5 inediti di Caterina Scopelliti, introdotti da Daniela Pericone

Caterina Scopelliti

5 INEDITI DI CATERINA SCOPELLITI

La poesia di Caterina Scopelliti sembra arrivare da un tempo sospeso e indefinito, da luoghi senza nome e confini. Eppure le sue descrizioni di paesaggi e atmosfere sono minuziose, i dettagli precisi e a tratti esuberanti, una scrittura dall’andamento narrativo gremita di oggetti, elementi della natura, corpi e figure che si muovono, agiscono, pensano. Verso dopo verso si aprono all’immaginazione scene di vissuto come tableaux vivants dai toni allo stesso tempo forti e delicati. Tra “fili d’erba” e “ferro di ringhiera” s’incidono versi di tale profondità che una volta letti continuano a risonare e a produrre senso: “il dolore è più breve / del tempo rimasto”. Perché la poesia della Scopelliti attraversa i filtri delle sovrastrutture razionali e parla direttamente al pensiero emotivo, tocca il cuore delle cose, e l’oltrepassa.

Daniela Pericone

AL PASSAGGIO DEL VENTO

Non credo che accadde all’improvviso.
Ricordo che mi appoggiai a un ideale
per farmi coraggio.

Allungai le dita,
volli misurare la distanza
dal dolore al domani,
senza intervallo,
in ogni sua fase.

Non sapevo che avrei trovato
solo le impronte di migrate memorie.
Ma già più vicino un nuovo respiro.

Inventai una ragione.
Fu trovata preziosa la trama
di un tessuto gualcito.

“Il dolore è più breve
del tempo rimasto”,
mi dissi.

Pensai
che al passaggio
del vento
tremano sempre i fili d’erba.

 

°

AVREMMO FORSE DOVUTO

Avremmo forse dovuto riconoscere
l’istante esatto
privo del profumo delle nostre mani.
Almeno per riconoscenza all’antica regalia.

Adesso, tanti spazi, troppo grandi
contengono sgomento.
Ogni cosa ha perso il nome che gli abbiamo dato.
Sono solo immagini,
immobili
in nessuna attesa.

Noi due siamo tanti e abbiamo tutti ragione.

 

°

LA TRACCIA

Il mistero è nel piede che segue l’altro piede.
Non è una fuga.
È lo stacco
del passo dalla sua posa
Il viaggio che mi spetta.

Tu comunque resti indietro.

La traccia che lascio
sporca lo spazio che sprofonda.
Tu lo ricalchi muto e parolaio.

Calpesti il mio poco corpo
negli avanzi di sacrifici
sugli altari carichi d’amore.

E per chi come me è appena nato
per un’antica tradizione
sparate il cielo a salve.

Per te quello che credi di vedere.

 

°

DAMA ALFIERE E TORRE

Si è sciolta sul terrazzo
tra la salvia e le azalee
la sera
colando tra le tende.
Ed io inciampo se osservo il tuo profilo
che spinge il collo oltre
le righe della giacca che s’interrompono
sulle tue nocche bianche.

Così è dentro la mia gola
arsa dalla parola arresa,
fermata dall’ultimo sapore.
Ne riconosco i segni nel vino rosso. E rido.

Solo la luna ha il permesso di sostare
sulle tue spalle a ponte
per farsi rotolare
sul tuo profilo chino, sulle tue mani chiuse
sulla tua gola tesa.

Vi osservo dietro i vetri che tingo
con gli acini del fiato.

Io pronta per il salto, non la farò cadere
quando ti stancherai a fare il giocoliere.

Prova a lasciarmi il posto:
mi alzo sulle punte, occupo il tuo spazio
mi stacco dal ferro di ringhiera
gonfio il diaframma al cuore che dà calore ai polsi.
Rimango in equilibrio,
in parallelo alla salvia e all’azalea.
Perpendicolare al mondo.
Di spalle a torre e alfiere.

 

°

QUATTRO BICCHIERI PIENI

Tra te e me quattro bicchieri ancora pieni
due nelle nostre mani
due dentro uno specchio a muro
che ci dispensa sguardi di continuo.

Deve averlo forgiato un fabbro
quel ricciolo di foglia che nasconde
sei petali di fiore a forma di orologio.
Cinque ne ha di petali, gialli,
il tulipano
che tu mi hai regalato.

Di più, molti di più…
Il doppio di tutte queste gocce d’acqua
che accumula la tettoia
sui tavoli all’aperto,
sono tutti i bicchieri pieni
che abbiamo abbandonato
nel transito del tempo
visibile allo specchio.

 

 

NOTA BIOGRAFICA

Caterina Scopelliti, è nata a Roma, dove ha vissuto fino ai vent’anni, da padre calabrese e madre romana. Da molti anni vive e lavora a Reggio Calabria.
Ha fatto parte di associazioni culturali reggine ed è stata impegnata nelle attività di un laboratorio di scrittura e di lettura interpretativa. Ha curato presentazioni e prefazioni di testi di poeti e narratori del luogo. È componente del Gruppo Artistico Labyrintho con cui realizza letture sceniche e recital.
È autrice di racconti ma soprattutto di liriche, alcune delle quali incluse in antologie. Sue poesie sono pubblicate su varie riviste culturali e blog letterari.
Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti per la poesia inedita, tra cui: “Città di Lerici” (La Spezia),“Riviera dei Cedri” (Praia a Mare), “Aniene” (Roma – in Campidoglio),“Poesia della vita” (Terni),“Sicilia” (Palermo).
È in procinto di pubblicare un volume che raccoglie tutta la sua produzione finora rimasta inedita o apparsa su riviste e siti letterari.

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