di Marta Cutugno
“La vita è bellissima”: sono i primi versi di un componimento poetico di Antonio Caldarella ed espressione ricorrente nel suo dire. Sono passati dieci anni dalla scomparsa dell’attore, poeta, artista eclettico di Avola, avvenuta prematuramente il 3 febbraio del 2009, ma la sua personalità si perpetua come una diamante dalle tante e brillanti sfaccettature grazie alla cospicua produzione artistica che abbiamo in lascito ed al fermo e commosso ricordo della famiglia e degli amici. Una vita spezzata troppo presto ed interamente spesa per l’Arte, vissuta intensamente tra teatro, cinema, pittura e poesia.
UNA VITA D’ARTE
Nato a Siracusa il 5 Aprile del 1959 da mamma Nella e papà Lorenzo, Antonio trascorre un’infanzia serena e piena d’amore insieme al fratello Piero e alla sorella Graziella.”È sempre stato sin da piccolissimo di una sensibilità ed una dolcezza unica – riporta il padre Lorenzo Caldarella – un bambino interessato che acquistava e leggeva un libro al giorno, la passione per la lettura lo ha sempre accompagnato”. Anche la passione per il disegno e per la pittura trova origine nella sua fanciullezza. L’artista ha sempre ornato i suoi scritti di schizzi e piccole opere ad inchiostro o ad acquerello, abitudine cara e preziosa, questa, che ha trovato ancora più espressione nel periodo ultimo della vita. Caldarella fu un appassionato viaggiatore, affamato di conoscenza e di desiderio di scoperta per le culture dei popoli, girò moltissimo in lungo e in largo realizzando anche diversi reportages. Dopo la maturità scientifica, consegue la Laurea in Scienze Politiche Orientali presso l’Istituto Orientale di Napoli ed a partire dal 1977 inizia a lavorare come attore, autore e regista. Gli anni universitari nella città partenopea sono segnati da collaborazioni con grandi compagnie teatrali, con i Santella, con Silvio Orlando, con il Teatro dei Mutamenti e la compagnia di Antonio Neiwiller, icona del teatro anni ’80. A Napoli, alterna agli studi anche l’attività di conduttore radiofonico in un famoso programma quotidiano del tempo che andava in replica la notte.
CALDARELLA A MESSINA
L’arrivo a Messina per svolgere il servizio militare segna una tappa altrettanto importante e l’impegno di Stato non gli impedisce di organizzare e mettere in piedi una compagnia dentro le mura della caserma, sostenuto da un colonnello appassionato di teatro che nelle locandine dei loro spettacoli si firmava “Nello Colò”. A Messina instaura solide amicizie ed avvia collaborazioni artistiche con i Nutrimenti Terrestri di Ninni Bruschetta e Maurizio Puglisi.
“Ho incontrato per la prima volta Antonio ad una festa – racconta Maurizio Puglisi – ad inizio ’86. Ninni lo aveva conosciuto qualche settimana prima e me ne aveva tanto parlato. A Napoli, Antonio aveva avuto esperienze teatrali di rilievo, con i Mutamenti e Neiwiller e noi che col teatro avevamo iniziato da poco, per Antonio provavamo grande ammirazione, ed io anche soggezione. Lui era più grande di noi ed aveva una gran voglia di fare. Data la forzata permanenza a Messina per il servizio militare, in modo del tutto naturale, fu amicizia e furono subito progetti.
Così, nell’estate del 1986, a Santa Teresa Riva – continua Puglisi – mettemmo in scena “L’incredibile Incontro”, primo spettacolo scritto da Ninni ed Antonio. Fu un’esperienza indimenticabile: era agosto, avevo la febbre per via di un’estrazione ma andai in scena ugualmente e proprio durante lo spettacolo, Antonio si avvicinò seriamente e lentamente verso di me sussurrando “non mi ricordo più niente”. A partire da lì arrivo tutto il resto: le tournée, i viaggi, tempo di vita trascorso insieme nella sua casa messinese fronte Trocadero. Arrivarono i Festival di Teatro e di Cinema, “La gentilezza del tocco”, il Festival di San Sebastian e tanto ancora”.
TEATRO E CINEMA
Nel 1990 Caldarella prende parte alle rappresentazioni classiche presso l’INDA – Teatro Greco di Siracusa ne “I Persiani” di Eschilo per la regia di Martone e alle Orestiadi di Gibellina. Partecipa a prestigiosi Festival Internazionali di Cinema e di Teatro tra cui il Festival di Babylon in Iraq. Per due anni, è membro della Commissione Censura Film per incarico ricevuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Dipartimento dello Spettacolo. Nell’arco dell’intero suo percorso artistico, Antonio Caldarella prende parte come attore a 44 spettacoli teatrali e mette in scena, in qualità di autore e regista, 19 spettacoli: Nosotros, Black out, Alcool, Notturno, Antonio, L’incredibile incontro, Diario di un congiurato, Mediterranea, La luna sfogliata dal vento, Lo Stretto necessario, Tè e Liquirizia, Blocco Notes d’artista, La finestra sul mare, Una faccia sbagliata, Le mani nei capelli, Otto personaggi, Te la do a bere io, Cabaret Elettronico, Beddu comu a luna. Partecipa, inoltre, a molte produzioni cinematografiche e televisive dirette da registi di fama tra cui Martone, Dupont e Zeffirelli. Mosso dal desiderio di propagare sapere e saper fare, Antonio Caldarella ha svolto intensa attività didattica nella conduzione di laboratori teatrali di formazione sulla recitazione e le sue tecniche in meeting internazionali per giovani artisti, ed in laboratori-studio su Shakespeare e Lucio Piccolo. In sua memoria, dal 2009, la città di Avola assegna il Premio “Antonio Caldarella” alla migliore sceneggiatura per cortometraggio, nell’ambito della manifestazione “Cinemavola“, con motivazione,”affinché il Suo nome e il Suo ricordo restino incancellabili”.
Nell’immagine che segue: appunti autografi – novembre ’98 – “Lo stretto necessario”
LA MANCANZA DI UN ABBRACCIO
Ma la vita, seppur bellissima come affermava il nostro, non risparmia i suoi dolori e le ripide salite che Caldarella ha saputo affrontare con la dolce determinazione ed il titanico coraggio di chi è immerso nell’Amore per il Bello. “Negli ultimi anni, passava tutto il tempo davanti alla macchina da scrivere – ricorda la mamma Nella – e quando mi avvicinavo per chiamarlo mi diceva di lasciarlo terminare. Aveva fretta di produrre, di portare a termine ciò che aveva iniziato. Non ha mai detto nulla, non si è mai lamentato della sua malattia. Era affettuoso e legato moltissimo a me, a tutta la famiglia. Ha lasciato in noi tutti ricordi bellissimi e mi mancano i suoi abbracci”.
Tanto stretto ed affettuoso è stato il rapporto con il fratello Piero, medico specializzato in Senologia Chirurgica presso l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano e con la sorella Graziella, mamma della nipote MariaLuisa, la figlia che Antonio avrebbe desiderato e che amava moltissimo, alla quale è dedicata una bellissima poesia. “Era legatissimo al fratello e alla sorella – afferma Lorenzo Caldarella – sono sempre stati tutti molto uniti. Antonio si è sempre dato da fare: dopo due – tre mesi dall’intervento al polmone era già tornato sul palcoscenico in Croazia e poco prima di morire stava preparando uno spettacolo da mettere in scena alla Villa Lucio Piccolo di Messina. Era un uomo estremamente ordinato, ha lasciato tutto in ordine, i suoi scritti, i suoi disegni, custoditi in carpette riposte e con titolo assegnato. Ci manca, moltissimo. Antonio era l’amico di tutti – continua il padre – un amico vero e quello che ha seminato in questa direzione è visibile“.
“AMICO DELLA SERA CHE VOLGE ALLA NOTTE”
Ed è così, Antonio Caldarella persiste amorevolmente nel ricordo di coloro che l’hanno conosciuto. Uno spettacolo dal titolo “I Siciliani di Antonio Caldarella” per la regia di Ninni Bruschetta ne ha celebrato la memoria, dapprima alla sala Laudamo con musiche di Giovanni Renzo e successivamente al Teatro Vittorio Emanuele di Messina nella stagione 2016/2017. “Un gruppo di amici – sottolineò in quella occasione Bruschetta – per uno spettacolo che nasce e si concretizza come un omaggio“. Ad interpretarlo Annibale Pavone, Margherita Smedile e Maurizio Puglisi con le musiche originali composte da Cettina Donato ed eseguite sotto la sua direzione dall’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele. Ed è proprio di Cettina Donato la composizione di una musica originale dal titolo “Amuri Miu” inclusa nell’ultimo disco “Piano 4Hands” che la pianista e compositrice messinese ha, di recente, pubblicato in duo con Stefania Tallini per l’etichetta romana AlfaMusic. Il brano si ispira all’omonimo componimento poetico del Caldarella e, nel disco, è interpretato al pianoforte da Cettina Donato che accompagna il testo recitato da Ninni Bruschetta.
“Oggi ascoltavo l’incisione della poesia di Antonio sulla musica di Cettina Donato – racconta Ninni Bruschetta – Il mio primo pensiero è stato: ‘Se lo sapesse Antonio … chissà quanto sarebbe felice’. Antonio era un poeta. Adorava il teatro e fece il mestiere di attore ma lui era molto più di questo, era un poeta vero. Ha fatto moltissime altre cose e ad alti livelli però lui non ci stava, non poteva restare chiuso in un solo margine. Per quanto possa dirsi banale, Caldarella continua a vivere e molto prepotentemente. Il suo percorso di vita che si è interrotto in modo così improvviso e prematuro in realtà continua. Chiunque, dalla bellissima donna all’acclarato intellettuale, ne restava irrimediabilmente affascinato. Un giorno si presentò con la prefazione al suo primo libro di poesie scritta da Jean-Paul Manganaro. Fummo tutti sorpresi ma in fondo non restammo sorpresi. La qualità di Antonio era indiscutibile”.
ANTONIO “GATTOLEONE”
Il Gatto Leone è uno dei personaggi scaturiti dalla straordinaria fantasia di Antonio Caldarella. “Un’entità conosciuta da molte persone – continua Ninni Bruschetta – che se riuscirà a passare ai nostri figli vivrà più di noi. Tutto iniziò molto per caso: mi trovavo insieme ad Antonio e vidi improvvisamente un enorme gatto bianco e nero, altissimo, enorme tanto da sembrare un leone e saltai per aria urlando. Antonio ne fece un mito. Il “gatto leone” appariva nelle situazioni più incredibili, era sempre tra noi e poteva fare qualsiasi cosa, tutto ed il contrario di tutto, poteva incarnare l’essere più cinico e crudele mai esistito o, al contrario, un grande eroe in grado di salvare vite. Il Gatto Leone ci ha sempre accompagnati, tutti noi dicevamo che Antonio fosse il suo mandante ma adesso tutti sappiamo che in fondo era ed è ancora lui, Antonio Gatto Leone“.
Maurizio Puglisi conclude: “Antonio: un grande amico col quale ho condiviso le inquietudini che ci hanno accompagnato per tutta la vita, un amico che ha lasciato un vuoto cosmico e a cui mi rivolgo spesso: Ciao Antonio, mi hanno chiesto di parlare di te, ma non so cosa dire, o meglio, alcune cose è meglio non dirle (tu mi capisci), e poi non voglio perdermi in ricordi nostalgici. Si parla tanto e bene dei tuoi scritti, della tua produzione e so che questo ti avrebbe reso contento. Compare, sei una star! E non poteva essere altrimenti. Mi manchi, devo dirtelo. Ogni tanto avrei avuto bisogno di raccontarti della mia vita ma ti parlo anche se non ci sei. Ti voglio bene e mi raccomando non ti sciarriare cu nuddu e camina supra i banchini. Maurizio”
LA PRODUZIONE POETICA
Antonio Caldarella ha pubblicato in vita diverse raccolte di poesie, sia in italiano che in lingua dialettale, con ottimo riscontro di pubblico e di critica, testi intrisi della sua magnetica essenza e la famiglia prosegue nell’opera di pubblicazione postuma, attingendo dai molti materiali e dalle opere in acquerello che l’artista ha lasciato. Con la dolcezza di un’acqua cheta, il suo poetare sa essere incisivo, sa aprire ampi spazi di riflessione sulla condizione dell’uomo, sulle sue solitudini, sull’amore, sulla morte.
Così Jean-Paul Manganaro, introduce LA LUNA SFOGLIATA DAL VENTO (1991) edito dalla Libreria Urso, prima pubblicazione poetica di Caldarella: “[…] ciò che scrive Antonio Caldarella non vale in quanto tale, ma per gli spunti che gli offrono un modo di abbrivio. Egli, per esempio, non intitola i brani e assai spesso esclude le maiuscole che indicherebbero un inizio, un inizio dopo una stasi. C’è, di immediata, quest’idea di un quaderno di annotazioni, quasi un susseguirsi di momenti frammentati che sono poi quegli stessi istanti del nostro raccapezzarci di essere umani. Momenti che si incollano all’emergere della sensibilità – visiva, olfattiva, tattile, uditiva e riciclati dalla parola: una parola “giusta”, la sua, in questo stare tra l’immaginifico della cosa sentita e il suo trasferirsi nella cosa detta”. Per le Edizioni Gepas, in BLOCCO NOTES D’ARTISTA (1995) Antonio Caldarella raccoglie poesie e disegni in un formato molto originale. Appunti in blocco verticale che si alternano a schizzi liberi, pronti per diventare cartoline da spedire. Piccoli flashes in versi: oggetti, ricordi e sogni fermati irrimediabilmente su carta ed estranei al tempo. In DETTO FRA NOI del 2007 edito da Libreria Editrice Urso, Antonio Caldarella eleva inni alla sua terra, “terra d’incendi sovente spenti da uno scialle umido”: riferimenti al vulcano isolano, al carrubbo centenario, ombra per gli innamorati, al mare con le sue rughe, a “sorrisi di sale“. Nei versi di Caldarella si muove, spesso, fuggente una figura di donna e se ne registra il desiderio al pari dell’assenza ed un intrecciarsi sincero di visioni eteree e carnali. Immagini di partenze, richiami frequenti alla notte con le sue pieghe silenziose, tempo di insonnia e tempo del sonno che come “un quaderno a righe senza margini, né bordi” custodisce l’unico tesoro del poeta, “il mattino in cui ti ritrovo”. Ed è il sonno di chi si ama, che Caldarella descrive in queste righe, libere dalle pareti del verso, lasciate fluire di corsa in una riflessione intima: “Un respiro impercettibile accompagna il tuo sonno. Ti guardo immobile correre il tuo sogno, con un braccio dietro la nuca e l’altro proteso sul grembo. È come se prendessi il sole, sulla rena di un’isola invisibile”.
Nella prefazione a CRONACA DI UN AMORE ANNUNCIATO, Virginia Lenzo scrive: “Nella sua casa in “rivalmare”, con la grande finestra sempre aperta in un continuo dialogo con l’immenso, Antonio Caldarella lavora ininterrottamente per anni lasciando un nutrito patrimonio artistico-letterario che spazia dalla poesia, ai racconti, al teatro, ai numerosissimi acquerelli. Artista di straordinaria sensibilità, sa raccogliere le emozioni, sublimandone i risvolti in espressione poetica aperta, ricca, fluente, a volte sofferta”. In questa raccolta si concentra tutta la semplicità del vivere e quella specialità dell’amore che chiunque vorrebbe conoscere. Caldarella è poeta di figura e di pensiero, dall’immagine della donna riflessa sul cucchiaino da caffè ai ricordi come perle sfilate di una collana, sparse e perdute sulle fredde piastrelle di un pavimento. La sua è la raffigurazione di un mondo sofferto, “in debito d’aria e d’amore“, in cui “non basta accendere una candela, bisogna aver ancora voglia di guardare“. Trapela sempre una meditazione silenziosa e amorevole nei riguardi della natura ed una forza d’animo travestita da serenità: “Distrarmi spargendo sorrisi aiuta, ma serve ben poco”. Non dimentica Antonio, l’ attaccamento personale alla terra di Sicilia che il lettore incontra e respira fortemente in molti passaggi con richiami ai frutti, ai fiori ed a dissertazioni geografico-matematiche. L’amore persiste, dilaga negli scritti di Antonio Caldarella che ne canta il fuoco, la dolcezza, l’assenza, la carnalità. Il poeta veste i panni del perenne osservatore, un sognatore che si conserva realista e, per la vita, sente un trasporto naturale tutelato da un distacco che è riflesso inquieto, mai intellettualistico. L’ultima raccolta postuma andata alle stampe è MINUSCOLA BRICIOLA, silloge che raccoglie le poesie dell’ultimo periodo di vita, a partire dal 2008. Il titolo fa riferimento al soprannome che lo stesso Antonio Caldarella ha fatto seguire al suo nome, a firma di alcune poesie. Le tematiche affrontate sono molteplici: dall’amore, dalla sofferenza e l’indagine dell’io profondo fino ai viaggi, alle stragi in Palestina, le morti sul lavoro, l’immigrazione. Voce intima e riflessiva di un poeta la cui opera è destinata all’immortalità.
Pubblicazioni:
La luna sfogliata dal vento (Libreria Editrice Urso, 1991)
Blocco notes d’artista (Edizioni GEPAS)
Il caso Gallo – Avola in Laboratorio (Libreria Editrice Urso)
Giulio Cesare di William Shakespeare (Edizioni Teatro di Messina)
Detto fra noi (Libreria Editrice Urso, 2007)
Cronaca di un amore annunciato (Book Editore, 2011)
Minuscola Briciola (2015)
Note biografiche di Antonio Caldarella