Variazioni sul tema dell’ombra nella pittura di Caravaggio (9)

di Daniela Pericone

I_Musici

Caravaggio, I musici, 1594-1595 (New York, Metropolitan Museum)

Caravaggio si avvia a una nuova notorietà attraverso il legame con il mercante d’arte Costantino Spata, che grazie a I bari e La buona ventura attira sul pittore l’attenzione del Cardinale Francesco Maria del Monte. Questi, mecenate e collezionista, nel 1595 accoglie Caravaggio in casa propria a Palazzo Madama e diviene il suo maggior committente. Del Monte è anche un musicofilo appassionato e nelle sale di Palazzo Madama si tengono concerti frequentati dagli amici Montalto, Giustiniani e Aldobrandini. Per il Camerino musicale del cardinale Caravaggio dipinge I musici e una delle due versioni del Suonatore di liuto.

La scena de I musici riflette un’impostazione complessa, dove agiscono quattro personaggi, di cui tre suonatori colti nel momento che precede l’esecuzione di un concerto e i suoi gesti preparatori tra spartiti e strumenti musicali: il soggetto principale (che ritrae forse l’amico Minniti), avvolto in un sontuoso drappo rosso, è intento a cantare e accordare il suo liuto, un secondo giovane di spalle regge uno spartito, e un terzo sullo sfondo (probabile autoritratto giovanile del pittore) si accinge a suonare il corno. La figura sulla sinistra, in apparenza estranea al gruppo, impersona Amore con ali nere e frecce e intento a staccare un grappolo d’uva, motivo iconografico che consente di ricondurre l’intera composizione all’allegoria della musica come armonia mundi.

Ma al di là di ogni istanza simbolica, anche in questa occasione il genio del pittore tende a far prevalere, nella languidezza delle espressioni e nei colori, dallo scarlatto del manto al lucore della pelle del musico in primo piano, una pervasiva e suadente sensualità.

Copia di I_Musici

Caravaggio, I musici, particolare, 1594-1595 (New York, Metropolitan Museum)

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