Il Festival delle Letterature Migranti a Palermo

Dalla pagina Facebook del Festival.

 

FESTIVAL DELLE LETTERATURE MIGRANTI

Palermo 9-13 ottobre 2019

Ultimanza

1492/1942

Inaugurata la 5a edizione. Un neologismo e due date per orientarsi nel presente e ragionare di futuro

Comunicato stampa

 

Torna dal 9 al 13 ottobre prossimi a Palermo il Festival delle Letterature migranti, promosso dall’Associazione Festival delle Letterature Migranti insieme al Comune di Palermo, alla Regione, all’Università degli Studi di Palermo e a numerosi enti pubblici e privati e diretto dal giornalista e scrittore Davide Camarrone.

 

Cinque giorni di incontri con gli autori, dibattiti, riflessioni, spettacoli e mostre attorno a due temi: “Ultimanza” e “1492/1942”. Un codice di parole e numeri sul quale scrittori, studiosi, traduttori ma anche artisti, attori, musicisti si confronteranno e intorno al quale prenderanno forma le cinque sezioni del festival: letteratura, arti visive, cinema, teatro e musica. Oltre 100 le personalità protagoniste di questa quinta edizione, 30 gli autori tra giornalisti, scrittori, traduttori e saggisti del programma letterario e 1000 gli studenti di ogni età – dalla scuola dell’infanzia ai banchi dell’Università – ai quali saranno dedicati incontri, laboratori e seminari e che diventano centrali nella visione del FLM.

 

L’incontro inaugurale del Festival si è tenuto il 9 ottobre a Villa Trabia dove entrerà in funzione la Casa delle Letterature che, annunciata nella scorsa edizione, diverrà presto un luogo aperto a cittadini, scrittori e traduttori della città, dell’Isola e dell’area euro-mediterranea. All’incontro, insieme al sindaco Leoluca Orlando, all’assessore Adham Darawsha e alla direzione  del Festival ci sarà Stefania Auci, l’autrice italiana più letta del momento con il libro d’esordio “I Leoni di Sicilia”.

 

Ultimanza è insieme constatazione ed esortazione. Prova a definire un’epoca che rischia di bruciare le risorse vitali del pianeta e di interrompere i processi di trasmissione culturale. Ci percepiamo come ultimi ad aver vissuto in una condizione di prosperità e certezza nel futuro e primi ad aver confinato nell’altrove della Rete la memoria della conoscenza. Ultimanza, ancora, come esigenza di riavvolgere il nastro, di calarsi nei panni degli ultimi e assumere il loro sguardo per riuscire a leggere il presente con lenti nuove.

 

1492/1942 sono due date cruciali per la storia europea: iniziano e concludono una parabola di 450 anni. Nel 1492, Ferdinando e Isabella, sovrani di Spagna e di Sicilia, emanano l’editto di espulsione degli ebrei dal Regno. In Sicilia, terra della più antica e cospicua migrazione ebraica, migliaia di famiglie sono costrette a lasciare le proprie case, preludio di quel che accadrà secoli dopo col nazismo. Nel 1942, riuniti in una villa sul lago di Wannsee, a Berlino, un gruppo di gerarchi nazisti, tra i quali Friedrich Heydrich e Adolf Eichmann, mettono a punto la “Soluzione finale” del problema ebraico che porterà ad innumerevoli campi di prigionia e lager e alla gigantesca macchina di sterminio di Auschwitz. Riecheggiano drammaticamente, oggi, parole del passato, sentimenti di odio, concetti confusi e tuttavia pericolosi di superiorità razziale.

Dalla pagina Facebook del Festival.

La selezione degli autori presenti al Festival segue queste linee di indagine: dagli inglesi Edith Hallautrice del “Metodo di Aristotele”, che declina nel contemporaneo il filosofo classico per le nuove generazionie Anthony Cartwright, che cala “Il Taglio” nella Brexit vista dalla working class di una città industriale, alla turca Ece Temelkuran, scrittrice e commentatrice che, nel suo “Come sfasciare un paese in sette mosse – La via che porta dal populismo alla dittatura”, riflette e narra del modo in cui una nazione può, in breve tempo, sullo scivolo del populismo, finire nel baratro del totalitarismo.  Ancora, tra i protagonisti di questa edizione, ricordiamo: Leila Karami, studiosa del pensiero islamico e della storia delle donne nei paesi musulmani; Annalisa Camilli, giornalista di Internazionale esperta in questioni migratorie; Shahram Khosravi, antropologo iraniano autore di “Io sono confine”, una riflessione sulla natura dei confini fisici e immaginari, prendendo le mosse da un’esperienza di migrazione illegale vissuta in prima persona;  Alia Malek, americana di origini siriane, ex avvocato per i diritti civili. L’artista, attivista e autore di graphic journalism Gianluca Costantini racconterà, invece, il festival giorno per giorno con i suoi disegni che saranno postati su twitter (@channeldraw) e su tutti i canali social di FLM.

 

Diverse le istituzioni culturali della città coinvolte. Gran parte degli incontri letterari si terranno quest’anno presso il Museo archeologico “Antonio Salinas” diretto da Caterina Greco, di recente riaperto dopo un significativo lavoro di restauro e ammodernamento e tra i centri culturali più importanti della città. Il museo ospiterà parte del cartellone del Festival (nell’Agorà e negli spazi di Coopculture) insieme al Centro sperimentale di cinematografia ai Cantieri Culturali della Zisa, al Teatro Biondo, al Palazzo Branciforte, sede della Fondazione Sicilia, al Conservatorio Scarlatti, a Villa Trabia, a Le Cattive e alle sedi di associazioni e centri educativi sparsi sul territorio, tra cui il Centro Tau, il Laboratorio Zen e il Centro diaconale La Noce – Istituto Valdesi. E ancora, ricordiamo tra le location del festival l’associazione Sud, il circolo Arci Porco Rosso e il centro commerciale La Torre a Borgo Nuovo.

 

Spazio ai libri ma anche agli altri linguaggi che nutrono e trovano nutrimento nella letteratura. Tra gli eventi da segnalare, la presenza al Festival all’interno della sezione cinema curata da Andrea Inzerillo e dal titolo “spartiti”, del pluripremiato regista svizzero Markus Imhoof di cui sarà proiettato l’ultimo film-documentario “Eldorado”, racconto emozionante che sul filo dei ricordi crea un ponte temporale tra le migrazioni di ieri e di oggi. Ancora, due prime assolute: “1492/1942: L’editto contra Yudeos, la conferenza di Wannsee e oltre” all’interno della sezione musica a cura di Dario Oliveri, e la presentazione di “Mediterranea Revolution” all’interno della sezione teatro a cura di Giuseppe Cutino: un progetto di Giuseppe Marsala e Mediterranea Saving Humans che porterà sulla scena “Scuola superiore di Rivoluzione” scritto e diretto da Claudia Puglisi e pensato proprio per il Festival delle Letterature Migranti. Un testo realizzato con le storie raccolte dai volontari di Mediterranea che vedrà tra i protagonisti anche il capo missione Luca Casarini. A precedere lo spettacolo, il reading da un testo inedito di Marcello Fois e di alcuni brani tratti da “Bambini ed altri animali” di Giosué Calaciura.

 

A introdurre e chiudere l’edizione di quest’anno, ampliandone i confini temporali saranno invece due appuntamenti della sezione arti visive curata da Agata Polizzi e dal titolo orienteXpress. Nei giorni scorsi ha preso il via e diventerà sempre più visibile, la collettiva X che vede impegnati artisti di primo piano e gruppi emergenti in un’innovativa operazione di arte urbana che scardina i codici narrativi di numerosi spazi per trasformare la città in una galleria en plein air: cartelloni utilizzati abitualmente per la pubblicità diventano piattaforme di una sala espositiva diffusa e ponte narrativo tra centro e periferie di Palermo. Un esperimento unico di arte urbana realizzato in sinergia tra pubblico e privato grazie alla generosità di Alessi Pubblicità, accompagnato da un catalogo e da una mappa per individuare tutte le opere. In mostra 7 lavori (riprodotti in decine di copie) che interpretano nel linguaggio dell’arte i due temi del Festival 2019, realizzati da: #ditosinistro (Francesco De Grandi), Fare Ala + Wu Ming 2, Daniele Franzella, LUSSI, Roberta Mazzola e Azzurra Messina. 

 

La conclusione di FLM 2019 sarà invece affidata a Stanze, video installazione di Gianluca e Massimiliano De Serio. L’opera ripropone il film realizzato nel 2010 con il sostegno della Fondazione Merz. Sarà inaugurata il 13 ottobre alle 12 alla Sala Strehler del Teatro Biondo e  visibile ancora per una settimana dopo la conclusione del Festival. Il film è interpretato da alcuni giovani rifugiati politici somali a Torino, all’interno di quella che è stata la loro ultima casa: la caserma La Marmora sede, durante il fascismo, della Guardia Nazionale Repubblicana e luogo di tortura per molti partigiani. Al Festival delle Letterature Migranti, i due registi presenteranno in anteprima nazionale il libro che racconta quel progetto, Stanze edito da Hopefulmonster: poesie, fotografie, immagini dal film, documenti d’archivio con contributi di Luca Ciabarri, Angelo Del Boca e Gabriele Proglio.

Illustrazione e grafica Tundesign di Salvo Leo

La quinta edizione è dedicata a Primo Levi nel centenario dalla nascita e a due intellettuali siciliani scomparsi di recente: Andrea Camilleri e Sebastiano Tusa. Riceveranno la cittadinanza onoraria di Palermo: Edith Hall e Ece Temelkuran.

“Il Festival delle Letterature Migranti è Palermo, Palermo è il Festival delle letterature Migranti, come lo sono le tante grandi e piccole iniziative che in tutti i quartieri animano la vita della città grazie alla cultura – dice il sindaco Leoluca Orlando – Palermo Capitale delle CulturE è la nuova identità della città, una capitale che ha fatto del dialogo e dell’incontro i propri segni distintivi. Il Festival delle Letterature migranti dà spazio ad autori e testi che parlano di tutto ciò, della mobilità delle idee e delle persone, del loro diritto a spostarsi e della bellezza degli incontri. Questo avviene con linguaggi e mezzi espressivi diversi, coinvolgendo tutta la città dal centro alle periferie, trasformando Palermo in un museo a cielo aperto. Come nelle altre edizioni, anche quest’anno durante il Festival riconosceremo la cittadinanza onoraria ad alcuni scrittori che con il loro impegno e la loro opera portano avanti i valori in cui la Città di Palermo si riconosce: la classicista britannica Edith Hall e la scrittrice turca Ece Temelkuran”.

“L’edizione di quest’anno – dichiara l’assessore alle Culture Adam Darawsha – si caratterizza per una più stretta collaborazione tra le istituzioni culturali di Palermo, un aspetto a cui come amministrazione teniamo moltissimo perché è il naturale prosieguo di Palermo Capitale 2018, divenuta Palermo capitale delle CulturE e perché il segno di una continuità di azione ed intenti che produce cambiamento profondo e radicato. In questa direzione è anche il progetto della Casa delle Letterature, che vuole promuovere e sostenere un’azione sinergica che stimoli letteratura e lettura come elementi chiave della nostra crescita culturale e umana”.

“La Sicilia è terra di incontro e di confronto. Il Festival delle letterature migranti, ospitato a Palermo da alcune tra le più importanti istituzioni culturali della città – dice il presidente della Regione Nello Musumeci – è un appuntamento che conferma la vocazione Mediterranea dell’Isola. I tempi ci sottopongono nuove e impegnative sfide che vanno affrontate senza pregiudizi, ma con il coraggio della concretezza. La dedica dell’evento a due illustri intellettuali, come Sebastiano Tusa e Andrea Camilleri, che hanno contribuito a diffondere nel mondo il buon nome della Sicilia, è motivo di orgoglio per tutti noi”.

“Il Festival delle Letterature Migranti – spiega il Direttore artistico FLM, Davide Camarrone -propone una lettura originale del nostro tempo. Il termine migrazioni riguarda tanto gli spostamenti fisici quanto il dialogo tra idee, culture e forme espressive. Migrazioni è un termine che dice del Contemporaneo. Palermo è luogo di attraversamenti e non teme il futuro. Chi ha storia non ha paura. Il programma di quest’anno offre molti spunti. Tanti autori capaci di raccontarci l’Europa, il Mediterraneo. E tanti eventi legati agli altri linguaggi: la musica, il cinema, il teatro, l’arte. Abbiamo coinvolto le scuole e l’università. Abbiamo anche provato a portare il Festival in giro per la città, sovvertendo l’uso tradizionale degli spazi pubblicitari, grazie al coraggio di un imprenditore e alla generosità di tanti artisti, non solo palermitani. Con una campagna visionaria che abbiamo definito X. Mettere insieme tante sensibilità e tante istituzioni, dal Comune a piccole associazioni, non è facile ma è entusiasmante. Palermo sta cambiando. È il quinto Festival e siamo ad un punto di svolta. Verso la Casa delle Letterature, che nascerà presto e guarderà a Palermo, alla Sicilia, ai paesi che si affacciano sul grande mare comune, al continente Mediterraneo. I ringraziamenti sono tanti. Innanzitutto, a chi crede ancora nel valore della Letteratura”.

Sono intervenuti in conferenza stampa: Leoluca Orlando, sindaco di Palermo; Adam Darawsha, assessore comunale alle Culture; Sergio Alessandro, direttore Dipartimento Beni culturali della Regione Siciliana; Davide Camarrone, direttore artistico del Festival; Ignazio Buttitta, presidente del Comitato Scientifico del Festival; Dario Oliveri, curatore sezione musica; Agata Bazzi, curatore sezione arti visive; Giuseppe Cutino, curatore sezione teatro; Andrea Inzerillo, curatore sezione cinema; Caterina Greco, Direttrice Museo Salinas; Eva Valvo, membro del direttivo di Strade e curatrice di Lost (and Found) in Translation; Raffaele Bonsignore, presidente Fondazione Sicilia; Ezio Trapani, consulente della Direzione del teatro Biondo; Anna Ponente direttrice centro diaconale La Noce – Istituto Valdese; Rino Alessi dell’omonima impresa pubblicitaria; Renato Magistro di Leima; Massimiliano Lombardo, responsabile di Coop Culture Sicilia; Giovanni Pagano, coordinatore Sud Italia politiche sociali di Coop Alleanza 3.0; e rappresentanti di tutte le istituzioni pubbliche e private che sostengono la quinta edizione di FLM.

 

LE SEZIONI DEL FESTIVAL

 

  1. LETTERATURA < Ultimanza

 

Il programma letterario 2019 sarà diviso in sette scatole narrative: Dialoghi, conversazioni sulle dinamiche sociali del nostro tempo, sulla convivenza e il dialogo tra culture e fedi differenti; Lettere da vicino, dedicata alla letteratura per l’infanzia e l’adolescenza; Lost (and Found) in Translation, curata da Eva Valvo per Strade e incentrata sul valore e la funzione della traduzione e della mediazione culturale; Meticciati che indaga l’esperienza della mescolanza; Tempo irregolare focalizzata sul tempo e i cambiamenti attraverso il linguaggio giornalistico, saggistico e di inchiesta; Terre perse che ospita le riflessioni su luoghi che mutano la propria identità; e Variazioni e fughe sul rapporto dialettico tra la realtà e i diversi linguaggi espressivi. Si rafforza quest’anno il rapporto con le scuole di ogni ordine e grado e con incontri rivolti  anche agli insegnanti. In particolare, in collaborazione con Strade, il sindacato dei traduttori editoriali, si terrà il progetto in due fasi  (translation slam e incontro pubblico) rivolto ai ragazzi degli istituti superiori  e incentrato sulla figura di Robinson Crusoe, il protagonista del libro di Daniel Defoe che verrà esaminato e tradotto dal testo originale per focalizzare l’attenzione sull’importanza della traduzione per la diffusione della letteratura. In collaborazione con il Cidi (Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnati) sono previsti una serie di incontri tra scrittori e insegnanti attorno a libri rivolti a bambine e bambini, ragazze e ragazzi di ogni età. E siccome non è mai troppo presto per appassionarsi alla lettura quest’anno sono in programma laboratori anche per i piccoli della scuola dell’infanzia. È a cura del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Palermo, l’interessante ciclo di seminari, ricco di ospiti, “Femminile Plurale” per riflettere, da prospettive diverse, sul modo in cui la soggettività femminile si fa interprete delle trasformazioni del nostro tempo, dando voce ad una alterità che non è solo geografica ma anche esistenziale e biologica. Tante le presenze di primo piano, legate alle scatole narrative. Oltre a Edith Hall, Anthony Cartwright, Ece Temelkuran e Alia Malek, si segnalano Filippo Rossi che presenterà il suo Dalla parte di Jekyll, manifesto per una buona destra (Marsilio, 2019)  appena dato alle stampe e Chiara Ingrao, figlia dell’ex presidente della Camera, Pietro Ingrao, politica e scrittrice che torna alla narrativa per adulti con Migrante per sempre (Baldini e Castoldi, 2019), romanzo basato su una storia vera che racconta l’esistenza di Lina, bambina in Sicilia, ragazza emigrante in Germania e donna a Roma, coprendo mezzo secolo di storia dall’Italia degli emigranti a quella degli immigrati. A presentare i loro ultimi libri, ci saranno inoltre: Daniele Aristarco, Maria Attanasio, Simona Baldelli, Clelia Bartoli, Agata Bazzi, Carlo Boccadoro, Francesca Capossele, Francesca Corrao, Giulia Corsalini, Lucia Ghebreghiorges, Alessandro Giraudo, Chiara Ingrao, Corrado Lorefice, Alia Malek, Massimo Mantellini, Soledad Puertolas, Barrack Rima, Filippo Rossi, Luigi Saraceni,  Daniel Speck.

 

  1. MUSICA < 1492/1942

 

Antico e Moderno, tra parallelismi e contrasti. Sono questi i temi attorno ai quali ruota la sezione musicale di FLM 2019 a cura di Dario Oliveri e dal titolo 1492/1942. In programma, le opere di quattro compositori palermitani assai diversi tra loro: Alessandro Scarlatti, Girolamo Arrigo, Giulia Tagliavia e Marco Betta. Del maestro Alessandro Scarlatti verrà eseguita per la prima volta a Palermo, in collaborazione con il conservatorio Alessandro Scarlatti, La Giuditta (1697) nella versione del manoscritto di Cambridge. “1492/1942”: L’editto contra Yudeos, la conferenza di Wannsee e oltre” propone invece l’ascolto di tre partiture: “La Cantata Hurbinek: Prima e seconda sezione” (1970) composta da Girolamo Arrigo su testi di Primo Levi di cui verrà proposta la prima audizione a Palermo con regia del suono; “Il sogno di Mannarino” per pianoforte, orchestra d’archi e musica elettronica di Giulia Tagliavia, commissionata dal Festival delle Letterature Migranti (alla prima esecuzione assoluta); e “Scene da 1492” per soprano, mezzosoprano, pianoforte e orchestra d’archi di Marco Betta su versi di Davide Camarrone (alla prima esecuzione assoluta). “Tre brani che rispecchiano tre momenti e fasi storiche diverse – spiega Oliveri – L’espulsione degli ebrei dalla Sicilia (1492) costituisce l’argomento delle tre scene ideate da Marco Betta e Davide Camarrone, mentre la cantata di Arrigo su testo di Primo Levi costituisce una tragica testimonianza del destino dell’infanzia nella Shoah (1942). Tra questi due estremi storici si dispiega la storia dell’Inquisizione spagnola e, in particolare, del giovane pescatore palermitano Francesco Mannarino, migrante – schiavo da un capo all’altro del Mediterraneo di cui Giulia Tagliavia ripercorre creativamente percorsi e sogni”.

Chiude la sezione: Analfabeti musicali, un incontro con il compositore e direttore d’orchestra Carlo Boccadoro e gli interventi musicali del contrabbassista e compositore Lelio Giannetto. Intervengono il critico Gigi Razete e Dario Oliveri.

 

  1. ARTI VISIVE < orient X-Press

 

Il viaggio, gli scambi, la conoscenza dell’altro sono il cuore della riflessione che anima la sezione Arti visive, a cura di Agata Polizzi, dal titolo orient X-Press. Spiega Polizzi: “Abbiamo preso spunto dalle parole dello scrittore palestinese – americano Edward W. Said che individua nella natura dello scambio il rapporto tra Europa e Oriente, per affidare ad alcuni artisti l’interpretazione del presente nel contesto della città di Palermo dove questo scambio è costante e diventa esperienza quotidiana”.

 

La sezione arti visive ha introdotto quest’anno il Festival con la collettiva di arte urbana X che vede impegnati gli artisti #ditosinistro (Francesco De Grandi), Fare Ala + Wu Ming 2, Daniele Franzella, LUSSI, Roberta Mazzola, e Azzurra Messina e chiuderà dilatando i confini temporali del festival con l’opera Stanze dal video di Gianluca e Massimiliano De Serio che sarà inaugurata il 13 ottobre alle ore 12.00 alla Sala Strehler del Teatro Biondo e che resterà visibile ben oltre la fine del Festival.

 

Stanze riprende, attualizzandola, la tradizione orale somala, in cui la poesia era lo strumento di dibattito pubblico e politico del paese per farne un racconto di vite e di un luogo – la Caserma La Marmora di Torino – sede della Guardia Nazionale Repubblicana durante l’epoca fascista e di prigionia e tortura di tanti partigiani, diventata “casa” per rifugiati politici somali. Un lavoro collettivo che mostra lo sdoppiamento storico ed esistenziale di uomini e cose.

 

  1. TEATRO < OBIETTIVO FUTURO

 

La sezione teatro dal titolo “Obiettivo Futuro” a cura di Giuseppe Cutino unisce testi del passato a voci e storie del presente per interrogare gli spettatori sul domani. “Il programma di quest’anno – dice Cutino – vuole guardare al futuro: il futuro dei giovani attori di Palermo e il futuro della nostra umanità e delle città che vogliamo costruire”. In calendario due appuntamenti: Scene da Antigone e Mediterranea Revolution con lo spettacolo “Scuola Superiore di Rivoluzione”, scritto e diretto da Claudia Puglisi per FLM 2019.

Scene da Antigone è un progetto di Giuseppe Cutino liberamente ispirato all’eroina di Sofocle con scritture sceniche degli allievi della “Scuola dei mestieri dello spettacolo” del Teatro Biondo diretta da Emma Dante, partner del Festival. Un progetto maturato nel corso del secondo anno della Scuola che mette gli attori alla prova anche come autori e registi di se stessi.  “Confermiamo il nostro apporto al Festival delle Letterature Migranti, con la nostra struttura e con il meglio di noi: il nostro futuro, i nostri bravissimi allievi – aggiunge Pamela Villoresi, direttrice del Teatro Biondo – Grazie all’importante lavoro del loro docente Giuseppe Cutino, presenteranno un gioco su “Antigone” (la loro visione di tutte le Antigone del mondo, chi è oggi Antigone?). Dopo il Festival replicheranno lo spettacolo nella sala del Talamone al Museo Archeologico di Agrigento, davanti a giovanissimi allievi di teatro, che mostreranno a loro volta un collage di filmati e selfie. Siamo orgogliosi di procedere insieme in questa “migrazione” teatrale che è un gioco e allo stesso tempo un arricchimento reciproco”.

MEDITERRANEA REVOLUTION, è invece un progetto di Giuseppe Marsala per Mediterranea Saving Humans che nasce in collaborazione con Moltivolti e che sarà presentato in anteprima al Festival delle lettura Migranti. “Una chiamata alle arti tra terra e mare – spiega Marsala – per creare un equipaggio di terra che attraverso le arti, appunto, sostenga il lavoro di Mediterranea e contribuisca a creare una narrazione e una coscienza diversa sul fenomeno della migrazione”.  In scena, lo spettacolo “Scuola Superiore di Rivoluzione”, scritto e diretto da Claudia Puglisi pensato appositamente per i Festival. Un copione scritto attraverso le testimonianze dirette raccolte dai volontari di Mediterranea e il confronto tra autori teatrali e Luca Casarini, anima di Mediterranea e capo missione della Mare Jonio.

Entrambi gli spettacoli in programma saranno messi in scena per la prima volta nell’ambito di FLM 2019. Mediterranea Revolution, in particolare, rappresenta un evento unico che riunisce protagonisti del mondo culturale, dello spettacolo e del mondo associativo di Palermo, attorno ad un desiderio comune: una società plurale e aperta in cui la diversità è ricchezza e non  limite. Precederà lo spettacolo, il reading di due testi: uno scritto per l’occasione da Marcello Fois e interpretato dall’attrice Stefania Garello, accompagnata alla viola dal musicista Alessandro Librio; l’altro tratto da “Bambini ed altri animali” di Giosué Calaciura  interpretato da Giuditta Perriera accompagnata dal musicista Gabrio Bevilacqua.

 

  1. CINEMA < (s)partiti

Proiezioni, masterclass e incontri con registi e produttori. Il programma della sezione Cinema/audiovisivi – coordinata da Andrea Inzerillo, in collaborazione con il CSC – Scuola Nazionale di Cinema – Sede Sicilia – si articolerà all’interno dei Cantieri Culturali della Zisa tra la sala bianca del Centro Sperimentale di Cinematografia e il Cinema De Seta, dal 9 all’11 ottobre. “Proietteremo film che narrano del viaggio come dimensione di vita, raccontando sentimenti di speranza e disperazione, storie di approdo e abbandoni – spiega Inzerillo – e ospiteremo due masterclass aperte al pubblico: un incontro tra i fratelli De Serio e Costanza Quatriglio (regista e direttrice artistica del CSC) sul tema dello sguardo misericordioso e una conversazione con il regista austriaco Markus Imhoof a partire dal suo Eldorado”. I film documentari in programma quest’anno sono: 87 ore di Costanza Quatriglio sugli ultimi giorni di vita di Francesco Mastrogiovanni, legato a un letto di contenzione e ininterrottamente ripreso da nove videocamere di sorveglianza; Sette opere di misericordia, l’esordio nel lungometraggio dei Fratelli De Serio interpretato da Roberto Herlitzka; Eldorado del regista svizzero Markus Imhoof che riceverà il premio “Human Rights 2019”, conferito da Signis Cinema e WACC (World Association for Christian Communication), da parte del pastore della Chiesa Valdese, Peter Ciaccio, alla presenza del sindaco Leoluca Orlando; La Spartenza di Salvo Cuccia anche lui in sala per dialogare col pubblico insieme al dirigente della Sicilia Film Commission Alessandro Rais e al professore Santo Lombino, a partire dal libro di Tommaso Bordonaro. Chiude il calendario, The Miracle of the Little Prince di Marjoleine Boonstra, film documentario su una delle opere più lette e più tradotte al mondo “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry. A presentare il film: Eric Biagi, direttore dell’Institut français di Palermo ed Eva Valvo, studiosa di filologia latina e traduttrice.

 

LA CASA DELLE LETTERATURE

 

Hub del libro e della lettura, luogo di residenza artistica e formazione, polo di eventi culturali, la Casa delle Letterature sarà aperta alle Letterature differenti: narrative, poetiche, teatrali; a diversi linguaggi espressivi, in relazione con la Letteratura; alle diverse culture delle Letterature mediterranee e del mondo; alle diverse fruizioni delle Letterature, da parte di autori, traduttori, editor, editori, docenti, studenti, operatori culturali e sarà dunque punto di riferimento per tutti i soggetti e le attività editoriali e culturali della città.

 

In particolare, grazie alla sinergia con Strade, la Casa delle Letterature sarà sede di una scuola di alta formazione nazionale per traduttori e luogo di residenza per traduttori e scrittori italiani e stranieri.

 

Di tutto questo si discuterà nell’incontro di apertura del festival organizzato alle 18,30 a Villa Trabia e durante il quale l’assessore alla cultura Adam Darawsha e il direttore artistico del Festival Davide Camarrone dialogheranno con Pascal Jourdana, direttore artistico della residenza letteraria La Marelle di Marsiglia e Marina Pugliano, segretaria di StradeLab – Traduttori editoriali e promotrice di un progetto per la creazione in Italia di un fondo a sostegno della traduzione letteraria.

 

La creazione di una Casa delle letterature a Palermo è destinata a colmare una grave lacuna a livello nazionale: dal 2011 in Italia è infatti presente un’unica struttura tipologicamente affine, la Casa delle traduzioni, piccolo centro romano di documentazione e consultazione legato al circuito delle Biblioteche di Roma. Per contro, a livello europeo le Case dei traduttori sono numerose, perfettamente inserite nel tessuto socio-economico locale, che contribuiscono a vivificare, e molto ben integrate in reti internazionali di collaborazione e scambio.

 

L’apertura è prevista per il 2020 e la Casa dei traduttori Looren e il CITL di Arles hanno già manifestato interesse verso la nascita di una residenza-sorella in Italia e l’intenzione di contribuire e partecipare ad attività congiunte con la Casa delle letterature di Palermo.

 

 

Festivaletteraturemigranti.it |letteraturemigranti@gmail.com

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