Il futuro del cinema

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Tra Netflix e  serie tv, il futuro del cinema passa anche da un rapporto nuovo con la televisione e con Internet. Questa novità potrebbe generare esiti positivi se non sarà a discapito della centralità delle sale. Da questo punto di vista, l’esempio di “Suburra”, prodotto da Cattleya, potrebbe essere paradigmatico. Il film diretto da Stefano Sollima sbanca il botteghino in Italia e, nello stesso tempo, è possibile vederlo su Netflix negli Usa e in Australia, in attesa di girare la serie tv nel 2016. Sono segnali che il mercato sta cambiando, tra produzione e distribuzione, e l’augurio è che ciò non si limiti ai prodotti di più facile consumo.

Ben girato e ben interpretato, ma privo di profondità, “Suburra” è un esempio di una recente tendenza del cinema italiano: il “realismo estremo”, secondo una definizione del critico Emiliano Morreale (su “la Repubblica” dello scorso 18 ottobre). “Nel cinema neo-trucido, in cui tutti sono cattivissimi e così peggiori di noi, c’è magari l’effetto straniante, iper-realista di un mondo che somiglia ai titoli dei giornali e ai servizi tv, ma che è lontano dal quotidiano degli spettatori, e in fondo non li riguarda davvero: come una notte in cui tutte le Storie sono noir. Il rischio è una nuova forma di evasione, una scorciatoia che non porta a niente di nuovo”, ha sottolineato Morreale, citando molti film che da “Romanzo criminale” in poi si distinguono per questa visione cruda e priva di redenzioni, destinata ancora a invadere con successo gli schermi italiani.

In questo ambito, operazioni come “Suburra” si prestano con facilità alla combinazione tra cinema e serie tv. Potrebbe essere più complicato realizzare simili iniziative a sostegno di opere più complesse, ma non è detto. Se autori come Martin Scorsese e Wim Wenders hanno utilizzato il 3D, ciò significa che il futuro potrebbe vedere una felice combinazione di elementi di qualità, tecniche del passato e nuove opportunità tecnologiche.

Rimane scettico Mario Sesti: “Forse l’unica cosa che davvero cambierà sarà la politica dei prezzi di produzione di cinema e tv che negli ultimi dieci anni, a causa del monopolio di Rai e Sky, aveva assunto dei valori da mercato delle pulci (anche un’ora di audiovisivo per poco più di mille euro). E non è poco” (http://www.huffingtonpost.it/mario-sesti/netflix-e-lavvento-del-messia-dei-media_b_8377346.html).

Su “Suburra”: http://espresso.repubblica.it/visioni/2015/10/16/news/quanto-sei-torva-roma-quando-piove-suburra-molti-effetti-e-poca-critica-1.234961 e http://www.carteggiletterari.it/2015/10/30/suburra-il-cinema-del-venerdi-di-francesco-torre/

Una parte di questo articolo è stato pubblicato su Centonove Press (rubrica Visioni, 29 ottobre 2015).

 

Marco Olivieri

 

Il trailer: https://www.youtube.com/watch?v=vuuWTpYWFbo

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