I deliri della Sinistra italiana per Liliana Segre
1) Quando Mattarella nominò Liliana Segre senatrice a vita, quasi due anni fa, non sapevo chi fosse – e, come me, credo il 99% degli italiani.
Mi sorprese la risonanza mediatica che ebbe il suo nome sulla stampa di sinistra, quasi fosse un personaggio famoso. Ma poi pensai che si trattasse della solita passione della Sinistra per tutto quello che ci riporta nel passato, specialmente al tempo del fascismo e del nazismo, dove gli ebrei sono le vittime per eccellenza – da cui consegue che oggi diventano le persone riverite per eccellenza. Questo pensiero passatista, a mio avviso, rappresenta una fuga dalla realtà, che la Sinistra non sa più accettare e interpretare, se non con categorie del passato, che la riportano alle sue incrollabili – ma in realtà crollate – certezze: l’Antifascismo, la lotta partigiana, la Costituzione.
2) Comunque. Poco mi importava della Segre senatrice a vita. Meglio lei di tanti altri, sia chiaro. Meglio testimoni o uomini/donne di cultura che vecchi politici o economisti di dubbio merito. Con il passare dei mesi, il nome della Segre ritornava spesso a fare capolino, per notizie che, in verità, mi sembravano poco significative. Vedevo comunque che la signora Segre era una persona seria, pacata, che predicava contro l’odio e la vendetta, e che, soprattutto, prendeva posizione per l’accoglienza dei migranti e questo durante il governo Conte I, cioè il governo Salvini del “Prima gli Italiani, non siamo più il campo profughi dell’Europa”. Con le sue prese di posizione, Liliana Segre, volente o meno, prendeva partito, si schierava con la Sinistra e contro il sovranismo di Lega e 5Stelle. E questo suo merito – per lo meno ai miei occhi – la rendeva un bersaglio di metà del popolo italiano, inviperito contro i migranti africani che ci invadevano grazie al presunto buonismo della Sinistra.
– Poi arriva il delirio. Eccone le tappe.
3) La Segre propone una Commissione Parlamentare dal nome per la verità lunghissimo e onnicomprensivo che intende contrastare “intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza nelle loro diverse manifestazioni di tipo razziale, etnico nazionale, religioso, politico e sessuale”. La Destra non la vota, come mi sembra ovvio: le manifestazioni etniche nazionali sembrano riferirsi al sovranismo, e nel testo si accenna anche implicitamente al rimpatrio dei migranti come misura razzista. Insomma, sappiamo tutti che metà dell’Italia per un anno ha sentito solo notizie di migranti sui barconi che vogliono sbarcare sulle nostre coste, che ci ingannano, ci portano malattie, ci sfruttano, si fingono poveri ma vengono qui a fare la pacchia (“E la pacchia è finita”: Salvini), che sono favoriti dalle ONG che in verità agiscono come trafficanti di esseri umani guidati da giovani radical chic che vogliono mettere in difficoltà il governo italiano sovranista… Sappiamo tutti che metà dell’Italia condivideva e condivide Salvini che lasciava in mare a 1 km dalla costa di Lampedusa i barconi pieni di migranti che rischiavano di avere un collasso o partorire con il mare mosso… e sappiamo tutti con quali insulti è stata accolta Carola Rackete, perfetta sconosciuta, che a un certo punto ha deciso di far sbarcare la sua nave perché, semplicemente, i suoi passeggeri non ce la facevano più. Lo dico chiaro: io chiamo tortura l’aver costretto per due settimane dei barconi pieni di migranti a stare fermi nel mare mosso a 1 km dal porto di Lampedusa o di una città della Sicilia. Perché, infine, si è solo aspettato che stessero male per decidere di sbarcarli. Salvini è stato fortunato che non sia morto nessuno su quelle navi, perché sennò qualche problema in più – politico e giudiziario – l’avrebbe avuto. Eppure metà dell’Italia stava e sta con Salvini. E in modo rabbioso, rancoroso, manifestando insofferenza per chi vuole far sbarcare quei migranti. Questa a me sembra la situazione. Perciò, non vedo cosa ci sia di strano nel fatto che la Destra non abbia votato la Commissione della Segre. Mi chiedo perché mai la Sinistra si scandalizzi che non abbia applaudito il discorso della Segre: da quando i gruppi politici applaudono mozioni a cui si oppongono? Quindi, ecco il primo delirio ovvero l’ennesima fuga dalla realtà della Sinistra, che si è di nuovo rifugiata nel 1938, al tempo delle leggi razziali. Che pretende che la Segre sia applaudita ogni volta che parla solo perché sopravvissuta alla Shoah. Che scambia per razzismo le normali dinamiche parlamentari.
4) Mi spingo più in là. Il razzismo è pretendere l’applauso per la Segre. Perché così come esistono i pregiudizi negativi, esistono anche quelli positivi. Eh già, mi spiace ma io non ho nessuna deferenza supplementare per i sopravvissuti alla Shoah, io non li considero migliori degli altri né persone che meritano – a prescindere da ogni altro aspetto della loro vita – più rispetto o applausi. Per me conta quel che una persona dice o agisce, non quel che una donna o un uomo rappresenta. Pretendere l’applauso a chi è sopravvissuto alla Shoah è razzismo suprematista che affonda le sue radici in quella che ormai è diventata la religione dell’Olocausto, ossia una narrazione metastorica e metafisica della storia di quanto avvenuto nei lager tedeschi. Shoah come Male assoluto, che avremmo il dovere di ricordare. No, non esiste il Male assoluto, la Shoah è il più grande genocidio avvenuto nell’Europa del Novecento ma la Storia ne ha visti di peggiori (come quello degli Indios nel Millecinquecento) e non si capisce perché ci dovrebbe essere un dovere di ricordare selettivo che privilegi la Shoah. La storia va ricordata tutta. Perciò, è delirante la polemica montata dalla Sinistra per l’applauso non ricevuto dalla Segre mentre proponeva la sua Commissione. Delirante perché non si applaude l’istituzione di una Commissione che non si approva, e perché un sopravvissuto alla Shoah non merita un applauso per qualsiasi discorso faccia – e aggiungo: se lo applaudissero tutti, significherebbe che il discorso è innocuo. Meglio applausi selettivi. L’applaudire o il non applaudire non si riferiva alla persona della Segre, ma alla sua proposta di Commissione: questa ovvietà l’ha detta solo la Meloni, che perciò in questa occasione è stata l’unica politica ad aver detto una cosa sensata – mi costa dirlo, visto il mio totale disprezzo per le idee della Meloni, ma tant’è.
5) Ma il delirio prosegue. La Segre dice di aver ricevuto minacce sui social network, e riceve la scorta. Salvini le risponde che di minacce ne riceve anche lui, e di nuovo da Sinistra gli si chiede: Ma come ti permetti? Ti paragoni alla Segre? Sì, si paragona alla Segre, perché non dovrebbe? Non sono forse entrambi esseri umani? La Sinistra, dicendo Come ti permetti di paragonarti alla Segre?, di nuovo reagisce con razzismo perché vorrebbe imporre i sopravvissuti alla Shoah come cittadini di serie A e, tutte le altre persone, come cittadini di serie B. Salvini, per quanto rivoltante, merita lo stesso rispetto della Segre, questo per me è non avere pregiudizi e mettere in pratica il principio di uguaglianza di ogni cittadino. Può dar fastidio che venga minacciata una donna di 89 anni dolce e pacata? Va bene, siamo d’accordo, ma allora vogliamo dire che le minacce alla Segre non vanno bene mentre a Salvini o Sgarbi, essendo questi uomini degli emeriti scassamaroni insopportabili, vanno un pochettino più bene? Direi che questo discorso non regge, non è democratico e improntato all’uguaglianza dei cittadini. Quindi, se c’è un larvato razzismo strisciante, mi spiace amici di Sinistra ma è il razzismo della Gruber che si arrabbia con Salvini e gli chiede Come si permette di paragonarsi alla Segre?, e di tutti quelli che se la sono presa con Salvini per lo stesso motivo.
6) Le minacce della Segre. Sono gravi? Non si sa. Pare che derivino da anonimi dei Social Network. Ora, per quanto mi riguarda, gli insulti anonimi in rete, io non li considero minacce pericolose o razzismo. Sappiamo che li ricevono tutti i politici di fama. Certo, potrebbero essere pericolosi ma… come facciamo a verificarlo? Mi spiego meglio. Una persona può ricevere un insulto razzista o una minaccia da un anonimo in rete, ma questa frase razzista o minacciosa non significa automaticamente che chi l’ha scritta sia davvero razzista o voglia minacciare la vita del suo bersaglio. Ora, la Segre è entrata nell’agone politico, ha preso parte per i migranti in un momento in cui metà dell’Italia li vorrebbe buttare in mare, quindi è normale aspettarsi minacce per lei. Queste minacce sono antisemite? Io credo che per la stragrande maggioranza dei casi non c’entrino nulla con l’antisemitismo. Sì, perché lo stesso che le scrive Sporca ebrea, scriverà Sporco negro a un altro, e così via. Si colpisce sempre la diversità, quando ci si sfoga col razzismo. Quindi, quando la Segre diventa personaggio pubblico che si schiera sui migranti, è normale riceva minacce, ed essendo donna ebrea, le minacce si concentreranno sull’essere donna ed ebrea. Fosse uomo arabo, si concentrerebbero sull’essere uomo e musulmano. Ripeto, le minacce sono ahinoi normali, ora che lei è un personaggio pubblico. È la Sinistra che crede che le minacce alla Segre non siano normali perché i sopravvissuti della Shoah dovrebbero avere più rispetto degli altri: ma questo è problema della Sinistra. Il mondo non è fermo al 1938, e i discorsi sulle leggi razziali e la Shoah sono deliranti se intendono descrivere quanto succede oggi per il caso Segre. Dirò di più, non sono solo deliranti, ma a furia di essere diffusi, a furia di spacciare per realtà un delirio, provocano reazioni di rigetto, quindi a furia di dare dell’antisemita, del fascista, all’anonimo ragazzo di un social network che sfoga la sua rabbia contro la Segre, e che a malapena sa cosa sono state le leggi razziali, e che probabilmente non ha mai incontrato un ebreo, beh, state tranquilli che prima o poi questo ragazzo comincerà a diventare insofferente verso “la parola ebreo” (bel libro di Rosetta Loy, peraltro) – parola perché questo è per lui, non una persona. Certo, poi esistono anche i gruppi nostalgici del fascismo e del nazismo, piccolissime minoranze di pazzi e di veri antisemiti, che si saranno uniti alle minacce degli anonimi ragazzi dei social. Ma: sicuri che serve amplificare il messaggio razzista di questi gruppi estremisti del tutto marginali serva a combattere l’antisemitismo? Io credo si faccia loro un favore, e che questo atteggiamento provochi una caccia alle streghe, in cui tutti i messaggi di odio verranno poi inclusi nel calderone indistinto dell’antisemitismo, creando così un’emergenza immaginaria. Lo esprimo con un esempio: se la Segre non fosse il personaggio pubblico che è diventato, ma solo una testimone che esprime il suo messaggio vis a vis, con la sua presenza nelle scuole, nei convegni ecc. ossia senza andare in televisione, senza essere sui titoli dei giornali, e ricevesse minacce, allora sì quelle minacce sarebbero pericolose, e probabilmente antisemite. Mi sono spiegato?
7) Per inciso, ogni appartenenza crea una certa dose di razzismo. Non c’è solo l’antisemitismo storico di cui è intrisa l’Europa cristiana o alcune frange fondamentaliste islamiche. C’è anche il razzismo degli ebrei contro i gentili, prima poco visibile dato che gli ebrei erano perseguitati ma ora esiste uno Stato che si autoproclama ebraico, e in Europa gli ebrei sono ormai del tutto integrati negli organismi politici ed economici. So che non se ne parla mai di questo razzismo, ma esiste, e anche molti attivisti filopalestinesi hanno ricevuto minacce da alcuni gruppi ebraici. Inoltre, se ci atteniamo alla realtà, oggi nel 2019, in Europa la minoranza più numerosa, e con meno potere, è quella islamica, non quella ebraica. Gli islamici sono nettamente superiori agli ebrei per numero, e anche nettamente meno integrati, sono più odiati e rifiutati dagli europei bianchi cristiani. Io se penso a un giornalista televisivo musulmano, non lo trovo – e prima il più famoso era Magdi Allam, uno che faceva campagna anti-islamica! Se penso a un politico musulmano, non lo trovo. Al contrario, se penso a giornalisti e politici ebrei, ne trovo in buon numero – a dire il vero, di giornalisti ebrei televisivi e della carta stampata in posizioni di prestigio ne vedo un numero molto elevato, se rapportato al numero dei cittadini ebrei. Inoltre, i barconi che partono dall’Africa sono pieni di islamici e in seconda istanza di cristiani, non di ebrei. L’emergenza razzistica presente in Europa è l’islamofobia: oscurare questa emergenza per concentrarsi su sparuti gruppuscoli antisemiti oppure scambiare le minacce anonime razziste per antisemitismo pericoloso, è di nuovo una fuga dalla realtà.
8) Ma il delirio della Sinistra non si è fermato qui, anzi è aumentato. Alla Segre in questi giorni i politici fanno la gara a offrirle lauree e cittadinanze onorarie, e infine l’Huffington Post, rilanciato da Repubblica, la propone come presidente della Repubblica. Qui siamo al delirio totale. Verrebbe da rispondere a tono: A quando un appello per far dimettere Mattarella? Credo sia urgente. La Segre ha 89 anni, non può aspettare. Mattarella poi non ha titoli per essere presidente: non è sopravvissuto ad Auschwitz, unica qualifica che eleva a cittadini di serie A. Prossimo passo che consiglio alla Sinistra: perché non proporre che l’Italia diventi una colonia israeliana? Così si risolverebbero molti problemi, e si potrebbe davvero vivere in pieno delirio.
9) Non ho fatto, finora, nessuna critica alla Segre – anzi, solo apprezzamenti – perché tutto quel che ho scritto è rivolto a giornalisti, politici e intellettuali di Sinistra che hanno prodotto il delirio sul caso Segre. Ora però rivolgo due critiche e due domande alla signora Segre – eh sì, io cerco di dare rispetto a tutti ma deferenza a nessuno, non mi piace che alcuni gruppi di persone vengano considerate inferiori, ma nemmeno che altri vengano considerati cittadini di serie A da applaudire e mai criticare. Per me questo è il lavoro dell’intellettuale: fare le pulci a tutti, e se volete datemi pure dell’antisemita per questa lesa maestà, poi però dovete spiegarmi perché sarebbe razzismo il mio voler considerare tutti uguali e non il vostro innalzare la Segre al di sopra degli altri comuni cittadini.
Ecco le critiche: 1) Signora Segre, non pensa che, dopo un anno e mezzo passato in un clima razzistico favorevole a fermare i barconi dei migranti, fosse ovvio che la Destra non avrebbe votato la sua Commissione? Perché, vede, quando ha dichiarato che non pensava di trovare questa opposizione, mi è sembrata davvero peccare di una grossa ingenuità politica, come se non fosse consapevole della situazione politica italiana ed europea e del momento storico che stiamo vivendo. 2) Non è il caso di dire a Repubblica: “Vi ringrazio ma non esagerate con la solidarietà, non innalzatemi su un piedistallo, non ho l’età e le competenze per fare il presidente della Repubblica?”
E infine le due domande: 1) Se la Commissione è sull’odio razziale, religioso ecc., per quale motivo va specificato l’Antisemitismo? Perché solo questo tipo di razzismo va chiamato per nome, mentre per esempio l’Islamofobia, che è il razzismo dominante, non viene menzionato? A mio parere, sarebbe meglio parlare di odio razziale e religioso e basta, senza nominare l’Antisemitismo, perché o li nominiamo tutti o nessuno. Mi sembra un poco… razzista?, insomma nominare solo l’Antisemitismo. 2) E, infine, cosa dice della colonizzazione che Israele sta facendo, giorno dopo giorno, nei Territori palestinesi occupati? Non è forse un grave razzismo accaparrarsi di una terra che spetta ad altri?
POST SCRIPTUM Leggo con molto piacere che la Segre ieri ha dichiarato: “Ringrazio le persone che hanno proposto la mia candidatura al Quirinale ma, ovviamente, per motivi sia anagrafici che di competenza specifica tale candidatura va considerata improponibile. C’è un presidente in carica che sta svolgendo il suo compito di garanzia costituzionale con rigore ed efficacia e che gode di grande popolarità e prestigio in Italia e all’estero.” Quindi, la mia seconda critica diventa un elogio: grazie di aiutare la delirante Sinistra a tornare alla realtà.