Magliette rosse anche in Brianza sabato 7 luglio. Diversi gli eventi organizzati nelle piazze dalle associazioni che hanno accolto l’appello di don Luigi Ciotti di Libera a “fermare l’emorragia di umanità”. A Desio, Seregno, Arcore, Vimercate.
Molte anche le persone che hanno scelto il rosso come partecipazione personale nella quotidianità di un sabato estivo.
«Rosso – ha spiegato don Ciotti – è il colore dei vestiti dei bambini che muoiono in mare. Di rosso ne verranno vestiti altri dalle madri, nella speranza che, in caso di naufragio, il colore richiami l’attenzione dei soccorritori. Bisogna contrastare questa emorragia di umanità, questo cinismo dilagante alimentato dagli imprenditori della paura».
Desio ha risposto con un concentramento in piazza Conciliazione. Decine di desiani di tutte le nazionalità si sono ritrovati e hanno poi dato vita a un girotondo intorno a uno spicchio di mare con barchette di carta. Hanno aderito Desio Città Aperta, Missionari Saveriani, Legambiente, Sinistra per Desio, Minhaji Ul Quran,Casa delle Donne, ABC Desio, Anpi. In piazza anche il sindaco Roberto Corti.
Presidi anche a Seregno in piazza Vittorio Veneto, ad Arcore in largo Arienti, a Vimercate in via Giovanni XXIII. Ha aderito ufficialmente Anpi di Monza e Brianza.
In piazza Vittorio Veneto a Seregno si sono radunate quasi duecento persone, tutte rigorosamente con maglietta rossa, dando vita a un flash mob con serie di ricordi con letture per meditare. Claudio Riva ed Emilia Leonelli hanno letto la “Preghiera laica” di Erri De Luca, uno scritto di Cecilia Strada, la poesia “La parola piangere “ di Gianni Rodari e la poesia di Alda Merini “ Una volta sognai” . Anche qui è stata stesa una grande stoffa azzurra, a significare il mare, sulla quale i bambini presenti hanno posato delle barchette di carta e al termine posata la scritta “ piangere”. Le persone presenti portavano al collo stralci di poesie, o brani della “preghiera laica”, o anche brani di don Ciotti. Una manifestazione pacifica, organizzata da Libera, Anpi, Legambiente, Arci e scuola di italiano per stranieri.
Diverse le testimonianze postate sui social dai politici locali, compreso il presidente della provincia brianzola Roberto Invernizzi che nei giorni scorsi in tema di immigrazione aveva scritto: “È senza dubbio complesso, dovrebbe toccare la coscienza di ciascuno, prevedere soluzioni che vadano oltre l’emergenza. Mi sarebbe piaciuto sentire dai leader europei qualche parola su iniziative che rimuovano le motivazioni che spingono i disperati ad emigrare. Non accordi di repressione ma interventi per riattivare economie africane distrutte da anni di colonialismo, militare prima e commerciale poi. Invece si va fuori dai confini solo per pensare di creare centri di detenzione ed identificazione in Libia, per impedire che la disperazione arrivi sulle nostre coste. Sogno un’Europa che sia davvero al centro del mondo, che sappia avviare una rivoluzione culturale basata su libertà e dignità, che superi il primato dell’economia e della competizione tra nazioni, che porti il mondo intero nel terzo millennio. Ma forse è più semplice parlare di numeri e percentuali, perchè se cercassimo i volti e le storie rischieremmo di scoprire la nostra inadeguatezza”.