di Ilaria Grasso
La tecnologia ci ha agevolati per molti aspetti della vita ma a quale prezzo? In primis ha cambiato il nostro rapporto con il tempo. Ci ha infatti abituati al flusso continuo , all’assenza di battute d’arresto e al fatto di avere sempre risposte certe e pronte all’uso. Questa visione ha avuto un notevole impatto sulle nostre vite e sull’approccio alla vita in generale. Pensiamo di essere noi stessi macchine e pretendiamo da noi e dagli altri risposte immediate ma ciò non è sempre possibile allora ci infastidiamo e monta un po’ la rabbia se non l’ansia. Talvolta rimaniamo sbigottiti ma non consideriamo quasi mai che anche dietro una lunga e sfibrante attesa o una battuta d’arresto improvvisa può nascondersi anche qualcosa di bello. Non può esserci infatti stupore senza attesa. Sono due elementi strettamente collegati. Questi bei versi di Agota Kristof ci insegnano anche quanto sia ridicolo anche pretendere di controllare tutto e vivere per controllare tutto perché, forse sarà un’ovvietà, ma la vita accade proprio mentre proviamo a programmarla.
L’Ordinateur
Sbrighiamoci
sui muri mutano le ombre
sempre più belle saranno le curve degli edifici
sempre meglio saremo integrati nelle curve
bellezza e profili
Mais Monsieur
l’Ordinateur n’a pas encore donnè
la résponse
Questo non l’avevamo previsto
non possiamo prevedere tutto
né noi
né lui
il Cervello Elettronico
per questo è così meravigliosamente bello tutto
Mais Monsieur
l’Ordinateur n’a pas encore donnè
la résponse
non possiamo aspettare
deve rispondere
ossia certo che aspettiamo
finché non risponde
Alcuni secondi
è tutto così bello
Monsieur
il Cervello Elettronico
è crollato dal ridere
Da CHIODI – Edizioni Casagrande