconoscimenti prestigiosi e può vantare un’intensa attività all’estero con tournée in Sud America (Cile, Argentina, Uruguay, Brasile), Francia, Austria, Germania, Rep.Ceca, Ucraina, Inghilterra, Turchia e Cina. La formazione da camera romana è anche attiva in campo didattico ed, in diverse occasioni, ha trovato spazio su importanti riviste di settore tra cui Amadeus. Ha partecipato a “I Concerti del Quirinale” trasmessi in diretta nazionale ed europea ed ha portato a termine importanti lavori discografici tra cui l’incisione integrale delle opere per Trio di Shostakovich e l’ integrale dei Trii di Beethoven in CD e DVD per Limen Music.
Il programma eseguito per la Filarmonica Laudamo lascia evincere grande intesa ed omogeneità, sonorità perfettamente organizzate ed un particolare gusto per le dinamiche. Ad aprire il concerto, le Variazioni in Mi bem. magg. op. 4 seguite dalle Variazioni in sol min. op. 121, composte sul lied “Ich bin der Schneider Kakadu” – Io sono il sarto Kakadu – che è parte dell’operetta “Die Schwestern von Prag” – Le sorelle di Praga – di Wenzel Müllere. Dal garbato al brioso, l’eccellente interpretazione dell’Ars Trio di Roma conferisce alle variazioni beethoveniane aderenza stilistica e grande respiro che, da subito, catturano il pubblico in sala. Per realizzare tutti i colori incisi su partitura da Beethoven, il Trio ricorre ad una consolidata padronanza tecnica ed alla sensibilità spiccata che lo contraddistingue, dalla leggerezza galante dei passaggi ai finali esplosivi.
Nella seconda parte del concerto, l’esecuzione del Trio n. 7 in si bem. magg. op. 97 “Arciduca”, composto nel 1810-11 e così definito perché dedicato a Rodolfo d’Asburgo che fu allievo e mecenate di Beethoven. Componimento monumentale dalla straordinaria combinazione di chiaroscuri, è caratterizzato da dimensioni importanti in cui si innesta un lirismo intimo e poetico dalle sfumature raffinatissime che l’Ars Trio romano ricostruisce sfruttando tutte le potenzialità espressive della partitura per una prova assolutamente magistrale. Applausi su applausi richiamano più e più volte gli artisti sul palcoscenico che salutano il pubblico con un Rondò del compositore austriaco Johann Nepomuk Hummel. Il prossimo concerto al Palacultura Antonello per la Filarmonica Laudamo vedrà Emanuele Arciuli al pianoforte con «Bernstein e oltre»: Musiche di Corigliano, Bernstein, Scarcella Perino, Poulenc, Debussy. Domenica 9 febbraio alle ore 18.
Foto: Nanda Vizzini