IL CICLO MITICO DI CANDRA, IL DIO LUNA a cura di Laura Liberale − 5) III. La luna ingoiata

Il ciclo mitico di Candra, il dio Luna
di Laura Liberale

III. La luna ingoiata

Rāhu, il figlio di Sihikā, Colui che tormenta Sole e Luna (…), è dotato d’immortalità e della capacità di muoversi nello spazio[1]

 

Rāhu (“Colui che afferra”, il nodo lunare ascendente) e Ketu (“Dal chiaro aspetto”, il nodo lunare discendente) corrispondono alla “testa” e alla “coda” del Drago nell’astrologia occidentale. Sono detti “pianeti-ombra” (chāyāgraha), in quanto non hanno un vero corpo fisico.‟Rāhu è la testa tagliata dal disco di Viṣṇu; è colui che ottenne l’immortalità e assurse al rango di pianeta per aver bevuto l’ambrosia”[2].La storia è la seguente[3]: durante la spartizione fra gli dèi del nettare dell’immortalità ricavato dallo sbattimento dell’oceano di latte, il demone Rāhu riesce a infiltrarsi tra i commensali divini.

Anche Rāhu, sotto le sembianze di un dio, bevve. Quando il nettare raggiunse la sua gola, Candra e Sūrya [Luna e Sole], desiderosi di far bene, rivelarono agli dèi [l’inganno]. Allora il glorioso Signore Viṣṇu, con il disco, gli tagliò veementemente la testa ornata che aveva bevuto il nettare dell’immortalità. La grossa testa del demone, tagliata dal disco e simile a una vetta montana, rovinò e rotolò a terra. Dopo essere volata in cielo, produsse delle urla spaventose. Il tronco decapitato cadde e scosse il suolo terrestre, con monti, foreste e isole (…) Da allora c’è costante ostilità da parte della testa di Rāhu nei confronti di Candra e Sūrya. Ancor oggi egli li divora.

Nel mito, dunque, le eclissi vengono spiegate come un divoramento, un inghiottimento messo in atto da un demone vendicativo, il quale, astronomicamente, s’identifica con il nodo lunare ascendente. Ricordo che la “linea dei nodi” è l’intersezione tra l’orbita lunare e il piano orbitale terrestre; l’intervallo di tempo tra due passaggi successivi della Luna allo stesso nodo (ascendente o discendente) si chiama mese draconico e dura 27 giorni, 5 ore, 5 minuti. Quando il Sole e la Luna si trovano sulla linea dei nodi lunari, in congiunzione o in opposizione, si produce un’eclissi solare o lunare.
L’eclissi è un momento particolarmente delicato e potenzialmente pericoloso.

Se l’eclissi si verifica anzitempo, si avranno distruzione dei raccolti e feroce battaglia fra sovrani. Se si verifica dopo il tempo [calcolato], si avranno terrore e distruzione di fiori e raccolti. Se l’eclissi di Luna e Sole avviene nello stesso mese, si verificherà inimicizia fra i sovrani della terra, perdita di ricchezza e assenza di pioggia. Quando il sorgere o il tramontare [di Sole e Luna] venga eclissato, si avrà la distruzione di re e cereali; se l’eclissi è totale, si verificheranno carestie, malattie e incendi (…)”[4]

Per contrastarne gli effetti negativi, si rendono quindi necessarie delle adeguate contromisure rituali.

Matsya disse: ‟Spiegherò il bagno rituale con mantra ed erbe, secondo le regole, per colui nel cui segno zodiacale di nascita avvenga un’eclissi. [Nel caso in cui] si verifichi un’eclissi lunare, dopo avere ottenuto le benedizioni dei brahmani e averne venerato quattro con fiori bianchi e unguenti, prima dell’inizio dell’eclissi egli dovrà collocare quattro brocche integre piene di acqua ed erbe medicinali, a mo’ di oceani. Verserà nelle brocche la terra [proveniente] da un recinto per elefanti, da una scuderia, da una strada, da un formicaio, dalla confluenza di due fiumi, da una piscina, da un recinto per il bestiame, dall’ingresso del palazzo reale, insieme a: i cinque prodotti vaccini, delle perle autentiche, del pigmento giallo, una conchiglia, un loto, i cinque gioielli, un cristallo, del sandalo, la pianta śveta[5], dell’acqua di un guado sacro, della senape, dell’avorio e della resina. Versato tutto ciò, egli invocherà così gli dèi: «Tutti gli oceani, i corsi d’acqua, i guadi sacri, i fiumi giungano a distruggere i peccati del sacrificante. Indra, Colui che ha mille occhi e reca il fulmine, rimuova la sofferenza causata dai pianeti! Agni, che è la Bocca di tutti gli dèi, dotato dell’immenso splendore delle sue sette fiamme, rimuova la sofferenza causata dall’eclissi di Luna! Yama, Colui che è la Norma, Testimone delle azioni degli esseri viventi, assiso sul bufalo, rimuova la mia sofferenza causata dall’eclissi di Luna! Il terribilissimo Signore delle schiere degli spiriti maligni, in persona, simile al fuoco della distruzione dell’universo, armato di spada, rimuova la sofferenza causata dagli spiriti! Il Signore delle acque in persona, Varua, assiso su un makara[6] e dotato di un laccio fatto di serpenti, rimuova la sofferenza causata dall’eclissi di Luna! Vāyu, Colui che in forma di soffio sostiene i mondi, Colui a cui è cara l’antilope nera, rimuova la sofferenza causata dall’eclissi di Luna! Kubera, il Datore di ricchezza, Signore dei tesori, il Dio che ha spada, tridente e mazza, rimuova la mia impurità causata dall’eclissi lunare! Śakara, Colui che porta la falce lunare, il Dio che ha l’arco Pināka, assiso sul toro, distrugga la sofferenza causata dall’eclissi lunare! Brahmā, Viṣṇu e Arka [il Sole], insieme a tutti gli esseri mobili e immobili nel trimundio, ardano il peccato!». Dopo aver così invocato [gli dèi], egli si bagni con [l’acqua] di quelle eccellenti brocche (…)”.[7]

Laura Liberale

 

[1] Devībhāgavata-purāa, VIII, 18, 1 ss.
[2] Nārada-purāa, II, 56, 79.
[3] Da Mahābhārata, I, 17, 1 ss.; si veda anche Bhāgavata-purāa, VIII, 9, 24-26.
[4] Nārada-purāa, II, 56, 86-88.
[5] Letteralmente: ‟bianca”. È il nome di svariate piante.
[6] Mitico animale acquatico, a metà tra un coccodrillo e un pesce.
[7] Matsya-purāa, 67, 2-18.

In copertina: Rāhu.

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